Come visitare l’isola di Socotra, in Yemen

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Dopo due anni di lavoro sull’isola come guida, ho messo insieme questo articolo su come visitare l’isola di Socotra, con informazioni il più possibile aggiornate e acquisite sul campo. Di Socotra ho scritto e raccontato molto più di questo post: trovate foto, audio e descrizioni sul mio canale Telegram, ma anche foto e storie in evidenza sul mio account Instagram.

Socotra è un luogo che sto ancora cercando di processare da quanto è inafferrabile e stratificato, spiazzante nella sua apparente semplicità, ricco umanamente e non solo paesaggisticamente. Raggiungerla è difficile e costoso, ma ne vale dannatamente la pena.

A presto e buona lettura!
Eleonora

Forse il posto più straordinario al mondo

Voglio descrivere Socotra senza replicare per l’ennesima volta la retorica del paradiso perduto e dell’isola deserta, ma allo stesso tempo non voglio mentire: Socotra è forse il posto più straordinario al mondo. O, perlomeno, uno dei più assurdi, meravigliosi e imprevedibili. Chi ci arriva dice praticamente ogni giorno, per sette giorni: «non ho mai visto un luogo più bello al mondo». Pur non essendo un’isola deserta, ma abitata in tutto il suo territorio da minuscoli villaggi di pastori nell’entroterra e di pescatori sulla costa, Socotra è straordinaria per il suo isolamento, che l’ha portata praticamente intatta da millenni fino alla soglia del Ventunesimo secolo, quando è stato aperto il suo minuscolo aeroporto, nel 1999. Abitata da una popolazione indigena araba e dai discendenti degli africani portati sull’isola negli ultimi secoli, a Socotra si parla il socotri, una lingua solo orale semitica del sud (una lingua a sé stante, non un dialetto dell’arabo), e l’arabo yemenita.

Quello che l’ha resa una leggenda per la scienza, però, è soprattutto la sua abbondanza di specie endemiche vegetali (37%) e animali: solo poche altre isole al mondo, e perlopiù vulcaniche, vantano percentuali più alte. A Socotra, grazie all’isolamento e all’assenza di grandi erbivori, sono sopravvissute specie del Terziario altrove estinte e se ne sono sviluppate altre, dalle caratteristiche bizzarre, che tanti definiscono semplicemente aliene. Vedere per credere.

Socotra è un’isola perlopiù selvaggia, dove la globalizzazione sta arrivando poco a poco, e per ora si è fermata nella capitale Hadibo e nella seconda città dell’isola, Qalansiyah. A Socotra si incontra una cultura che ha vissuto in stato di quasi totale isolamento per millenni. Il 90% dei rettili è endemico, gli uccelli nidificano indisturbati, il mare trabocca di pesci e i paesaggi sembrano semplicemente dei miraggi: troppo belli per essere veri.

È un luogo difficile, remoto, faticoso da raggiungere. Dal 2021 lavoro come guida sull’isola per Welcome to Socotra e da allora ho visto l’isola cambiare di giorno in giorno, a una velocità incredibile.

Vista la difficoltà nel raggiungere Socotra e la volatilità della situazione politica in Yemen, questa non è una “guida a Socotra”, ma solo un articolo informativo con quello che ho imparato e raccolto lavorando sull’isola. Per visitare Socotra, in tutta onestà vi consiglio solamente di affidarvi a un’agenzia.

Dove si trova Socotra e da chi è controllata oggi

Socotra è un distaccamento di continente africano al largo del Corno d’Africa, più vicina alla Somalia che allo Yemen, di cui de iure fa parte. Geologicamente africana, politicamente e culturalmente da sempre parte del mondo arabo. Prima colonia inglese, dal 1967 al 1990 ha fatto parte dello Yemen del Sud, unico stato allineato all’Unione Sovietica del Medio Oriente. Fa di nuovo parte dello Yemen dalla riunificazione del paese nel 1990. Con lo scoppio della guerra in Yemen, nel 2015, lo Yemen è sprofondato in una situazione di profondo caos che ha ripristinato, seppur con confini diversi, la divisione nord-sud che vigeva fino al 1990. Ad oggi l’isola non mai ha subito conseguenze dirette del conflitto, ma è passata sotto il governo del Southern Transitional Council (STC), che controlla anche alcune zone dello Yemen meridionale (tra cui Aden e Al-Mukalla) costituendo uno stato de facto, non riconosciuto da nessun altro paese al mondo.

Per avere un’idea della complicazione e della diversità di attori coinvolti nella guerra in Yemen a colpo d’occhio, consiglio la mappa di Live UA e quella sempre aggiornata di Wikipedia.

Dal 2018, a Socotra si sono insediati gli Emirati Arabi Uniti, che, senza aver mai ufficialmente reclamato l’isola, la controllano di fatto economicamente e militarmente, fornendole energia elettrica h24 nella capitale, carburante, aiuti alimentari e sanitari. Oltre che ad essere una destinazione estremamente promettente da un punto di vista turistico, Socotra è soprattutto un avamposto strategico per controllare i flussi commerciali che transitano dal golfo di Aden da e per il Mar Rosso, quindi Suez e il Mediterraneo. Uno dei canali commerciali più importanti e trafficati del mondo.

Come raggiungere Socotra

Ad oggi, l’unico modo per raggiungere l’isola di Socotra in maniera sicura con un passaporto occidentale è il volo charter umanitario che, in genere, lascia Abu Dhabi i lunedì o il martedì (il giorno nei mesi è cambiato, mentre scrivo il volo è di martedì) da inizio ottobre a fine maggio. È un volo che ha come obiettivo dichiarato il portare aiuti umanitari all’isola, equipaggiamenti e staff emiratino, ma che di fatto permette a un centinaio di turisti a settimana di raggiungere l’isola. Da febbraio 2023 è stato sperimentato un secondo volo il venerdì, creando una pressione non indifferente sulla natura fragile dell’isola.

Essendo un volo charter, non è trovabile online tramite i soliti siti di ricerca voli: il biglietto va comprato tramite intermediari o tramite agenzia e costa 850$ a/r. Il volo dura 2h ed evita accuratamente lo spazio aereo yemenita, sorvolando solo Emirati, Oman, il Mar Arabico e infine Socotra. Le cancellazioni, i ritardi e le modifiche di orario di questo volo non sono così rare, quindi andare a Socotra prima di un impegno importante o inderogabile non è una buona idea: bisogna preventivare il rischio che il volo di ritorno possa saltare e si debba stare almeno una settimana in più sull’isola.

Una partita di calcio a Hadibo, Socotra

Anche se sembra possibile acquistare i voli di Yemenia con scalo in diverse città dello Yemen, nel concreto a un gran numero di passaporti stranieri, inclusi tutti quelli occidentali, viene poi negato l’imbarco per motivi di sicurezza. Transitare ad Aden o a Seyun, specie in autonomia e senza l’organizzazione di un fixer o un’agenzia seria, può essere estremamente pericoloso. Per via aerea, al momento (aprile 2023) l’unico modo sicuro per raggiungere Socotra è il volo umanitario emiratino. La stragrande maggioranza del territorio yemenita non è sicuro per gli stranieri: la situazione, specie nel sud, è estremamente caotica. Sparatorie, attacchi e rapimenti sono ancora un rischio reale.

Anche via mare per gli occidentali è praticamente impossibile raggiungere Socotra, così come da Socotra raggiungere lo Yemen. Il visto per Socotra (170$, 30gg) è valido solo con ingresso e uscita per via aerea e non vale per lo Yemen mainland. C’è un traghetto bisettimanale (made in DDR, tra l’altro!) che collega l’isola con Al-Mukalla, su cui non sono autorizzati gli occidentali. Spesso parte in ritardo di alcuni giorni ed è soggetto a venti e condizioni del mare. Ci sono anche sambuchi di pescatori che in un paio di giorni raggiungono il mainland, ma i guasti al motore sono all’ordine del giorno. Viaggiare su un sambuco è davvero un viaggio della speranza che non ha alcun senso provare anche solo a pensare di fare. L’ultimo collegamento marittimo è con l’Oman: a volte, in maniera imprevedibile, una nave che trasporta cemento lascia Salalah per Socotra. Gli occidentali non sono ammessi.

Non ci sono collegamenti via mare con altri paesi vicini, come Somalia, Somaliland, Gibuti etc.

Come visitare Socotra: si può farlo in autonomia o bisogna per forza affidarsi a un tour?

Nulla vi vieta di farvi procurare solo il volo umanitario e il visto da un’agenzia socotrana per raggiungere l’isola in autonomia, ma una volta arrivati all’aeroporto di Socotra, vi trovereste in questa situazione:

  • No taxi
  • No possibilità di noleggiare un’auto
  • Scarsissimo traffico sulle strade anche per fare autostop
  • No hotel/guesthouse/campeggi/qualsiasi posto dove dormire fuori Hadibo
  • No bar/ristoranti/supermercati/negozietti fuori Hadibo
  • Nessuno che parla inglese o altre lingue europee
  • No elettricità fuori Hadibo
  • No copertura internet in gran parte dell’isola
  • Cartografia disastrosa sia sulle app di mappe che su carta

In sostanza, girare da soli è praticamente impossibile. Dovreste comunque avere un contatto di qualcuno con una jeep che abbia voglia di portarvi in giro e soprattutto sappia dove andare, ma rimarreste sempre e comunque a dormire a Hadibo, che onestamente non è proprio un granché e non c’entra niente con il resto dell’isola.

Sono io per prima da sempre un’appassionata dei viaggi fai da te, ma in certi casi, come l’isola di Socotra, voler fare tutto in autonomia per forza di cose è questione di testardaggine un po’ senza senso. Vi consiglio caldamente di prenotare un tour con un’agenzia, perché è l’unico modo per esplorare l’isola in lungo e in largo in una settimana e soprattutto l’unico modo per vivere la natura incontaminata.

L’agenzia per cui lavoro stagionalmente è Welcome to Socotra, fondata da due viaggiatori navigatissimi, Nicolò Giraldin e Matteo Zanella, che sono arrivati sull’isola nel 2014. WTS impiega sempre una guida occidentale e una guida socotri, oltre che un nutrito (e pazzissimo) staff locale.

A Hadibo c’è qualche bar, qualche ristorante e ci sono pochi hotel estremamente spartani. Da qualche anno c’è elettricità per 24h al giorno, mentre prima erano solo circa 4h. L’antenna emiratina che trasmette internet a Hadibo è estremamente satura, quindi durante il giorno praticamente non c’è copertura, e si riesce a stento a inviare un messaggio di testo.

Gli unici tre hotel di standard simil-occidentale sono il nuovo hotel emiratino La Sirena, nei pressi di Souq e del porto; lo storico Summerland, in centro a Hadibo; l’hotel di conteiner Heathrow, nei pressi dell’aeroporto.

Come funziona un tour per Socotra?

I tour a Socotra in genere durano 7 notti e 8 giorni, perché sono calibrati sull’unico volo che raggiunge Socotra da Abu Dhabi. In concomitanza del secondo volo (sempre che lo ripetano ancora) ci sono stati tour di durata leggermente superiore o inferiore. I tour di Welcome to Socotra prevedono 7 notti in tenda, in 5 luoghi diversi dell’isola: 4 in spiaggia e 1 sull’altopiano di Diksam, a circa 700m slm.

WTS organizza il tour (2000$, all-inclusive, non ci sono costi o spese extra, il cibo è tutto incluso), procura il visto (170$) e il biglietto per il volo charter umanitario (850$ a/r). Il volo per Abu Dhabi è a carico dei partecipanti.

I gruppi sono di massimo 10 persone. In ogni gruppo è presente una guida occidentale e una socotri, un cuoco, un aiuto cuoco, un driver della macchina della cucina e quattro driver. In ogni jeep siedono al massimo 3 persone.

Un viaggio a Socotra è adatto a tutt*?

No. I tour a Socotra richiedono un grande spirito di adattamento: si tratta di vivere nella natura incontaminata per 7 giorni, dormendo in campi tendati sulla spiaggia, utilizzando bagni estremamente spartani e in alcuni casi nemmeno quelli, con possibilità di doccia molto limitate. Ci si sveglia tutti i giorni poco dopo l’alba e si vivono giornate intensissime. Per raggiungere alcuni dei luoghi più belli dell’isola è necessario fare dei brevi trekking su sentieri rocciosi e non segnalati.

Sull’isola la copertura internet è scarisissima e non c’è mai elettricità fuori Hadibo, se non quella dell’accendisigari delle jeep. Anche l’offerta in termini di cibo è molto limitata: si mangia pesce e riso quasi tutti i giorni, o in alternativa pasta, pane, insalata di verdure, carne di capra o pollo una volta a settimana. Bisogna adattarsi a mangiare quello che si trova sul mercato: può sembrare a volte che si trovi molto, ma il punto è che è una fornitura estremamente inaffidabile che si estingue completamente nei mesi estivi, quando i monsoni rendono impossibile la navigazione. Sull’isola non si coltiva quasi nulla (solo angurie, guava, banane e poche verdure) e la stragrande maggioranza del cibo è importato dal Mainland o dagli Emirati.

Cosa vedere a Socotra

Riporto di seguito una piccola lista dei luoghi principali che si visitano durante un tour a Socotra, secondo l’ordine con cui di solito li visito nei tour che guido quindi in sostanza cosa vedere a Socotra.

Nota bene: lo spelling dei nomi in socotri, lingua non scritta, è estremamente variabile a seconda di chi traslittera e della lingua ospite. È normale leggere Hadibo, Hadiboh, Hadibu, così come Socotra o Soqotra, Arhar, Arher, Erher, Arar et cetera. Al momento non c’è una traslitterazione non fonetica ufficiale.

La riserva marina di Di-Hamri

Una baia protetta dalle onde agitate del Mar Arabico, dove il corallo cresce indisturbato e una moltitudine straordinaria di pesci, tartarughe e piccoli squali abita le sue rocce bianche e rosse. Il posto perfetto per perdersi facendo snorkeling.

Le pozze verde smeraldo di Wadi Kalissan

Nascosto in fondo a un sentiero che scende in un canyon affacciato sull’Oceano indiano, lato meridionale dell’isola, c’è quello che chiamiamo l’aquapark di Socotra: rocce calcaree bianco accecante scavate a morbidi gradoni dalle piogge stagionali, che riempiono pozze di un verde smeraldo irreale. Idromassaggio naturale, cascate, trampolini in pietra inclusi.

Le dune di Arher

Forse il luogo più romantico, unico e famoso di Socotra: immense dune color madreperla appoggiate su scogliere cupe, che sprofondano con pareti verticali di 300/400m sulla spiaggia. Sono un miracolo dei venti che soffiano da nord, che spostano la sabbia della spiaggia contro la parete naturale di limestone, che si apre in immense e spaventose grotte, come quella di Hoq, la più lunga del Medio Oriente. Se il luogo non suona già abbastanza irreale, le spiagge di Arher sono popolate da migliaia di granchi, che costruiscono le proprie case piramidali in riva al mare, e, di notte, il mare si illumina grazie al plancton luminescente. Il capo orientale dell’isola, al tramonto, è semplicemente mozzafiato.

L’infinity pool di Homhil

Con un trekking di circa 1h in salita attraverso la macchia di croton, il cespuglio endemico che abita il basso entroterra di Socotra, e poi, più in alto, quella delle succulente, si raggiunge una piscina naturale d’acqua azzurrissima affacciata su uno strapiombo impressionante. Alle sue spalle si apre una piccola valle popolata da decine di alberi di sangue di drago, la specie endemica straordinariamente antica e resiliente, simbolo dell’isola. A volte la piscina è vuota se non ha piovuto per varie settimane.

L’altopiano di Diksam, Wadi Dirhur e Fermhin, la foresta di alberi di sangue di drago a perdita d’occhio

L’altopiano di Diksam, l’immenso Wadi Dirhur e la foresta primordiale di Fermhin sono i miei luoghi preferiti a Socotra. Dalla spianata di 700m, punteggiata di alberi di sangue di drago e affacciata sui picchi drammatici e sempre affollati di nuvole delle montagne Haggeher, sembra di scendere nelle viscere della terra su una strada infernale, fino al greto del fiume. Da là sotto, le spaccature della roccia, i palmeti e i tronchi nudi delle succulente creano immagini bibliche, eterne, indimenticabili. Dal Wadi Dirhur si risale su una strada battuta in terra rossa, fino alla foresta a perdita d’occhio di Fermhin, dove migliaia di alberi di sangue di drago crescono indisturbati da secoli, se non da millenni, in un silenzio assordante e irreale.

La spiaggia di Qalansiyah e la laguna Detwah

Dall’altopiano si scende e ci si dirige verso gli aridi paesaggi dell’ovest, carente di fiumi, ma dove si trova Qalansiyah, la seconda città dell’isola. La spiaggia a fianco della città, che sfuma in una laguna salmastra, delimitata da lingue di sabbia bianchissima, è una visione paradisiaca. La laguna è un luogo da brividi, piena di vita e sorprese, uno dei luoghi più belli di Socotra.

La spiaggia di Shoab

Con un’ora di navigazione su un hori, una piccola imbarcazione dei pescatori, si aggira il promontorio fino a raggiungere, come in una visione, la spiaggia leggendaria di Shoab, che tutti abbiamo sognato come set del naufragio e dell’avventura perfetta. Sabbia bianchissima, acqua cristallina piena di pesci, una foresta di mangrovie alle spalle della spiaggia. E banchi di delfini che accompagnano l’hori che solca le acque.

Cosa vedere a Socotra: Hadibo

In certi tour, sulla strada per l’aeroporto, l’ultimo giorno oppure a metà settimana si passa da Hadibo per bere un lim, un frullato di lime e zucchero molto popolare a Socotra, comprare le ultime cose (anche se non ci sono veri e propri souvenir da portare a casa) e fare due passi al mercato del pesce, parecchio impressionante. Hadibo non è mai considerata una tappa importante nel cosa vedere a Socotra, ma in realtà secondo me racchiude lo Zeitgeist dell’area e dell’isola: è un posto sincero, pieno di sorprese, che indica la strada che prenderà l’isola nei prossimi anni.

Libri sull’isola di Socotra da leggere prima di partire

Libri su Socotra: oltre a testi più specialistici ma irreperibili (enciclopedie botaniche, e un corpus pazzesco della lingua e letteratura orale socotri che ci hanno prestato), vi consiglio con tutto il cuore Islands of Heritage di Nathalie Peutz, Socotra guide della Bradt (eccellente) e The Lost World of Socotra di Richard Boggs, che tra l’altro era compagno di liceo di un mio cliente a Socotra. Piccolissimo il mondo!

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21 risposte

  1. ma che posto pazzesco, non ne avevo mai sentito parlare (il che dimostra quanto il mondo sia pieno di sorprese per fortuna). mi domando con che coraggio i due di cui parli abbiano avuto l’idea di improvvisarsi tour operator in un luogo così difficile da raggiungere e che tipo di gente decida di andare a visitarlo 🙂
    non so se sarà un posto che visiterò mai, mi sembra un po’ spartano per le mie abitudini, ma grazie per avermici portata almeno virtualmente

  2. Sono interessata io ho avuto la fortuna di visitare lo Yemen . E ora posso pensare e vorrei visitare Socotra nel periodo migliore e mi piacerebbe vedere l’albero del sangue in fiore. Sono una persona che si adatta d che a quasi sempre viaggiato da sola. Magari l’anno prossimo e chiedo vista la mia disponibilità di tempo vorrri abbinarli agli Emirati e al Oman. Teniamoci in contatto graxie

  3. Voglio visitarla Socotra è nei sogni da tempo, mi preoccupa solo il viaggio per raggiungerla e avere una buona guida che parli un poco italiano.

    1. anche io vorrei andare sull’isola nel periodo invernale 2022 2023,
      in caso contattami, io sono da solo

      1. Ciao a tutti:
        per il periodo fine gennaio/febbraio 2023, stiamo programmando Socotra in bici in totale autonomia.
        Capisco che da un punto di vista strettamente logistico, un grosso problema possa essere rappresentato dal trasporto del bagaglio ed in particolare delle bici: qualcuno ha già fatto una cosa del genere? Ci sono informazioni utili che sarebbe bene conoscere a questo riguerdo?
        Grazie e ciao!

  4. Buongiorno, sono interessato ad un viaggio sull’isola, operativamente come si deve procedere?
    grazie anticipatamente delle informazioni che mi darete

  5. Grazie per questo scritto davvero prezioso per comprendere un po’ meglio l’essenza di questo luogo. Spero di andare molto presto
    Anna

  6. Buon giorno Eleonora,
    ma che posto meraviglioso 🥰.
    Mi puoi mandare un po’ di informazioni in più.
    Grazie a presto

  7. Da tempo mi piacerebbe visitare l’isola ma mi hanno detto che nessuno mi garantisce la sicurezza. Io sono un ornitologo e un appassionato di ecologia ho visitato l’Oman per 5 volte: sono rimasto incantato da questo mi è rimasta la curiosità per vedere Socotra. C’è il dettaglio che ho 73 anni e quindi non penso di avere i requisiti di base per quest’avventura, ma chissà?

  8. Ciao Eleonora, Socotra è nella mia lista dei desideri da tanto tempo…Grazie per le informazioni, proverò a contattare il sito. Qual’è il periodo migliore per andare?

    1. secondo me in autunno ottobre e novembre e in primavera febbraio e marzo! aprile e maggio troppo caldo, sconsiglio 🙂

  9. Meraviglia ! Posto difficile dunque, ma gli abitanti locali che attegggiamento hanno con il viaggiatore ? Ci sono rischi importanti ? via acqua intorno all’isola ci sono casi di pirateria ?
    Grazie per le informazioni.

  10. se andrete a Socotra non la dimenticherete più : io sono anziana e non avevo mai dormito in tenda ,portata dall’Italia, ma la bellezza e l’unicità dell’isola non fanno sentire nessun disagio , è il viaggio più bello che ho fatto e che rifarei

  11. Buongiorno Eleonora, avrei piacere di contattarla per varie informazioni, avendo lei vissuto sull’isola

    1. Buongiorno Fabrizio,
      purtroppo non mi occupo di informazioni sui tour, per quello è bene contattare direttamente le agenzie locali dai loro social o siti.
      A presto,
      Eleonora

      1. Buongiorno,

        Volevo ringraziarla per quanto raccontato. Recentemente mi sono imbattuto in una persona che è stato per lavoro in Yemen e ho chiesto di Socotra. Mi si è riaccesa la voglia di visitarla dopo che me ne aveva parlato una compagna di viaggio 15 anni fa in Persia. Sicuramente molto utile per chiunque volesse prima o poi andare a vedere questo incantanti angolo di mondo che chiunque ci sia stato descrive come unico. Grazie ancora e buona vita.

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