Բարև Հայաստան / Barev Hayastan
L’Armenia chiede di essere ascoltata. La sua voce è una melodia nitida e vibrante, che riecheggia tra le rocce e si spande per gli altopiani, su ritmi caldi e inebrianti. In questo tour la esploreremo d’inverno, quando i suoi paesaggi sconfinati e brulli si imbiancano di un sottile strato di neve. Il Caucaso corre veloce e cambia di giorno in giorno. Da quando la guerra è tornata in queste terre, la rabbia delle persone tuona ancora più forte.
Erevan è una città che freme di vita, di cultura e creatività, che risponde alla violenza con l’arte e la musica. Nel nostro tour dedicheremo due giornate e mezza all’esplorazione della capitale, scaturita dalla mente geniale dell’architetto Tamanian, che, nei primissimi anni sovietici, la volle cinta da giardini, monumentale ed elegante, interamente in tufo rosa. Gyumri, a trentatré anni da un terremoto devastante, è una città che risorge ogni giorno dalle macerie. Grazie alla tenacia dei suoi abitanti si riempie di arte, cultura e di una bellezza abbacinante. Ogni portone intagliato risuona della maestosità del suo passato, dei teatri e delle sale da concerto in cui ci si sentiva a Pietroburgo, al centro del mondo. Sulla via per Gyumri faremo soste sorprendenti: il Vaticano armeno, Etchmiadzin, un tempio della comunità yazida d’Armenia, le impressionanti ciminiere della centrale nucleare di Metsamor e alcuni capolavori segreti lasciati dall’Unione Sovietica in queste terre.
Il canyon del Debed d’inverno è un luogo spettrale e cyberpunk, dove i ciclopici relitti della lavorazione del rame sputano ancora fumo dalle ciminiere, mentre, a strapiombo sulla gola, i monasteri millenari di Haghpat e Sanahin sembrano non invecchiare mai. Sulla via per il lago Sevan faremo una sosta nella città sovietica di Vanadzor, che gli abitanti chiamano ancora Kirovakan, per poi proseguire verso Dilijan. Ci fermeremo al villaggio di Fioletovo, dove il saluto per strada, tra oche, galline e bambini in bicicletta è zdravstvujte: a Fioletovo vive una comunità molokana, di etnia e lingua russa. A Sevanavan, arroccato su quella che era un’isola poi diventata penisola a seguito dell’abbassamento del livello del lago, c’è un bellissimo monastero circondato di khachkar, le pietre-croci simbolo d’Armenia. Ai piedi del monastero, la leggendaria casa degli scrittori sovietica, fatta di due iconici edifici: uno costruttivista, degli anni ’30, e uno modernista, degli anni ’60.
Tornati a Erevan in tempo per capodanno, dalla capitale faremo un’ultima tappa fuori città: lo spettacolare monastero di Geghard, incastonato in un canyon innevato, e il tempio ellenistico di Garni, una vera sorpresa. L’ultimo giorno lo dedicheremo a esplorare le architetture sovietiche più ardite della capitale e i quartieri più defilati, con la loro storia a volte difficile, a volte solo dimenticata. Se il tempo ce lo permetterà e il doppio cono dell’Ararat sarà visibile, potremo decidere di fare una visita al monastero di Khor Virap, che si trova proprio ai suoi piedi, a poche centinaia di metri dal confine con la Turchia, nella piana che produce la maggior parte della frutta e della verdura d’Armenia.
Sarà un viaggio breve e intenso, focalizzato sull’ascolto e la comprensione di una cultura indigena e millenaria, che ha assimilato moltissimo dai popoli circostanti, ma ha ben chiara la sua storia e la sua identità.
Anche questo, come i viaggi passati, è organizzato da Soviet Tours, tour operator con sede a Berlino fondato da Gianluca Pardelli, fotoreporter e grandissimo esperto di mondi sovietici e non solo.
Importante: leggi con attenzione
L’Armenia è completamente aperta al turismo straniero. Per entrare è sufficiente mostrare un certificato che attesti una vaccinazione completa da almeno 14 giorni. Il green pass dei paesi europei o quello italiano sono accettati.
Il viaggio è consigliato per chi parla italiano e risiede all’estero e non dipende dalle disposizioni imprevedibili e fluttuanti in termini di viaggi emanate dal ministero della Salute. Il nostro viaggio è organizzato da Soviet Tours, tour operator con sede a Berlino, in Germania, quindi non soggetto alle restrizioni di viaggio (solo) italiane.
Per chi vive in Italia, l’Armenia da pochissimo è stata inserita in lista E fino al 15 dicembre 2021. In altre parole, l’Italia non consente di viaggiare in Armenia partendo dal territorio italiano per motivi turistici fino al 15 dicembre. Non è dato sapere, fino a pochi giorni prima del 15 dicembre, in che lista sarà inclusa l’Armenia durante le date del nostro viaggio. Tutte le informazioni aggiornate e complete sono sempre su Viaggiare Sicuri e sulla Gazzetta ufficiale.
I voli consigliati per il nostro viaggio sono i collegamenti di Ukrainian Airlines con scalo a Kiev, in Ucraina, in partenza da Parigi, Berlino, Ginevra, Milano e Roma. In alternativa, c’è un volo diretto su Erevan da Vienna, con Wizzair. L’Ucraina attualmente si trova in lista D ed è visitabile per turismo e senza quarantena fiduciaria al rientro, mentre l’Austria si trova in lista C ed è in Unione Europea, quindi visitabile per turismo e senza quarantena.
Ogni partecipante è responsabile delle proprie decisioni e dichiarazioni e ha il dovere di informarsi sulle restrizioni di viaggio in vigore nel Paese in cui risiede.