Asia Centrale. Dai picchi del Kirghizistan ai deserti dell’Uzbekistan / Con Sara Scardavilli

Viaggi - 17 giorni totali

Asia Centrale - Kirghizistan - Uzbekistan
Gruppo

Minimo 5 persone, massimo 14 posti.

Date

Dal 16 Agosto 2023 al 1 Settembre 2023.

Quota

2000 Euro a persona.

Il tour operator

Il programma qui di seguito riportato corrisponde a un viaggio prodotto, organizzato e gestito in ogni suo aspetto da Soviet Tours di Gianluca Pardelli Einzelunternehmen (Glogauer Straße 32 – D-10999 – Berlin – GERMANIA – tax ID 14/466/02688 – VAT Nr. | USt-IdNr. DE326964370). I dettagli del viaggio sono riportati su questo sito in nome e per conto di Soviet Tours, il referente per le adesioni e il pagamento dei servizi di seguito riportati.

Il viaggio

Ciao!

Finalmente Pain de Route e Soviet Tours arrivano in Asia Centrale: un viaggio avventuroso in Kirghizistan e Uzbekistan anche questa volta molto, molto fuori dai tracciati. Lo dice chi ha già viaggiato con noi in Caucaso, nei Balcani o nel Baltico.

COME FUNZIONA

Il viaggio è diviso in due segmenti:

  • 8 giorni in Kirghizistan, in 4×4 / 1180€
  • 1 giorno di transito Osh – Tashkent via terra
  • 8 giorni in Uzbekistan, in treno (e un giorno in 4×4) / 1070€

17 giorni in Kirghizistan + Uzbekistan / 2000€

È possibile iscriversi a uno solo dei due segmenti o a entrambi, con un forte sconto.

Le date del viaggio intero sono dal 16 agosto all’1 settembre, dove il primo giorno è libero e di arrivo e l’ultimo giorno è libero e di partenza. È possibile tornare anticipatamente da Urgench o Nukus il 30 e 31 agosto.

In viaggio con Sara Scardavilli

Il viaggio prevede la presenza di Sara Scardavilli ed è focalizzato sulla diversità culturale, religiosa e paesaggistica, sul patrimonio sovietico e sulle incredibili storie dal passato dell’Asia Centrale.

Andiamo!

САЛАМ, КЫРГЫЗСТАН! SALOM, OʻZBEKISTON!

Iniziamo il viaggio a Bishkek, la città utopia, la città senza piazze, la città delle rivolte. Orientarsi a Bishkek è logico, ma non facile: manca un punto focale, un centro per come lo intendiamo noi. La città invece si snoda lungo la Chuy, dove si passeggia per chilometri con una samsa in mano che gronda grasso e cipolle, o un gelato plombir, o magari si passeggia e basta, per prendere il fresco della sera, i bambini a girare in bicicletta davanti alla filarmonica, o a tuffarsi nelle fontane. Da piccolo mercato che era, Bishkek è diventata un modello di città sovietica a tutto tondo. I kombinat, i musei, il circo, le università, persino la ferrovia. Dedicheremo un giorno intero alla scoperta del suo passato sovietico, delle sue forme bizzarre, dei profumi del suo immenso Osh Bazaar.

Il giorno dopo partiremo all’avventura con mezzi 4×4, verso le montagne celesti del Tien Shan, quella barriera naturale che separa i nomadi kirghisi dai loro cugini uiguri, in Xinjiang, Cina. Prima le piccole e sgarrupate cittadine resort della sponda nord dell’Issyk-kul, poi le molte culture di Karakol, la porta delle montagne – una variopinta moschea dungan, la chiesa ortodossa in legno, il mercato degli animali, il cimitero russo. Da Karakol, dedicheremo una giornata intera a un trekking per godere a pieni polmoni dell’alta montagna – chi non vorrà venire, andrà in perlustrazione dei dintorni della città.

Poi esploreremo la selvaggia sponda sud dell’Issyk-kul. Da quelle montagne increspate e aride, le vette sempre innevate delle montagne intorno al lago sembrano irreali. Tra volti di Yuri Gagarin scolpiti nella roccia, vecchi sanatori e bizzarri cimiteri locali, raggiungeremo Bokonbaevo. Da lì, il giorno dopo ripartiremo alla volta del remoto lago Song-kul, uno specchio d’acqua idilliaco a oltre tremila metri, dove i nomadi portano le greggi ai pascoli estivi vivendo in yurta. Anche noi dormiremo in yurta, scaldandoci intorno alla stufa, temprando corpo e spirito nelle acque ghiacciate del lago, o galoppando nelle distese verdi in sella a un cavallo kirghiso.

Da Song-kul scenderemo verso Kyzyl-Oi e le sue valli incontaminate per poi continuare lungo la direttrice principale per il sud, per Osh, a caccia di mosaici sovietici, fermate dell’autobus improbabili, e vecchi minareti della Via della Seta, quando al posto dei camionisti erano i cammelli a essere ubriachi dopo quei tornanti.

Alla polverosa Osh, meta di pellegrinaggi pre-islamici con la sua imponente montagna sacra, ci divideremo: chi torna a casa prenderà un volo per Bishkek, chi proseguirà in Uzbekistan varcherà la frontiera e si metterà su un treno a lunga percorrenza attraverso la fertile valle di Fergana, fino a Tashkent – la vera metropoli centroasiatica, rinata dalle sue ceneri dopo il terribile terremoto del 1966.

A Tashkent dedicheremo un giorno intero di esplorazioni. Il Chorsu bazaar a forma di astronave uzbeca, gli spigoli degli edifici modernisti, i mosaici, i memoriali, la stupefacente metropolitana sovietica e ciò che resta della vecchia Tashkent. Poi, sempre in treno, proseguiremo per Samarcanda la mistificata, che risulta sterile se osservata solo nelle sue madrase ripulite, ma prende tutta la vita millenaria che ha fuori dal centro, nei quartieri che nascondono vecchie sinagoghe, chiese ortodosse e ovviamente arte e architetture sovietiche.

Da Samarcanda visiteremo Bukhara, polverosa ma bella come la seta, che si stringe in vicoli tortuosi e poi spalanca in strabilianti moschee. Le sue maioliche sono irripetibili, il suo artigianato finissimo, le sue atmosfere senza tempo. E ancora continueremo verso Khiva dalle possenti mura e minareti azzurro cielo, l’oasi nel deserto, città erede dei fasti della Corasmia. Dove il grande Amu Darya ancora dà acqua, là prospera la civiltà.

Gli ultimi due giorni saranno dedicati alla cultura e alle battaglie del Karakalpakstan, l’immensa regione autonoma dell’ovest uzbeco, dove vive una grande minoranza kazaka, così come quella, titolare, dei karakalpachi. Da Khiva attraverseremo i campi irrigati dell’oasi, correremo lungo il fiume, e infine attraverseremo il deserto del Karakum per spingerci fino a Moynaq, ex porto fiorente sulle rive del lago d’Aral, il lago che era e che non è più. Affacciata sul deserto di uno dei più gravi disastri ecologici della storia, Moynaq è una città che muore, che ospita festival techno ma ha i polmoni malati dai pesticidi, e chi prima pescava ora è emigrato, o si è inventato un altro lavoro. Infine torneremo a Nukus, la capitale del Karakalpakstan col suo vivace mercato, e un improbabile museo d’arte sovietica piovuto dal cielo. Più o meno.

Chi sarà di fretta tornerà a Tashkent via aereo. Chi vorrà godersi le ultime sedici ore di deserto, oasi, tramonti e immensi fiumi, si affiderà ancora una volta alle ferrovie uzbeche. Nukus – Tashkent, e da lì si torna a casa.

SOLD OUT

Requisiti

Il viaggio è inclusivo e aperto a tutt3, senza limiti di età, ma non adatto ai bambini.

È concepito per essere un’introduzione concentrata a un’area meravigliosa, pensata per persone curiose, entusiaste, indipendenti. Incoraggiamo molto a arrivare prima o partire dopo le date del tour, anche su aeroporti diversi (ad es. Almaty o Astana, in Kazakistan).

Dormiremo in guest house familiaripiccoli hotel e yurte in stanze multiple (2/3 persone per stanza circa) a volte con bagni condivisi, come è d’uso in Asia Centrale. È richiesta adattabilità su questo aspetto. Ci muoveremo in Kirghizistan con un mezzi privati 4×4, soluzione che ci permette di ottimizzare i tempi, raggiungere destinazioni remote e darci larga flessibilità in termini di deviazioni, visite, soste. In Uzbekistan ci muoveremo sempre in treno, mentre per l’escursione al lago d’Aral avremo un mezzo privato. In città, a Bishkek e Tashkent, ci muoveremo a piedi, con taxi o metropolitana, a seconda della necessità. Disporremo di una guida locale parlante inglese. In molti contesti, in ogni caso, parleremo inglese. Per i pasti, spesso ci organizziamo con pranzi veloci e senza pretese, e cene più gustose in guesthouse, trattorie o ristoranti.

Necessari:

  • Profondo rispetto per la cultura che incontreremo.
  • Flessibilità e adattabilità: l’Asia Centrale non è l’Europa.
  • Curiosità: chiedete, ascoltate, interagite
  • Socialità: in Caucaso si sta insieme e si condivide!
  • Dimestichezza con i cani, perché c’è ancora molto randagismo

Cosa portare:

  • Vestiti comodi, sia caldi sia leggeri, perché attraverseremo climi molto diversi
  • Scarponcini da trekking, dalla suola con buona presa sul terreno, pronta per il fango centroasiatico
  • Uno zaino, perché i tipi di trasporti che prenderemo e la rapidità degli spostamenti non sono assolutamente adatti a trolley o valigie
  • Poco bagaglio, per rendere più fluidi gli spostamenti

Tutte le altre informazioni utili, lista di cosa portare e consigli su cosa leggere o guardare verranno specificate in una mail preparatoria.

INFORMAZIONI IMPORTANTI

Kirghizistan e Uzbekistan sono paesi estremamente sicuri e aperti al turismo. Per entrare è sufficiente il passaporto, non serve visto per chi ha cittadinanza UE, inglese, svizzera etc. Tutte le info aggiornate sono sempre su Viaggiare Sicuri.

L’Asia Centrale si raggiunge dall’Europa a partire da 500€ a/r

  • Economico: Wizzair ha aperto nuovi voli estivi a prezzi stracciati su Abu Dhabi. Si tratta di voli distinti da prendere separatamente (con i rischi che ne conseguono), ma questa soluzione permette di volare dall’Italia su Abu Dhabi e da Abu Dhabi su Bishkek o Tashkent alla metà del costo delle altre compagnie. Nello scalo ad Abu Dhabi bisogna eventualmente ritirare il bagaglio in stiva e rifare il check-in.
  • Medio: Azerbaijan Airlines su Tashkent con scalo a Baku
  • Medio: Pegasus su Bishkek in partenza da molti aeroporti europei e italiani, con scalo a Istanbul SAW
  • Medio: Air Baltic su Tashkent in partenza da molti aeroporti europei e italiani, con scalo a Riga
  • Più caro: Turkish airlines su Tbilisi in partenza da tutti i principali aeroporti europei e italiani (MXP, FCO etc), con scalo a Istanbul IST
  • Più caro: Uzbekistan Airways da/per Tashkent, Nukus e Urgench su diversi aeroporti italiani

Per la ricerca voli economici, suggerisco sempre kiwi.com, comprando poi il volo sul sito ufficiale delle compagnie aeree.

Dopo la prenotazione, possiamo fissare una chiamata organizzativa con ogni partecipante per individuare il piano voli più vantaggioso, da prenotare poi in autonomia.

L’itinerario può subire modifiche dovute a motivi tecnici e cause di forza maggiore.

itinerario

PARTE 1 / KIRGHIZISTAN

1 16/08 ARRIVO A BISHKEK

  • Arrivo libero a Bishkek. Incontro con Sara Scardavilli in hotel alle ore 18.00 per briefing di viaggio
  • Notte a Bishkek

2 17/08 BISHKEK UTOPICA

  • Incontro con la guida
  • Esplorazione di un giorno intero della capitale del Kirghizistan. Bishkek, Frunze fino al 1991, pullula di piccole gemme moderniste sovietiche, mosaici, monumenti bizzarri e guglie staliniane, ma anche uno dei mercati più grandi e veraci dell’Asia Centrale. Il tutto organizzato in un’urbanistica utopica, pensata per essere una città socialista perfetta.
  • Notte a Bishkek

3 18/08 LA DISTESA ABBAGLIANTE DELL’ISSYK-KUL

  • Partenza per Karakol, città-mercato non lontana dal lago salato Issyk-kul, un’immensa distesa d’acqua circondata da picchi innevati che superano in tranquillità i cinquemila metri.
  • La sponda nord dell’Issyk-kul è piena di piccole cittadine-resort che si popolano di turismo locale in cerca di una gita estiva non lontana dalla capitale: faremo qualche tappa lungo il percorso con l’obiettivo di mimetizzarci tra le babushki kirghise che prendono il sole e andare a caccia di memoriali e architetture socialiste dimenticate.
  • Esplorazione di Karakol e della sua eredità mista, con chiese ortodosse in legno, moschee dungan coloratissime, distese di khrushchevki alternate a mucche al pascolo, statue di misteriosi eroi locali e il solito caos del mercato cittadino.
  • Notte a Karakol

4 19/08 DENTRO IL TIEN-SHAN

  • Giornata di trekking (facoltativa) a Jeti-Ögüz, famosa per le formazioni rocciose bizzarre e per un vecchio sanatorio sovietico ancora funzionante
  • Notte a Karakol

5 20/08 VERSO LA VALLE DI BARSKOON

  • Da Karakol proseguiamo sulla sponda meridionale dell’Issyk-kul, il secondo lago alpino salato più grande al mondo, che si apre in paesaggi aridi e irreali. Il contrasto tra i profili aridi delle montagne e le vette innevate dei giganti tutt’intorno crea un corto circuito mentale bellissimo.
  • Tappa nella valle di Barskoon, dove in Unione Sovietica avevano pensato bene di scolpire un viso di Yuri Gagarin in un masso enorme, dipingendolo di giallo e di rosso.
  • Andremo a caccia di tombe monumentali, dove nessuno si è mai fatto problemi a mescolare in un cocktail irresistibile l’estetica e i simboli sovietici con le tradizioni dell’Islam locale.
  • Notte a Bokonbaevo

6 21/08 A CAVALLO, A TREMILA METRI

  • Tappa al mercato di Kochkor, dove compreremo le provviste per affrontare le zone più remote che attraverseremo nel nostro viaggio.
  • Il lago Song-kul è una visione mistica, a tremila metri. Uno specchio d’acqua si fonde con le montagne tutte intorno e le yurte dei pastori nomadi, che d’estate migrano verso il jailoo, il pascolo estivo d’alta quota.
  • Notte in yurta a Song-kul

7 22/08 IL REMOTO VILLAGGIO DI KYZYL-OI

  • Il mattino a Song-kul è magia. Se vorrete entrare nella storia nomade locale, potrete provare a temprarvi il fisico nelle acque ghiacciate del lago, sotto l’occhio vigile e giudicante dei pastori nomadi locali.
  • Arrivo a Song-kul, possibilità di un’escursione a cavallo intorno al lago (facoltativa).
  • A malincuore, dovremo salutare le sponde perfette del lago e scendere in direzione nord, verso Chaek, con il suo misterioso mausoleo arabo.
  • Infine raggiungeremo Kyzyl-Oi, un villaggio pittoresco, circondato da montagne rosso fuoco e ruscelletti di montagna, dove la vita scorre lentissima, impregnata dell’odore delle stufe a legna.
  • Notte a Kyzyl-Oi

8 23/08 LA STRADA PER IL SUD

  • Nell’ultima giornata del nostro segmento kirghiso, attraverseremo gli spettacolari paesaggi del sud in un’intensa giornata di guida (8h). Da Kyzyl-Oi prenderemo la principale direttiva nord-sud del Kirghizistan, che collega Bishkek con Osh e attraversa ambienti molto diversi.
  • Lungo la strada, andremo a caccia di mosaici sovietici, fermate dell’autobus spaziali e rovine della Via della Seta, come il decoratissimo minareto e il mausoleo di Uzgen.
  • Arrivo a Osh, la seconda città del Kirghizistan e principale polo economico e culturale del sud del Paese – dove la musica non è più russa, le barbe crescono lunghe, si parla kirghiso stretto e si prega Allah con più intensità. Dopo tante montagne, finalmente la composita, calda e mistica valle di Fergana.
  • Esplorazione serale di Osh per sgranchirci le gambe. Il suo bazaar che va a dormire e la distesa di casette sgarrupate che si allarga a macchia d’olio ai piedi della montagna sacra, il monte Saleyman, meta di pellegrinaggi già pre-islamici. Un picco roccioso che si innalza all’improvviso, arido e maestoso, in mezzo alla fertile pianura. I sovietici hanno pensato bene di costruirci in cima un museo dalle forme di un’astronave.
  • Notte a Osh

9 24/08 VERSO L’UZBEKISTAN / FINE PRIMO SEGMENTO

  • A questo punto del tour, chi partecipa solo al segmento kirghiso andrà in aeroporto per un volo interno (incluso) su Bishkek, da cui prenderà in autonomia il proprio volo internazionale per tornare a casa. È possibile volare su Istanbul anche dall’aeroporto di Osh.
  • Con chi prosegue il viaggio anche in Uzbekistan, attraverseremo il confine Kirghizistan – Uzbekistan via terra, nei pressi di Dustlik.
  • Attraversare le frontiere in Asia Centrale è senz’altro più snello che un tempo, ma è comunque un rituale lungo e delicato.
  • Una volta in Uzbekistan, un transfer ci porterà in stazione ad Andijan, una delle città più grandi della valle di Fergana, dove prenderemo un treno a lunga percorrenza per Tashkent. In sei ore di paesaggi spettacolari, seduti sui letti in finta pelle del platskartnyy vagon dei vecchi treni sovietici, guarderemo un nuovo paese scorrere fuori dal finestrino, fino all’arrivo nella stazione di Tashkent, la grande città.
  • Incontro con il resto del gruppo che parteciperà solo al segmento uzbeco.
  • Notte a Tashkent

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PARTE 2 / UZBEKISTAN

9 24/08 ARRIVO A TASHKENT

  • Per chi non ha partecipato al primo segmento kirghiso ma prende parte solo alla seconda metà del tour, arrivo a Tashkent.
  • Incontro con il resto del gruppo in tarda serata
  • Notte a Tashkent

10 25/08 RICOSTRUIRE UNA CITTÀ. TASHKENT

  • Incontro con la guida ed esplorazione a piedi e in metro della capitale dell’Uzbekistan. Tashkent è una città grandissima – in Unione Sovietica arrivò ad essere la quarta più grande di tutto il Paese. A Tashkent nuovi quartieri sfavillanti si innestano in un piano urbanistico sovietico straordinario, concepito dopo il devastante terremoto del 1966 che rase la città quasi completamente al suolo. Tra le forme spigolose e futuristiche del modernismo sovietico, sopravvive, assediata dal cemento, anche la vecchia Tashkent, ridotta a pochi quartieri dove il tempo si è fermato.
  • Ci sposteremo usando la splendida metropolitana, la prima costruita in Asia Centrale, un vero e proprio museo sottoterra che non ha nulla da invidiare a quelle più famose di Mosca, San Pietroburgo o Kiev.
  • Focus tematico: mosaici sovietici, memoriali caleidoscopici, le forme assurde dell’architettura modernista, e ovviamente il leggendario bazaar di Tashkent, un connubio straordinario di tradizione e cultura sovietica.
  • Notte a Tashkent

11 26/08 IL TRENO PER SAMARCANDA

  • Al mattino presto, prenderemo un treno veloce per Samarcanda.
  • La città non ha bisogno di introduzioni: vecchia di 2,700 anni, città cosmopolita dove si parla più tagico che uzbeco, è senz’ombra di dubbio il luogo più famoso dell’Uzbekistan, tutta scintillante nelle sue spettacolari madrase dalle cupole blu dell’epoca timuride.
  • Centro di primaria importanza della Via della Seta e capitale dell’impero di Tamerlano, oltre al Registan, a Bibi-KhanymShah-i-Zinda e ai siti più famosi, però, la Samarcanda contemporanea è molto di più. Dopo una prima introduzione classica alla città, terremo le scoperte fuori dai sentieri battuti per il giorno seguente.
  • Notte a Samarcanda.

12 27/08 SAMARCANDA

  • Giornata intera dedicata ad esplorare la città oltre i siti più famosi.
  • Andremo a caccia ovviamente di splendidi mosaici sovietici, eleganti palazzi d’epoca zarista, chiese ortodosse russe, sinagoghe ebraiche nascoste in quartieri che il regime Karimov voleva nascondere dietro altissimi muri.
  • Notte a Samarcanda

13 28/08 BUKHARA DI SETA

  • Presto al mattino, prenderemo il treno per Bukhara. Il suo centro storico è forse ancora più spettacolare di quello di Samarcanda, perché ha mantenuto l’impianto storico, le vie secondarie polverose e mai asfaltate, l’artigianato di qualità e le moschee mozzafiato dalle forme ardite che svettano all’improvviso, in mezzo ai vicoli sabbiosi della città vecchia.
  • Avremo un giorno intero per esplorare la città e le sue moschee e madrase, mausolei, sinagoghe, antiche necropoli e ovviamente gemme sovietiche sparse dove meno ce lo si aspetta.
  • Notte a Bukhara.

14 29/08 LE MURA DI KHIVA

  • Al mattino presto, treno veloce per Khiva. Più piccola di Samarcanda e Bukhara, Khiva ospita una vera e propria meraviglia architettonica: Itchan Kala, la più grande città fortificata in Asia Centrale. Le sue possenti mura in mattoni d’argilla proteggono tutto ciò che l’archetipica città centroasiatica della Via della Seta doveva avere: moschee spettacolari, mausolei, madrase e ovviamente il bazaar.
  • Il tramonto sulla città dalle cupole turchese e le mura color sabbia sarà mozzafiato.
  • Approfondimento sul disastro del lago d’Aral a cura di Sara Scardavilli, in preparazione al giorno successivo.
  • Notte a Khiva.

15 30/08 IL LAGO CHE ERA

  • Possibilità di rientrare in anticipo su Tashkent saltando gli ultimi due giorni di tour, via treno 16h (da Khiva, Urgench o Nukus) o via aereo (da Urgench). Questa soluzione permette di rientrare in Italia entro il 29/08 sera oppure entro il 30/08.
  • Partenza al mattino presto per una lunga giornata dedicata al grande disastro ecologico del lago d’Aral, un tempo il quarto lago più grande del mondo, oggi in gran parte prosciugato a causa delle politiche agricole scellerate sovietiche prima e del regime Karimov dopo.
  • Con 6h di guida prima nell’oasi di Khiva, poi lungo l’Amu Darya, e infine nel deserto del Karakalpakstan raggiungeremo Moynaq, un tempo fiorente cittadina portuale sulle sponde uzbeche del lago d’Aral. Le sponde reali del lago sono oggi lontanissime ed è chiaro che l’acqua a Moynaq non tornerà più.
  • Moynaq è un cimitero di barche e di edifici che non servono più a nulla, e una città che si sta svuotando sia per la mancanza di impieghi, sia per le condizioni di vita che diventano e diventeranno sempre più proibitive: dalle tempeste di sabbia alle malattie respiratorie che i pesticidi depositati sull’ex fondo del lago causano alla popolazione che li respira.
  • Rientro a Nukus in serata
  • Notte a Nukus

16 31/08 PRONUNCIARE KARAKALPAKSTAN

  • Giornata dedicata alla capitale del Karakalpakstan e alla cultura di questa regione autonoma dell’Uzbekistan, dalla forte minoranza kazaka e karakalpaka.
  • In Karakalpakstan la gente non sta con le mani in mano e inizia ad alzare la voce per far valere i propri diritti. Innanzitutto la propria autonomia politica, ma anche l’emergenza ambientale che pagano sulla propria pelle e che pagheranno sempre più cara in futuro.
  • Nukus è una tipica città sovietica, con alcuni siti interessanti, come il bazaar assolutamente non turistico, e ovviamente l’improbabile museo d’arte sovietica, la collezione Savitsky.
  • Possibilità di rientro in autonomia già in giornata su Tashkent saltando l’ultima giornata di tour, via aereo (Nukus) o in treno (Nukus). Questa soluzione permette di rientrare in Italia entro il 31/08.
  • Notte a Nukus

17 01/09 SALUTI E CUORI SPEZZATI

  • Addio, Uzbekistan!
  • Giornata libera, con Sara a disposizione fino alle ore 12.00.
  • Transfer in autonomia verso stazione dei treni o aeroporto di Nukus.
  • Partendo il 31/08 è possibile rientrare in Italia entro l’1/09.
  • Alla prossima!

Il programma non è vincolante e potrebbe variare anche significativamente per cause di forza maggiore (es. maltempo, chiusure inaspettate e altri imprevisti).

In questa come nelle altre destinazioni dove organizziamo i tour l’imprevedibilità è la norma: trovare un museo chiuso, dover cambiare strada per lavori in corso o una fermata dell’autobus sovietica distrutta non è una rarità e spesso non possiamo prevederlo in anticipo.

I viaggi che organizziamo sono avventure fuori dai circuiti classici del turismo e vanno vissute come tali, accogliendo gli imprevisti come opportunità.

SOLD OUT

ti spiego il prezzo

2000 Euro a persona

Il viaggio include

PARTE 1 / KIRGHIZISTAN

  • Un autista e un pulmino 4×4 nei giorni 3-9, che ci coprirà tutti gli spostamenti principali
  • L’eventuale transfer fino alla frontiera kirghisa o fino all’aeroporto di Osh
  • L’eventuale volo interno Osh – Bishkek
  • Tutti gli eventuali ingressi a musei, parchi o siti dal giorno 1 al giorno 8 inclusi
  • Tutti gli alloggi dalla notte del giorno 1 a quella del giorno 8 inclusi (8 notti)
  • Tutte le colazioni

PARTE 2 / UZBEKISTAN

  • Transfer dalla frontiera uzbeca alla stazione ferroviaria di Andijan
  • Tutti gli spostamenti in treno dal giorno 9 al giorno 14
  • Autista e un 4×4 per il giorno 15 (lago d’Aral)
  • Tutti gli eventuali ingressi a musei, parchi o siti dal giorno 9 al giorno 17 inclusi
  • Tutti gli alloggi dalla notte del giorno 9 a quella del giorno 17 inclusi (8 notti)
  • Tutte le colazioni

Il nostro valore aggiunto:

  • Tutte le spese e l’accompagnamento h/24 di Sara Scardavilli, dal giorno 1 al giorno 17 inclusi, da e fino agli orari indicati nel programma.
  • Tutte le spese e l’accompagnamento delle guide locali Soviet Tours, nei giorni previsti.
  • L’assistenza remota h/24 di Gianluca Pardelli, in caso di qualsiasi necessità.
  • L’assistenza remota h/24 di Eleonora Sacco
  • Una chiamata organizzativa per conoscersi in anteprima e preparare il viaggio al meglio

Il viaggio non include

  • I voli aerei. Non sappiamo da che città vorrai partire o se ti vorrai fermare qualche giorno in più prima o dopo il tour (cosa che ti consigliamo moltissimo di fare). Ti aiuteremo però a scegliere l’opzione più conveniente per te.
  • Il volo interno o la tratta in treno di ritorno Nukus – Tashkent (Parte 2 / Uzbekistan)
  • L’assicurazione sanitaria, obbligatoria. Noi ci siamo trovati bene con Allianz. Considerate anche di stipulare una polizza annuale, che copra più viaggi. Di solito è più conveniente.
  • L’assicurazione annullamento viaggio, facoltativa ma consigliata.
  • I pasti principali: pranzi e cene, salvo dove eventualmente specificato. Indicativamente, per 8 giorni si spendono circa 100€ di pasti, il doppio per 17 giorni. Le cifre sono puramente indicative e potrebbero variare, si consiglia di portare comunque più contante del necessario per ogni evenienza
  • Eventuali mance
  • Tutto quanto non specificato ne “Il viaggio include”
SOLD OUT

Tipo di viaggio

  • Selvaticheria: 4 su 5
  • Intensità: 5 su 5
  • Comfort: 2 su 5
  • Difficoltà: 4 su 5
  • Cultura: 4 su 5
  • Paesaggi: 5 su 5
  • Incontri: 5 su 5
SOLD OUT

Termini e condizioni

Acconto: 300€ al momento della conferma di prenotazione
Saldo: entro 45gg dalla partenza

Cancellazione da parte del cliente (indipendentemente dal motivo): perdita dell’acconto e rimborso del saldo secondo il seguente schema

Fino a 30gg prima partenza: 75% rimborso del saldo
Fino a 20gg prima partenza: 50% rimborso del saldo
Fino a 15gg prima partenza: 30% rimborso del saldo
Fino a 10gg prima partenza: 20% rimborso del saldo
Meno di 10gg: nessun rimborso.

Vi consigliamo caldamente di stipulare una polizza di annullamento viaggio che copra il vostro annullamento del viaggio per cause esterne, anche legate al Covid.

Le condizioni di annullamento generali (laddove le condizioni differiscono, considera valide quelle pubblicate in questa pagina) le trovi qui: soviettours.com/tosst

SOLD OUT