Siamo appena tornati da un trekking che era in lista desideri da tanti anni. Vesciche ai piedi, mal di schiena, gambe a pezzi: niente di nuovo! Anche questa Via, però, ci è davvero piaciuta. Tenda, zaini, cellulare spento, i consigli utilissimi della nostra scout genovese preferita (Gaia ♥) e siamo partiti per l’Alta Via delle Cinque Terre.
In questa piccola guida troverete tutte le informazioni utili a conoscere e preparare il cammino, a scegliere che attrezzatura portare e a studiare il percorso più adatto. Ho pubblicato, più in basso, anche il profilo altimetrico del percorso e tutti i dati di percorrenza.
Buon cammino, painderoutiany!
Ele
L’Alta Via delle Cinque terre: il trekking
L’Alta Via delle Cinque Terre (sentiero AV5T, ex n°1) è un sentiero montano che collega Portovenere a Levanto, attraversando in lunghezza tutto il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Non è di certo un sentiero turistico, ma non presenta neanche grosse difficoltà se non la lunghezza, che è meglio distribuire in due tappe, e il forte dislivello in salita (Portovenere – Telegrafo) e discesa (Termine – Levanto via Punta Mesco). I tratti costieri sono poco ombreggiati e senza punti acqua, ma il panorama di cui si gode su tutta la costa ligure e non solo è da brividi, specialmente in giornate terse.
Essendo un trekking breve e non troppo impegnativo, fattibilissimo in un weekend e modificabile a proprio piacimento grazie alla fitta rete di sentieri delle Cinque Terre, lo consigliamo molto come preparazione a trekking più lunghi come La Via degli Dei, da Bologna a Firenze a piedi per 128km.
Il sentiero attraversa un’incredibile varietà di paesaggi e vegetazioni, snodandosi attraverso magnifici boschi di castagni, querce e pini marittimi. I panorami più aperti e scenografici si trovano nei due tratti più vicini alla costa: nella salita da Portovenere al Telegrafo si ha una vista portentosa sul Golfo di La Spezia, sull’Isola di Palmaria e sulla Gorgona; se non c’è foschia si vedrà facilmente anche la Corsica. Nel tratto finale, scendendo verso Levanto, vi consigliamo di abbandonare l’ultimo tratto di AV5T e prendere il sentiero 591 per punta Mesco, da cui si ha una vista completa e strabiliante su tutte le Cinque Terre e, a Nord, sul resto della Liguria fino alla Costa Azzurra e al Monviso. Allungherete il sentiero di un paio d’ore, ma la vista ripagherà tutto, garantito!
L’Alta Via delle Cinque Terre in 2 tappe
Il sito delle Cinque Terre divide il percorso in cinque tappe brevi. La loro suddivisione mi è sembrata un po’ confusa, così ho deciso di dividere il percorso in due tappe lunghe con alcuni checkpoint lungo la via per orientarsi meglio.
La prima tappa comincia in realtà da Portovenere, ma, per mancanza di tempo, abbiamo deciso di iniziarla a Campiglia, il primo paesino sopra Portovenere, lasciando la macchina lì: questo piccolo escamotage ci ha risparmiato due ore in salita ripida sotto il sole di mezzogiorno e soprattutto ci ha permesso di parcheggiare la macchina gratis per due giorni.
Tappa 1: Campiglia – Drignana
Lunghezza: 15km
Dislivello: +1077m, -706m
Tempo di percorrenza senza pause: 4h
Se osservate il grafico sotto, vedrete che il dislivello non manca, specialmente nei primi km, ma che ci sono anche moltissimi punti in piano che riposano molto. I checkpoint lungo il percorso sono il Colle del Telegrafo e Cinguetta. Questa è la tappa più impegnativa e aver saltato +350m di dislivello all’andata è stata una scelta sicuramente vincente che ci ha risparmiato atroci sofferenze. Il panorama è spettacolare tra Portovenere e Campiglia, ma quando siamo stati noi c’era molta foschia: torneremo un’altra volta 🙂
Da Portovenere bisogna quindi aggiungere 2h in più su un dislivello di +350m.
Le deviazioni includono tutti i sentieri che scendono dalla montagna fino ai paesini (Riomaggiore, Manarola e Corniglia) e altre vie parallele o che scendono verso le Apuane.
Tappa 2: Drignana – Levanto, via Punta Mesco
Lunghezza: 19.1km
Dislivello: +1192m, -1899m
Tempo di percorrenza senza pause: 5.30h
La seconda tappa è più lunga ma prevalentemente in discesa. I tratti con forte pendenza non mancano e, devo dire, sono abbastanza massacranti, specialmente nella parte finale di ritorno a Levanto da Punta Mesco. I checkpoint lungo il percorso sono Termine e Punta Mesco. Anche in questa tappa è possibile fare diverse deviazioni: scendere a Vernazza, a Monterosso e passare dal paesino per poi risalire, o rimanere in quota; evitare punta Mesco e tirare dritto fino a Levanto, risparmiando 1.30h di cammino.
Il tratto senza dubbio più scenografico di tutta l’Alta Via delle Cinque Terre è Punta Mesco, un promontorio che separa Levanto da Monterosso sormontato da un’antico monastero agostiniano del XIII secolo mezzo diroccato e dai resti di un semaforo della marina militare italiana, costruito usando parte delle pietre del monastero medievale. Se vi piace il fascino delle rovine e dei luoghi abbandonati, per di più con una tale vista panoramica su tutta la Liguria, meditate di fare anche solo una capatina ‘veloce’: da Levanto si arriva a Monterosso in una mezza giornata, ma non sottovalutate la fatica, il caldo, la mancanza d’ombra e di acqua.
Organizzare il cammino
Come arrivare
Partendo da Pisa, abbiamo lasciato la macchina a Campiglia, un paesino lungo la Via a metà strada tra Portovenere e il Telegrafo, raggiungibile in 15-20′ di auto da La Spezia. Non ci sono altri mezzi che lo raggiungono.
Arrivati a Levanto abbiamo preso il treno per La Spezia, supplicando Giulio, un nostro amico che studia lì, di darci uno strappo in auto fino a Campiglia, per recuperare la macchina. Senza Giulio saremmo invece scesi a Riomaggiore e avremmo fatto 2h in salita (350m di dislivello) per ritornare a Campiglia (grazie Giulio ♥).
Note importanti:
- A Portovenere è praticamente impossibile parcheggiare
- Se non conoscete Giulio è meglio lasciare l’auto a La Spezia e da lì prendere un autobus per Portovenere (sono frequenti, specie nei weekend)
- Il percorso si può fare anche al contrario o si può unire a altri sentieri
- Il treno è praticamente l’unico trasporto pratico ed efficiente per muoversi tra i paesini delle Cinque Terre. Negli orari di punta, però, preparatevi a viaggiare su carri bestiame strapieni
- Venendo da Milano, potete muovervi anche con i regionali, che hanno prezzi fissi e si possono prenotare anche all’ultimo: Milano – Levanto e poi La Spezia – Milano, o il contrario.
- L’autostop per me è sempre un’opzione, ma non scommetterei tutti i miei soldi sulla benevolenza degli automobilisti liguri 😀
Dove dormire
Lungo l’Alta Via delle Cinque Terre non ci sono strutture ricettive: se vorrete dormire in b&b, ostello o albergo dovrete scendere verso il mare (deviazioni da 1 a 2.30h circa sola andata) e pernottare nei paesini. Vi consigliamo di prenotarlo in anticipo, perché c’è sempre moltissima richiesta e i prezzi sono alti.
Il campeggio non autorizzato nell’area del parco è in realtà vietato (art. 3 dell’allegato A del decreto istitutivo del parco); in ogni caso, a livello legislativo italiano si intende con campeggio l’installazione fissa per un giorno e una notte interi di una tenda. La tenda piantata dal tramonto all’alba, senza fuochi e senza deturpare l’ambiente, è considerata più alla stregua del bivacco di emergenza, che non è espressamente vietato.
Come dovunque, di notte sull’Alta Via non ci sono controlli, specialmente se dormirete in mezzo al bosco; molti spot pianeggianti che abbiamo individuato, poi, erano appena dentro o fuori il confine amministrativo dell’Ente Parco. Se volete dormire in tenda, potrete sempre chiedere l’autorizzazione all’Ente Parco, specialmente se siete dei gruppi (ad es. Scout), o chiedere il permesso di piantarla nel giardino di qualche privato incontrato lungo la via. Se vi daranno l’ok, sarete perfettamente “legali” 🙂
Cibo e acqua
L’unica vera criticità dell’Alta Via delle Cinque Terre è la quasi totale mancanza d’acqua. Lungo il percorso si rimane infatti in alta montagna e spesso lontano da strade asfaltate e centri abitati.
Le uniche due fontanelle incontrate, esclusi i paesini di Portovenere e Levanto, sono state:
– Sant’Antonio, poco prima del Colle del Telegrafo
– Santuario di Nostra Signora di Soviore, sopra Monterosso
Se vorrete provare a dormire in tenda dovrete calcolare almeno 3lt di acqua a testa per un giorno e mezzo (in estate di più). Questo fattore incide molto sul peso dello zaino: tenetene conto specialmente se non avete attrezzatura tecnica e leggera. Uno zaino di più del 10% del vostro peso corporeo sarà una bella zavorra che vi porterete dietro per 35km.
Lo stesso discorso vale per il cibo: non ci sono supermercati o alimentari lungo la via se non a Portovenere, Campiglia e Levanto. Si incontrano solo un paio di ristoranti al Colle del Telegrafo e al Santuario di Nostra Signora di Soviore. Organizzatevi portandovi cibo calibrato per tre pasti più colazione. Di confortante c’è che per qualsiasi emergenza ogni 2h circa c’è un sentiero che scende verso il mare e vi ci porta in 1-2h.
Per approfondire il tema “zaino e attrezzatura” consiglio: Come fare lo zaino per un trekking in tenda
In quale periodo fare l’Alta Via delle Cinque Terre
Il clima mite della costa ligure rendono l’Alta Via delle Cinque Terre un trekking adatto a tutte le stagioni: io ho fatto il bagno a Levanto il 15 ottobre! L’unico problema da non sottovalutare è il meteo. In caso di pioggia e vento forte l’area è soggetta a crolli, frane e altri pericoli. Informatevi benissimo controllando le previsioni su un buon sito: noi consigliamo LAMMA. In generale, se piove molto, meglio rimandare. Fondamentali dei buoni scarponi che facciano presa sul terreno.
Consigli e criticità
Siamo rimasti molto colpiti dalla qualità della segnaletica, dalla frequenza dei cartelli e in generale dallo stato dei sentieri sull’Alta Via delle Cinque Terre: tutto molto preciso e ben fatto, che aumenta la percezione della sicurezza dei tracciati. I tempi di percorrenza indicati sono di solito corretti, ma capita che lungo la via qualche cartello sia sbagliato. Ogni tanto ci sono anche panchine, tavoli o tronchi tagliati a mo’ di panca per sostare: fantastico!
I punti critici da tenere in considerazione sono:
- Mancanza d’acqua (c’è solo a 4h dall’inizio e a 4h dalla fine)
- Mancanza di cibo (no alimentari, solo un paio di ristoranti)
- Mancanza di strutture ricettive lungo il percorso (lungo la costa abbondano, ma bisogna fare deviazioni considerevoli): la tenda è paradossalmente la soluzione più comoda
- Mancanza di cestini (il primo tratto Campiglia – Telegrafo, molto battuto, era abbastanza sporco; lungo il sentiero l’unico cestino trovato è stato a Soviore)
- Mancanza d’ombra nel primo e nell’ultimo tratto: è dove le viste si fanno più maestose, ma non dovete sottovalutare il rischio insolazione. In particolare Mesco – Levanto è in gran parte esposto sulla scogliera: portatevi un cappello! La tratta intermedia, dal Telegrafo a Termine, è invece ben ombreggiata perché si snoda solo in mezzo a fitti boschi.
- Turismo di massa. Il sentiero per punta Mesco è trafficatissimo, specialmente d’estate e specialmente nei weekend. Se il posto è meraviglioso, preparatevi psicologicamente ai gruppi di milanesi caciaroni in revival gita delle medie. Nel nostro pisolo sul Semaforo della Marina Militare abbiamo ascoltato per un paio d’ore no stop di oroscopi, di fiera Eurochocolate, di ué Luigi alura?, di vacanzone indimenticabili, di cene al ristorante e così via. La quiete abita ad altre altitudini, ed è bello poter godere di silenzio e pace anche in un luogo affollato come le Cinque Terre.
Attrezzatura sportiva necessaria
Anche se vi state solo avventurando sull’alta via delle Cinque Terre, in un contesto abbastanza tranquillo non lontano dalla civiltà, ci tengo comunque a consigliarvi due oggetti importanti da avere sempre con sé in montagna.
- Una camel bag, cioè la sacca d’acqua con cannuccia chiudibile che vi permette di bere con costanza durante lo sforzo, rimanere sempre idratati e ridurre la formazione di acido lattico. Per me è stata una rivoluzione. Consiglio questa, 2lt per le donne, 3lt per gli uomini.
- Delle racchette da trekking. So che c’è molta reticenza, ma i vantaggi del camminare con le racchette sono infiniti. Oltre a far sentire meno la fatica, vi aiutano ad attutire i colpi sulle ginocchia in discesa e a proseguire più velocemente in salita, oltre che a muovere in maniera più armonica tutto il corpo. Queste qui vanno bene.
- Infine gli scarponi: io uso quelli invernali tutto l’anno. Prima avevo i Tecnica di Decathlon, ora sono passata ai Lowa e lo scarto è notevole, il modello che ho ora è eccezionale. Sono traspiranti nonostante siano di cuoio. Approvatissimi, prima soffrivo di vesciche e da quando uso i Lowa non ne ho più avuta neanche una (mi sembra incredibile, dopo venticinque anni di sofferenza!). Aggiornamento: dai vecchi Lowa sono passata a questi Meindl. Un po’ più cari ma spettacolari, comodissimi e sempre nessuna vescica.
A presto e buone camminate!
Eleonora
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16 commenti
Stefano
Ciao! Com’era la situazione cinghiali (o addirittura lupi)? Da come se ne sente parlare oggi sembra che i sentieri liguri siano quasi impraticabili, mi chiedo quanta verità ci sia.
Eleonora
Ce n’erano tanti soprattutto di notte, a dire il vero, ma non ho informazioni più aggiornate di così, mi dispiace!
Eleonora
Alessandro
Grazie per la bellissima guida molto dettagliata, vorrei provare questo trekking e mi chiedevo se poteste condividere la traccia gps del percorso. Grazie mille!
Eleonora
Ciao Alessandro, purtroppo l’ho persa e non la trovo più 🙁
Ricky
Ciao scusa, ma dove posso scaricare il tracciato GPX?
GRAZIE
Ricky
Gabriele
Ma dove avete dormito di preciso, in che bosco?
Eleonora
Non ricordo esattamente, scusami! Era prima di Drignana, all’incrocio di due sentieri. Quel tratto di Alta Via è tutto nel bosco!
Sara
Ciao, bellissimo percorso. Ma non ho capito se voi avete fatto le deviazioni per arrivare ai vari monterosso cordoglia e riomaggiore. Si?o dovrei allungare di molto i tempi?grazie
ROBERTO
ciao:)
ho letto questo tuo bel post. se volessi pernottare in un posto carino sulla costa all’incirca a metà percorso, dove suggeriresti?
grazie mille
Roberto
Andrea
Ciao bellissimo post, mi sarà utilissimo, avete fatto anche qualche trekking breve da consigliare nel centro italia?
Eleonora
Ciao Andrea, sono contenta ti sia piaciuto!
Nel centro Italia ti consiglio a mani basse i Monti Sibillini, ho scritto questo post: https://www.painderoute.it/monti-sibillini-visitare-piani-di-castelluccio-dopo-il-terremoto/
A presto!
Eleonora
Ioma Taani
È un trekking fattibile in solitaria?
Eleonora Pain de Route
Ma certo! Dura solo due giorni e sicuramente facendolo da sola sarà un’esperienza molto più intensa 🙂
Simona
Salvato questo tuo post con l’idea di farlo quanto prima… Sto cercando info su trekking in Liguria! E tu hai fatto un post bellissimo! ???? Grazie Ele!
Eleonora Sacco
Oh bene, bene! Grazie mille Simona 🙂 spero che le tracce gpx ti possano aiutare, anche se il sentiero è abbastanza ben segnalato! Sempre fortissima tu, comunque, eh!