Ciao! Mi sono ritrovata un po’ inaspettatamente per lavoro in assignment fotografico in Oman a metà dicembre. Ho dovuto studiarmi tutto per bene e auto-organizzarmi un itinerario di 7 giorni nel Dhofar abbastanza serrato per incastrare quanti più luoghi possibile da fotografare.
Così ho pensato che fosse utile condividere con voi un post su cosa vedere a Salalah e dintorni e la mia mappa con i pin Google Maps di tutti i luoghi visitati (più in basso).
Quindi questo è: buona lettura e buon viaggio in questa regione straordinaria, che mi ha profondamente colpita.
Eleonora
Quando visitare Salalah, Oman
Salalah è una meta prediletta dagli arabi della penisola arabica in luglio e agosto, quando la città è investita dal khareef, lo stesso monsone che a Socotra porta vento fortissimo (lo chiamano khorf) e che invece a Salalah porta pioggia, nebbia densa e un bel fresco mentre tutt’intorno le temperature raggiungono i 50°. In quel periodo, la città è letteralmente presa d’assalto perché la natura esplode d’acqua e di verde, dalle scogliere spuntano cascate amazzoniche e la flora dà il meglio di sé.
L’estate è quindi alta stagione per un tipo di turismo che cerca acqua e fresco quando altrove non c’è. Per chi viene dall’Europa probabilmente l’Oman è più attrattivo nel resto dell’anno, quando a Salalah e dintorni il sole splende sempre, le temperature sono estive tutto l’anno e non si vede una goccia di pioggia.
Il periodo ideale se volete godere del sole, temperature civili e wadi gonfi d’acqua, è subito dopo il khareef, a settembre-ottobre. A metà dicembre, quando siamo state noi, molti wadi erano ancora pieni d’acqua, non faceva troppo caldo (massime a 28-29°), il mare non era troppo mosso e la sera a volte veniva un bel freschino: un buon compromesso che dura fino a gennaio/febbraio. Se invece venite in tarda primavera (maggio-giugno) rischiate di trovare tutto secco e un caldo asfissiante, almeno per i miei gusti.
Come visitare Salalah
Prima di decidere cosa vedere a Salalah, è fondamentale capire come spostarsi. L’unica soluzione è affittare un’auto per avere massima libertà di girare i dintorni. I mezzi pubblici sono praticamente inesistenti e fuori dall’autostrada principale passano davvero poche macchine, onestamente non me la rischierei neanche io a girare l’Oman in autostop.
Se potete prendere un 4×4, avrete la libertà di andare letteralmente su qualsiasi strada. La stragrande maggioranza dei luoghi visitati da noi, però, è raggiungibile anche senza 4×4, facendo un po’ di attenzione. Le strade asfaltate sono letteralmente di qualità svizzera, gli sterrati non sono dei peggiori visti nella mia vita ma è meglio avere una macchina quantomeno alta per evitare le pietre più grosse.
Un buon sito dove confrontare i prezzi e prenotare le auto al prezzo più basso è DiscoverCars, mi ci trovo bene e sono affiliata a loro da anni. Meglio prendere la full coverage e macchine con almeno 1500km di chilometraggio incluso, le distanze sono davvero notevoli in Oman.
Attenzione perché alcune compagnie potrebbero volere la carta di credito con numeri in rilievo intestata al conducente per l’autonoleggio.
Assicurazione di viaggio per l’Oman
L’Oman è abbastanza costoso come paese, complice anche la valuta molto più forte dell’euro (un rial omanita, OMR, equivale a 2,4 euro circa, leggermente fluttuante). Giusto per darvi un’idea, se qualcosa costa 25 rial significa che costa 60 euro. Per via dei costi potenzialmente alti in caso di imprevisti vi consiglio caldamente di fare un’assicurazione di viaggio prima di partire.
Un’assicurazione di viaggio affidabile e a buon mercato, che ho testato in prima persona e che copre tutto il mondo, incluse zone remote che molte altre assicurazioni non coprono e con opzioni che includono anche attività sportive, è la spagnola IATI.
Sono affiliata a questa assicurazione, che significa che ho per voi un codice del 5% di sconto e se doveste decidere di utilizzarla io riceverò una piccola commissione.
5% di sconto sull’assicurazione di viaggio IATIIATI TRAVEL INSURANCEItinerario di 7 giorni a Salalah e dintorni
Potete prendere ogni punto di questa lista su cosa vedere Salalah come una giornata intera molto intensa dedicata a un’area (città, est, nord, ovest, deserto, lontano est). Alcune giornate più ricche possono essere divise in due giorni. In generale è tutto fattibile con una base fissa dove dormire (come abbiamo fatto noi), anche se sarebbe meglio dormire una notte nel deserto e magari una notte nelle zone più lontane dalla città, come Dhalkut a ovest e Ash Shuwamiyya a est, per spezzare le giornate con più chilometri di guida. In generale, 7 giorni di viaggio si riempiono facilmente.
Qui sotto trovate la mia mappa con le cose da vedere a Salalah e dintorni: per salvarla da desktop basta “accendere la stellina” di fianco al nome; da mobile basta aprirla e si salva nel vostro Google Maps automaticamente.
1. Salalah città
Cosa vedere a Salalah
Salalah mi è piaciuta molto, ma c’è da dire che avevo ridimensionato per bene le aspettative: in città non c’è molto da vedere o da fare secondo i canoni turistici, ma il mix etnico imprevedibile, l’edilizia bizzarra e le retrovie dei quartieri a maggioranza bengalese mi hanno molto colpita. Salalah è sicura, pulita, tranquilla, più grossa e allargata di quel che ci si aspetta, specie per una città che non supera i 200.000 abitanti. Vi servirà un’auto anche solo per spostarvi tra le diverse aree della città.
Da vedere a Salalah c’è la moschea del sultano Qaboos, maestosa e ornata, ma che probabilmente vi impressionerà poco se avrete già visitato grandi moschee antiche e contemporanee (come quella Sheikh Zayed ad Abu Dhabi). Al tramonto la spiaggia cittadina si popola di famiglie, ragazzi pakistani che giocano a calcio in spiaggia, coppie che passeggiano, amici che si fanno le foto al tramonto.
I negozietti del souq (attenzione: sono negozi e basta sparsi nel centro, non c’è un vero e proprio mercato come potreste aver visto altrove nel mondo arabofono, come in Marocco, in Libano etc.) vendono da monili d’oro a splendidi pugnali, costoso miele yemenita (tra i più pregiati al mondo), halwa, incenso, le fota da uomo (sarong) e praticamente qualsiasi altra cosa vi venga in mente. Per noi anche gli assurdi brand di patatine chimiche e barrette zuccheratissime dagli improbabili nomi di Spada e Sando, le gomme da masticare al cardamomo Batook e altre delicatessen omanite sono interessantissimi.
Se vi interessa la storia dell’incenso, c’è anche il museo e area archeologica di Al Baleed.
I chioschetti gestiti da bengalesi che vendono frutta, cocco fresco e tamarindo al limitare delle piantagioni all’ingresso est della città sono deliziosi. Se non sapete più cosa vedere a Salalah città, potete tranquillamente passare ore a osservare e assaggiare frutta mai vista in questi chioschetti.
2. Est di Salalah
Il primo giorno non volevamo esagerare e ci siamo limitate all’esplorazione dei dintorni est di Salalah, visitando alcuni dei luoghi più turistici e facili da raggiungere. Con qualche eccezione, questa è l’area che mi ha entusiasmato di meno e anche quella più antropizzata.
Wadi Darbat
Wadi Darbat è una catena di cascate e cascatelle molto lunga, piena d’acqua tutto l’anno, dal colore verde smeraldo. Ci sono alberi secolari, cammelli al pascolo e pozze irreali ma non balneabili. È un luogo ultraturistico, quindi consiglio di venirci molto presto al mattino per essere da soli. È un po’ un parcheggio unico e i punti più belli sono ben cementificati e protetti da balaustre, qui e lì affittano barchette per giri turistici ed è pieno di baretti con vista panoramica. Insomma, senz’altro esteticamente appagante per qualche foto ma che non dice granché sulla natura e la cultura omanite.
Tawi Atair
Già diverso è il sinkhole, la dolina (parola entrata in italiano dallo slavo ♥) di Tawi Atair, non lontana da Wadi Darbat. Se ci venite presto al mattino sarete solo voi, al massimo con un pastore solitario con le sue mucche. Se dall’alto non sembra niente di che, è avventurandovi oltre il cartello che dice di non scendere nella dolina che si dischiude la magia. Scendendo giù da un sentierino ripido, la sinfonia di moltissime specie di uccelli vi incanterà lasciandovi a bocca aperta. C’è una scaletta metallica un po’ traballante che porta giù giù giù sul fondo della dolina, ma il mio istinto di sopravvivenza mi ha impedito di scendere, nonostante il pastore dicesse che mafi mushkela, che non c’era alcun problema.
Tawi Atair è un luogo semplice ma grandioso, assolutamente da non perdere tra le cose da vedere a Salalah.
Mirbat
Il centro storico di Mirbat è fatiscente e disabitato, ma è uno dei pochi posti nel Dhofar dove vedere ancora esempi straordinari di architettura locale. Porte splendidamente intagliate nel legno, finestre arcuate, reti da pesca e vecchie piroghe tirate in secca sulla spiaggia della città, alberi secolari a fare ombra per nessun altro che per se stessi. Perdetevi un po’ tra le sue moschee nuove fiammanti, fortezze un po’ troppo restaurate e un po’ di grandiosa decadenza che a tratti sa di Mediterraneo.
La tomba del profeta Muhammad Bin Ali
Non lontano da Mirbat c’è la bella tomba del profeta Muhammad Bin Ali, tutt’ora meta di visite e pellegrinaggi. Luoghi piccoli, silenziosi e incantevoli come queste tombe raccontano un po’ di più sulla strana corrente ibadita dell’Islam a cui gran parte degli omaniti appartiene. Una sorta di terza via pacifica tra Islam sciita e sunnita. La tomba del profeta Muhammad Bin Ali è elegante e circondata da un bel cimitero storico, con vecchie lapidi intagliate nella pietra e colline scoscese tutt’intorno, non lontane dal mare. Per me da non mancare.
Jabel Samhan
Un luogo grandioso e facilmente raggiungibile dove ammirare la costa omanita dal bordo delle sue ripide scogliere calcaree a quasi 1300m di altitudine. Decisamente da venirci al tramonto, per apprezzare un po’ di solitudine e i colori migliori della luce sulle rocce. Ci sono diversi punti da cui sporgersi, alcuni un po’ più attrezzati e altri decisamente più selvaggi e raggiungibili con qualche brutto sterrato che all’improvviso diventa solo pietre. Se non avete un 4×4 rimanete ai primi viewpoint.
Ci siamo tornate due volte perché è uno dei luoghi più spettacolari di questa lista su cosa vedere a Salalah e dintorni. Se cercate bene c’è qualche vecchia Dracaena Serrulata, gli alberi del drago diffusi in varie zone del mondo. I più famosi e maestosi si trovano sull’isola di Socotra, che è 350km al largo dell’Oman, ma raggiungibile solo in aereo e solo da Abu Dhabi. A Socotra ho lavorato come guida negli ultimi due anni: ne ho parlato in questo post.
3. Ovest di Salalah
Difficile dire cosa mi è piaciuto di più tra le cose da vedere a Salalah e dintorni, perché ogni area ha paesaggi inaspettati e spettacolari. L’Ovest di Salalah ha le scogliere scoscese più belle dell’area, altopiani pieni di flora endemica incredibile, tante distese aride quanto aree lussureggianti e ricche d’acqua anche nei mesi lontani dal khareef.
Unica nota: attenzione perché oltre la deviazione per la spiaggia di Fazayah iniziano i checkpoint militari perché ci si sta avvicinando al confine yemenita. Se guidate una macchina dovete avere con voi tutta la documentazione dell’affitto auto e i vostri passaporti, sennò non potete proseguire.
Spiaggia di Al Mughsail
Lunga spiaggia bianca non lontana da Salalah, con belle scogliere da cui il mare genera dei geyser quando è agitato. Per i miei gusti, troppo antropizzata, piena di orrende casette dal tetto rosso dove ripararsi dal sole, baretti panoramici, transenne che delimitano gli scogli e una inconcepibile colata asfalto dietro la spiaggia come parcheggio. Bella esteticamente, ma qualsiasi altra spiaggia in Oman è più godibile.
Spiaggia di Al Fazayah
Splendida la strada che da Mughsail vi porta in cima alla scogliera, con qualche scorcio grandioso sulle calette segrete al di sotto; si scende giù al mare con uno sterrato facile e senza difficoltà, fattibile anche senza 4×4. Fazayah è una successione di splendide calette col mare cristallino sorvegliate da ripide scogliere calcaree. La cala più bella è però l’ultima, raggiungibile da dove finisce la strada carrabile e inizia un sentierino facile che in una decina di minuti raggiunge una baia paradisiaca.
L’oceano ha una corrente sempre abbastanza forte e le onde non sono mai piccole anche se da lontano lo sembrano. Nuotate solo in zone molto riparate oppure state vicino alla riva, dove si tocca. Purtroppo il rischio di affogare in Oman è sempre alto anche per chi sa nuotare bene, è pieno di cartelli che mettono il divieto di balneazione nei luoghi più turistici anche per questo.
Viewpoint sulle montagne del Dhofar
Da Fazaya si prosegue verso ovest, in direzione del confine yemenita. I panorami che si aprono sulle scogliere a picco sul mare da un lato e sulle rughe a perdita d’occhio delle montagne aride del Dhofar dall’altro sono straordinari. Appena prima del posto di blocco militare è pieno di Dracaene serrulate abbarbicate sui pendii rocciosi: uno spettacolo incredibile, fate assolutamente una sosta lungo il percorso.
Cosa vedere a Salalah e dintorni: Wadi Sayq
Lasciato l’altopiano, si inizia a scendere con una serie di tornanti ripidi verso le spettacolari pozze cristalline del Wadi Sayq, che a dicembre era ancora pieno d’acqua verde brillante. Se avete tempo è un wadi interessante da esplorare, sul fondo di una valle inspiegabilmente verde anche in pieno inverno, quando le montagne circostanti sono già tornate aride dopo il khareef.
Dhalkut
Dhalkut è l’ultimo villaggio sulla costa omanita prima della frontiera con lo Yemen. Il paese è abbastanza moderno e oltre a una vecchia moschea, un baobab secolare e splendide scogliere non c’è molto: è però uno dei posti che più mi ha colpita per la straordinaria apertura e accoglienza dei suoi abitanti (cosa non così comune se si visita l’Oman per poco tempo come turisti), che parlano jabbali e non arabo, come ancora una buona parte dei pastori di montagna del Dhofar. Le scogliere al tramonto sono splendide, scivolano lentamente in Yemen, che si trova a una quindicina di chilometri. Solo la strada per Dhalkut, coi suoi immensi baniani tropicali e il suo verde brillante valgono le ore guidate.
4. Nord di Salalah
Anche il nord di Salalah è stato completamente inaspettato, quando credevo di aver già sondato abbastanza la varietà di paesaggi che l’Oman del sud avesse da offrire. Le montagne appena sopra Salalah sono incredibilmente verdi e abitate in piccoli villaggi tradizionali. Ma basta fare pochi chilometri verso l’entroterra per ritrovarsi nel mezzo del deserto.
La tomba di Nabi Ayoub (profeta Giobbe)
Una vecchia e ormai un po’ imbarazzante Lonely Planet definiva la tomba di Giobbe il sito più importante di tutto l’Oman. Ridimensionate le aspettative: questa piccola tomba è una delle meno mistiche tra quelle che abbiamo visitato, ma si trova in un’area verde del Dhofar punteggiata di piccoli villaggi dalle piccole case pastorali, tra i più belli dell’area. I pellegrini lasciano offerte e si fermano a pregare nel piccolo santuario, dove gli alberi genealogici esplicano tutte le intricate connessioni tra i profeti dell’Antico Testamento e Maometto.
C’è una sorgente d’acqua che viene raccolta in una piscina appena sotto il sito, si raggiunge con un sentierino in discesa, è un posto tranquillo.
Viewpoint nel deserto delle montagne del Dhofar
Guidando verso l’entroterra dalla catena del Dhofar, i paesaggi si fanno presto assolutamente aridi e deserti, si vedono solo gli accampamenti dei pastori di cammelli in mezzo al nulla, piccole capanne schermate dal sole alla bell’e meglio. A un certo punto, la strada costeggia un canyon spettacolare che ricorda vagamente il ferro di cavallo statunitense che avrete già visto mille volte. D’inverno non si vede acqua sul fondo del wadi, anche se c’è. Durante il khareef dev’essere ancora più incredibile.
Cosa vedere a Salalah e dintorni: Ain Ayoun
Il wadi di Ain Ayoun è stato il mio posto preferito di tutto l’itinerario in Oman nei dintorni di Salalah. Con un breve sterrato (meglio affrontarlo con un 4×4) si lascia la strada principale e si raggiunge una roccia a picco sulla vena d’acqua verde brillante che affiora tra rocce lisce bianchissime in fondo a una gola. Incredibilmente simile con le piscine di wadi Kalissan a Socotra scavate nella roccia calcarea, è un wadi tutto da esplorare ed estremamente selvaggio. Non è facile camminare tra rocce immense e scivolose, sul fondo del fiume c’è sempre almeno un po’ d’acqua e ci sono vari punti con cannicci dove difficili da attraversare.
Occhio ai serpenti, che amano le pietraie al sole vicino ai corsi d’acqua, noi ne abbiamo trovato uno.
Viewpoint su Salalah
Da Ain Ayoun si può tornare su Salalah da una strada diversa, con diversi viewpoint impressionanti che si spalancano sulla città fatta di minuscoli cubetti bianchi. È una visione incredibile, Salalah sembra una metropoli se confrontata con le distese intatte del deserto.
5. Il Rub al-Khali, il «Quarto Vuoto»
Diverso da tutti gli altri deserti mai visti in vita mia (in Namibia, Marocco, Giordania, a Socotra, in Uzbekistan…), sconfinato, per fortuna ancora poco antropizzato, maestoso, emozionante. Il deserto Rub al-Khali è imperdibile tra le cose da fare a Salalah e dintorni e dovreste dedicarci almeno una giornata intera, possibilmente dormendoci una notte per non perdervi le albe e i tramonti.
Wadi Dawkah, la valle degli alberi di incenso (Boswellia)
Se non avete mai visto alberi di incenso nella vostra vita, fermarsi al wadi Dawkah può essere un’idea per osservarne un po’. Il Dhofar è stato per millenni uno snodo principale del commercio di incenso, che è una resina che si raccoglie da una ventina di specie diverse del genere boswellia. Il luogo senza dubbio più famoso al mondo per l’incenso e per l’incredibile varietà di specie endemiche di boswellia è l’isola di Socotra, ma gli alberi di incenso sono in realtà diffusi dal Senegal all’India. Se siete già stati a Socotra, lasciate perdere. Se non avete mai visto una boswellia, osservatele bene perché sono alberi stupendi.
Le rovine della città di Ubar
Già che è di strada fate una tappa a vedere gli scavi archeologici della città di Ubar (scritto anche Wubar), diventata nota negli anni ’90 come l’Atlantide delle sabbie: niente di troppo entusiasmante a livello di rovine per una persona che vive in Italia, ma è un luogo rilevante per la storia dell’Oman e della regione. Al di là di presunte identificazioni con luoghi biblici e coranici, è una testimonianza che le carovane dell’incenso migliaia di anni fa riuscissero a passare attraverso il Rub al-Khali, che in qualche modo era meno desertificato, meno pericoloso e quindi più attraversabile di oggi.
Cosa vedere a Salalah e dintorni: il Rub al-Khali
Il Rub al-Khali è stato un altro dei luoghi più straordinari visitati durante questo viaggio: è un deserto immenso e uno dei più grandi al mondo ad essere fatto di sola sabbia. La forma delle dune è anche insolita: una distesa di panettoni di dune isolati a perdita d’occhio, separati da terra battuta e piatta. I tramonti e le albe, in un clima così secco e con un’aria così tersa, sono letteralmente allucinatori.
Vi consiglio caldamente di dormire una notte nel deserto. Con una tenda, se ne avete una, o in uno dei tre campi tendati presenti al momento nel Rub al-Khali. Sono abbastanza chic e non economici, ma davvero belli e confortevoli. Questa è l’unica escursione organizzata che abbiamo fatto in tutto il viaggio, perché non avevamo l’attrezzatura per dormire fuori una notte né avevamo voglia di sgonfiare le gomme della jeep per guidare nel deserto senza sapere bene dove andare. Potrebbe non essere una cattiva idea affidarsi a qualcuno.
6. Lontano Est di Salalah
A costo di ripetermi, anche il lontano Est di Salalah è stato straordinariamente sorprendente. Superata Mirbat, i paesaggi si fanno via via più rocciosi. Per chi ama i sassi è puro godimento. La strada corre lungo il mare, le spiagge magnifiche si sprecano, finché il paesaggio non si desertifica sempre più per aprirsi in khor e wadi ricchi d’acqua anche in un paesaggio totalmente arido.
Le dune della spiaggia di Fushi
Una montagna a forma di vulcano a picco sul mare circondata da dune di sabbia bianca. Si vede già a bordo strada, ma con uno sterrato ci si avvicina ancora di più. Splendida sia all’alba che al tramonto.
La tomba dei profeti Saleh e Hud
Con una piccola deviazione facile dalla strada principale, si raggiungono le due tombe, suggestivissime, dei profeti Saleh e Hud, costruite con pietra locale in fondo a una gola. Atmosfera molto mistica, specie la tomba di Hud. Sono quelle con gli interni migliori e più curati, meritano una sosta.
La città surreale di Hasik
Una volta entrati nel Dhofar più orientale, passerete da una distesa di case tutte (tutte!) identiche bianche, che sembrano fatte di Lego. Anche solo girarla in macchina dà una sensazione distopica, come se vi trovaste dentro Edward Mani di Forbice o dentro il Truman Show. Non c’è niente da vedere se non la sensazione surreale e inquietante di un posto del genere che sorge nel mezzo del nulla. Dal porticciolo di Hasik partono anche le navi per visitare le isole lì di fronte.
Le scogliere di Natif
A tratti la strada corre sotto scogliere a picco, stratificate come una torta millefoglie e con qualche bella stalattite. Vorrete fermarvi per forza per qualche foto!
Cosa vedere a Salalah e dintorni: Khor Senaq
All’improvviso, in mezzo a montagne rocciose e aride, si affollano palme lungo un khor verde opaco, pacifico, perfetto per un picnic al riparo dal sole. Una vera e propria oasi da esplorare, imperdibile. Noi siamo finite a mangiare riso, foglie di pastinaca e carne di cammello alla brace con quattro signori adorabili che ci hanno visto deperite e hanno pensato bene di organizzarci un pranzo di Natale anticipato.
Viewpoint su un canyon grandioso
A una ventina di minuti dal khor Senaq c’è questo panorama letteralmente irreale su un canyon che si apre verso il mare. È senza dubbio il più maestoso e scenografico che abbiamo visto in tutto il Dhofar. Se avete tempo e chilometri da macinare fin qui, ne vale assolutamente la pena.
Wadi Ash Shuwaymiyya
Se siete in tempo, potete spingervi a una trentina di chilometri dal viewpoint sul canyon, fino al wadi Ash Shuwaymiyya, noi purtroppo siamo dovute tornare indietro. Ci sono delle belle pozze e un bel canyon da esplorare, ma se lo visitate troppo lontano dal khareef potreste non trovare acqua.
Per oggi è tutto e spero che questo post su cosa vedere a Salalah e dintorni vi torni utile.
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A presto,
Eleonora
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