Cosa vedere a Dushanbe, capitale del Tagikistan

Pubblicato il 25 Febbraio 2025

Scritto da Eleonora

Dushanbe, la città del lunedì, è più la città che non si vede che non la città che si vede. È un centro di cultura che, nonostante le demolizioni che continuano indisturbate da una decina d’anni, sopravvive all’ombra dei suoi grattacieli altissimi, in vetro e plastica, rintanandosi nei seminterrati, o sotto un soffitto in legno dipinto, tra la luce opaca che filtra dalle vetrate di una chaikhana, difendendo edifici storici con proteste e petizioni.

Questa piccola guida a cosa vedere a Dushanbe è la porta a una città invisibile.

Andiamo?

Come arrivare a Dushanbe

Dushanbe è senz’altro la capitale centroasiatica collegata peggio a livello internazionale, con pochi voli per destinazioni utili per chi parte dall’Europa e molto costosi. Il volo più economico per l’Italia è quello settimanale che collega Dushanbe con Tashkent e da lì con il diretto della Uzbekistan Airways per Milano Malpensa. In alternativa, c’è Turkish Airlines (carissima) su Instanbul, o altre connessioni verso grandi città centroasiatiche, come Almaty, da cui prendere voli più comodi.

Via terra, invece è relativamente facile (ma comunque non vicino) raggiungere le città uzbeche di Termez, sul confine con l’Afghanistan, e Samarcanda, via Panjakent.

Una volta in città, è possibile spostarsi facilmente con le app per i taxi, come Yandex Taxi.

Quando visitare Dushanbe

I periodi ideali per visitare Dushanbe sono la primavera (marzo-maggio) e l’autunno (settembre-novembre), quando la città non è una fornace in un girone infernale. D’estate la città ha temperature proibitive, mentre d’inverno può fare molto freddo. Il Tagikistan ha un clima continentale estremo.

Assicurazione di viaggio per il Tagikistan

Anche se il Tagikistan è un paese relativamente economico, vi consiglio comunque di fare un’assicurazione di viaggio prima di partire. Una scelta affidabile e a buon mercato che copre tutto il mondo, inclusi Paesi che spesso le altre non coprono, è la spagnola IATI. Sono affiliata a questa assicurazione, quindi ho per voi un codice del 5% di sconto, e se deciderete di utilizzarla io riceverò una piccola commissione.

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Buona lettura!

Cosa vedere a Dushanbe: un giro logico

Cosa vedere a Dushanbe, una città fatta di gru, grattacieli e siti in costruzione

Da uno sguardo rapido alla mappa, vi accorgerete che Dushanbe non è affatto una piccola città: ne è passato di tempo da quando, villaggio di 6000 anime, fu scelta come capitale dell’ASSR – che all’epoca era ancora parte del nascente Uzbekistan – dai sovietici nel 1924. Dopo il primo piano urbanistico, nel 1927, la città si è espansa a macchia d’olio, allargandosi anche oltre il piccolo fiume Varzob. È solo nel 1929, quando il Tagikistan si stacca dall’Uzbekistan con i suoi confini attuali, che Dushanbe (all’epoca scritta alla russa Dyushanbe) viene ribattezzata Stalinabad e inizia il suo rapido sviluppo urbanistico, diventando una città multiculturale e sovietica in tutto e per tutto. Della Dushanbe pre-sovietica non rimane letteralmente nulla, perché si trattava di un piccolo villaggio. La Dushanbe storica è recente, ma di immenso valore. Non la pensa così il sindaco della città, figlio del Presidente tagico Emomali Rahmon, in carica dal 1994, né tutti gli speculatori che investono soldi cinesi e del Golfo in costruzioni kitsch, di scarsa qualità, che distruggono la memoria della città e hanno già sfrattato migliaia di persone.

Il nostro itinerario a piedi, che cerca una città invisibile, segue l’arteria culturale Rudaki, lungo cui si affacciano gran parte delle cose più interessanti da vedere a Dushanbe.

Da nord a sud, seguiamo la via intitolata al grande poeta Rudaki inseguendo una città che scompare.

1. Il teatro d’arte drammatica Lohuti

Costruito nel 1929, è il primo teatro della città, nonché uno dei più antichi edifici dell’intera Dushanbe ed è a rischio demolizione. Il suo splendido colonnato in stile staliniano dall’azzurro pastello e gli archi inflessi mescola influssi russi e islamici, nelle dimensioni di una piccola capitale in fervore culturale. Se riuscite a entrare o, meglio ancora, ad assistere a uno spettacolo, non perdetevi gli interni, con parquet originali e belle decorazioni. Tra le cose da vedere a Dushanbe, questa è necessaria anche solo per solidarietà a chi ci lavora e non sa cosa ne sarà del suo futuro.

2. Chaikhana Rohat

Cosa vedere a Dushanbe: la Chaikhana Rohat

Proprio di fianco al teatro Lohuti sorge la più famosa chaikhana, o in tagico choykhona, sala da tè, della città. Costruita nel 1958 e poi ampliata successivamente, è il simbolo delle demolizioni del regime di Emomali Rahmon che si stanno abbattendo sulla città come un esercito di bulldozer. Questa chaikhana sovietica in stile persiano è un capolavoro nonché un unicum che fonde maestranze tagiche, simboli sovietici e grandeur tardo-staliniana. Non perdetevi la saletta in legno, sempre che non la demoliscano prima. Per pochi edifici di Dushanbe il cuore delle persone si è scaldato così tanto, fino a spingerle a organizzare petizioni e proteste. Rimaniamo in attesa e speriamo che un simile gioiello venga graziato da un ravvedimento dell’ultimo minuto.

3. L’Unione degli scrittori

Le statue fuori dall’Unione degli scrittori, Dushanbe

Già che siete da quelle parti, fate una leggera deviazione verso il fiume e passate davanti al maestoso edificio in pietra dell’Unione degli Scrittori, istituzione sovietica dei primi anni ’80 ancora attiva in Tagikistan, con un bel monumento dedicato alle penne più illustri del Tagikistan classico e contemporaneo. Le massime menti letterarie del Paese hanno un ufficio qui.

4. Il parco della bandiera e parco Rudaki

Cosa vedere a Dushanbe: la statua di Rudaki

Da lì, entrate nel parco che custodisce (tenetevi forte, o non reggerete l’emozione) la bandiera più alta dell’Asia Centrale, una delle classiche manie di megalomania dei dittatori centroasiatici, da cui Rahmon non si sottrae. Poco più avanti, c’è il parco Rudaki, dedicato al celeberrimo poeta persiano nato nei pressi di Panjakent, in Tagikistan. È uno dei volti della nuova Dushanbe, ma custodisce anche qualche piccola gemma più interessante, come un bel mosaico ad arco.

5. La mappa dell’Impero samanide

Per comprendere più a fondo le manie di onnipotenza del Tagikistan contemporaneo, proseguite verso sud e ammirate i nuovi monumenti all’Indipendenza e a Ismail Samani, nuovo padre fondatore-eroe che ha spodestato e sostituito il piedistallo lasciato vuoto da Lenin, che a Dushanbe, come racconta Terzani, fu abbattuto al grido di Allahu akbar. In Uzbekistan c’è Tamerlano, in Kirghizistan l’eroe epico Manas, in Kazakistan il poeta Abai, in Turkmenistan il Presidente di turno. La (in realtà bella) mappa dell’impero samanide alla sua massima espansione, tra IX e X secolo, è avulsa dal contesto, ma rende giustizia alla portata culturale che quelle aree hanno vissuto e oggi sono invece ingiustamente marginalizzate.

6. La succursale dell’Università Statale di Mosca a Dushanbe

Sulla forte presa culturale che la Russia e la lingua russa hanno ancora in Asia Centrale si potrebbe scrivere molto, ma non stupisce che, a oltre 35 anni dalla dissoluzione dell’URSS, ci siano ancora, a Dushanbe e nelle altre capitali centroasiatiche, varie istituzioni accademiche russe che offrono corsi universitari interamente in russo.

La sede distaccata della celebre MGU di Mosca, peraltro un capolavoro di architettura staliniana della capitale russa e una delle “Sette sorelle”, ha preso nel 2010 la sede modernista dell’ex Istituto dei trasporti tagico, all’angolo tra Bokhtar e Shokhtemur.

7. Il teatro del Balletto e dell’Opera Ayni

Inaugurato nel 1941, mentre sul fronte occidentale l’URSS veniva invasa dalla Germania nazista, questo teatro dell’opera in stile staliniano contrasta prepotentemente con le architetture moderniste del resto della città e i suoi sfarzi con i sacrifici e le atroci sofferenze che la popolazione sovietica stava vivendo altrove. Anche dal Tagikistan, come da tutte le Repubbliche, partivano soldati mandati al fronte. Ornamenti all’interno spettacolari, se riuscite ad accaparrarvi un biglietto per assistere a uno spettacolo.

8. Il Museo di archeologia del Tagikistan

Cosa vedere a Dushanbe: il Buddha nel Nirvana al Museo archeologico

Fondato nel 1934, quest’altro edificio in stile staliniano è tra i pochi a rimanere in piedi del periodo della prima Stalinabad sovietica e una tappa da non perdere in questa lista di cosa vedere a Dushanbe. Il museo racchiude i migliori reperti archeologici rinvenuti sul territorio tagico, dall’età del bronzo (IV millennio a.C.) fino all’inizio del XX secolo.

Tra ceramiche, manufatti in metallo, armi, gioielli, monete, manoscritti, sculture e ricami tradizionali c’è anche la statua del Buddha nel Nirvana, una scultura lunga 14 metri che raffigura il Buddha disteso nella posa del leone dormiente. Scoperta nel 1959 nel sito archeologico di Ajina Tepe, nel sud del Tagikistan, rappresenta – dopo la distruzione dei Buddha di Bamiyan – uno degli ultimi esempi superstiti della fase del gigantismo nell’arte del Gandhāra in Asia centrale.

Sempre al museo di archeologia di Dushanbe ci sono i leggendari resti della Principessa di Sarazm, risalenti al periodo pre-islamico, un sito patrimonio UNESCO situato sul confine tra Uzbekistan e Tagikistan, nei pressi di Panjakent.

9. Cosa vedere a Dushanbe: il cinema Vatan

Costruito negli anni ’50, questo piccolo gioiellino in stile staliniano orientaleggiante è un cinema ancora in funzione nella parte sud di Rudaki. Ne sono stati già distrutti molti altri, come il leggendario Cinema Tagikistan (anni ’70) e questo è uno dei pochi esempi simili rimasti in piedi.

10. La stazione dei treni di Dushanbe-1

Uno dei pochi relitti delle ferrovie tagiche, questa stazione con la sua leggendaria insegna persianeggiante è un monumento alla rete ferroviaria sovietica oggi in larga parte smantellata. Tagikistan e Kirghizistan sono le due Repubbliche che più hanno sofferto lo smantellamento del sistema ferroviario sovietico con la nascita di nuovi confini in Asia Centrale: il Nord del Paese, con Khujand, in particolare è rimasto tagliato fuori dalla folle divisione della Valle di Fergana.

Il Sud del Tagikistan è collegato a Termez, in Uzbekistan, mentre da Dushanbe si può attualmente andare o a Kulob, importante città del Tagikistan centrale, oppure verso Tashkent via Kumkurgan, in Uzbekistan, e da lì verso Volgograd, in Russia.

Cosa vedere a Dushanbe più lontano da Rudaki

11. Il Centro Ismailita

Se la vostra destinazione (reale o sognata) è il Pamir, potreste voler fare un salto al centro culturale e religioso per la comunità nizarita ismailita, che abita prevalentemente in Pamir, guidata dalla figura leggendaria dell’Aga Khan, cui è appena succeduto il figlio a seguito della morte del principe Karim, di cui ho raccontato in un episodio di Cemento Podcast.

12. La Borbad Hall

La Borbad Hall o Kokhi Borbad è un capolavoro tardomodernista del 1988, associata allo stile cosmico sovietico. A pianta circolare e con struttura antisismica, ricorda un UFO e ha un design degli interni incredibile, perfettamente conservato. Non perdetevi i bassorilievi all’ingresso dell’edificio adiacente. Se non c’è un evento in corso e riuscite a convincere i custodi, magari riuscite a dare uno sguardo anche alle sale interne.

13. Cosa vedere a Dushanbe: il circo

Come tutte le città sovietiche che si rispettino, da Chișinău a Bishkek, da Kazan a Tashkent, anche Dushanbe aveva il suo circo anni ’80, costruito in uno stile eclettico e alieno, ma impreziosito da bellissime formelle in ferro battuto e bassorilievi in terracotta invetriata in tutti gli interni (molto difficile entrare se non avete gli agganci). Assolutamente da non perdere in questa lista di cosa vedere a Dushanbe, il circo è tutt’ora in funzione ma gli spettacoli si svolgono più che altro durante la stagione invernale.

14. I mosaici sovietici sparsi per la città

Ce ne sono a decine, molti lungo Rudaki, anche se vengono costantemente demoliti e sono tra le eredità più inaspettate tra le cose da vedere a Dushanbe. Uno dei più belli e famosi è senz’altro il mosaico dedicato ad Avicenna (Ibn Sina), geniale pensatore islamico, filosofo, matematico, fisico ma soprattutto medico, considerato il padre della medicina moderna e diventato una delle figure simbolo della scienza islamica a partire dall’anno Mille.

Nacque a Bukhara, nell’odierno Uzbekistan, che era e rimane tutt’ora una città dalla forte cultura tagica, cioè persiana. Il mosaico raffigura un topos ricorrente nell’arte sovietica, cioè la continuità ininterrotta del potere e della scienza sovietiche tra le grandi conquiste della storia locale antica e quelle dell’URSS, come per esempio i traguardi della cosmonautica.

15. IL teatro delle marionette Lukhtak

Opera dell’architetto Isuf Sangov e degli artisti Alexander Grigorov and Ilya Ilyaev, questo piccolo teatro interamente mosaicato è un gioiello nascosto in una viuzza secondaria del centro di Dushanbe. Fu costruito nel 1985 e i mosaici, che raffigurano temi legati all’infanzia, alle fiabe e al teatro, sono ancora in uno stato di conservazione straordinario. Si trova vicino alla Casa della cultura dell’infanzia e della gioventù (ristrutturata orrendamente) e al parco dei bambini. Credo davvero sia uno degli edifici più straordinari tra le cose da vedere a Dushanbe.

16. Il museo degli strumenti musicali Gurminj Zavqibekov

Di questa lista su cosa vedere a Dushanbe, credo che questo sia il posto che in assoluto più dovreste visitare. In una città dove si stanno sradicando le fondamenta della cultura e i criteri di conservazione della storia locale e dei beni architettonici, questo piccolo edificio anonimo dall’esterno è uno dei luoghi dove esperire la cultura immateriale dello straordinario Paese che è il Tagikistan.

Decisamente più che un piccolo museo, chiamateli in anticipo e fatevi organizzare un concerto con strumenti tradizionali pamiri e tagichi, fermatevi a chiacchierare senza fretta di correre via, ascoltate le memorie da una Dushanbe che sta scomparendo. Sarà il regalo più grande che potrete fare alla città.

Consigli di lettura sul Tagikistan e sull’Asia Centrale

I nuovi, inquietanti edifici di Dushanbe, Tagikistan.

Due documentari consigliati sul Tagikistan

I lavori della giovane regista di Dushanbe Anisa Sabiri sono due istantanee che salvano la cultura immateriale dei popoli di montagna e delle aree remote del Tagikistan, che stanno svanendo sotto i colpi delle nuove riforme economiche e dell’arrivo della modernità.

Spero che questo post su cosa vedere a Dushanbe vi sia utile per pianificare il vostro viaggio. Dushanbe è una città che sta rinascendo diversa da sé e intrisa di nostalgia, per chi la sa cogliere, e che darà grandi soddisfazioni a chi le vorrà dedicare del tempo. Le cose da vedere a Dushanbe sono una ricerca appassionante nel passato unico di questa città.

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A presto,
Eleonora

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