Di cose da vedere in Abruzzo ce ne sono centinaia e il nostro viaggio non sarebbe stato lo stesso senza le decine di consigli, raccomandazioni e commenti della community Pain de Route. Abruzzesi e amanti della regione ci hanno guidati attraverso borghi, vallate, rifugi, montagne, cascate, sorgenti e non solo. Davvero: grazie! Non potendo tornare in Georgia, ne abbiamo approfittato per fare un viaggio on the road in Abruzzo – terra che volevamo visitare da molto tempo ma che “tanto sta sempre lì”.
Su richiesta di tanti lettori, ho raccolto tutti questi luoghi in una mappa non definitiva, non assoluta, sicuramente incompleta e che esplicitamente non raccoglie i luoghi migliori o più belli. Molti degli abusati “borghi più belli d’Italia” ci hanno detto poco, mentre anonimi paesini con qualche stortura ci hanno lasciato ricordi più vividi e sinceri.
In questo senso questa è una mappa painderoutiana. Cosa vedere in Abruzzo nel senso dei luoghi che abbiamo visitato noi e quelli che non abbiamo visitato, ma che sono un motivo per tornare.
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Cosa vedere in Abruzzo: i luoghi che abbiamo visitato noi in una settimana
Manoppello, Lettomanoppello e gli eremi celestiniani
I primi due giorni siamo stati sequestrati dall’ospitalità abruzzese di una nostra amica che ha casa a Manoppello. Con lei abbiamo pianificato per bene cosa vedere in Abruzzo e visitato l’eremo di San Bartolomeo in Legio, raggiungibile con 30′ di camminata giù per una gola.
Altri eremi celestiniani della zona sono Santo Spirito, più accessibile e più frequentato, e San Giovanni, raggiungibile con un lunghissimo trekking (oppure con un fuoristrada) o con il sentiero dello spirito nella zona delle gole dell’Orfento. Speravamo di riuscire a fare una deviazione dal nostro trekking in Majella ma eravamo talmente distrutti che 1.30h di cammino in più sarebbero state deleterie. San Giovanni è molto particolare perché si è costretti a strisciare in una fessura nella roccia per entrarci.
Lettomanoppello è molto particolare, ha molte architetture razionaliste e case con decorazioni e bassorilievi di chiara matrice fascista. Oltre al famoso volto santo, c’è una cappelletta dall’architettura assurda (sant’Antonio) costruita su volere di una lettese emigrata negli USA, oltre che vari monumenti ai caduti di guerra e ai morti nelle miniere in Belgio e Germania – paesi verso cui c’è stata una fortissima emigrazione.
Valle dell’Orfento
La Valle dell’Orfento è uno dei luoghi naturali più famosi in Abruzzo. Serve registrarsi gratuitamente al centro visite parco prima di iniziare. Il centro e in generale il parco è organizzato benissimo, i ragazzi vi sapranno dare informazioni molto aggiornate su tutti i sentieri. Bel trekking che diventa più spettacolare man mano che ci si addentra nelle gole. Il punto più scenografico è nei pressi del Ponte della Pietra, a 2h circa da Caramanico (calcolate 4-5h per un giro ad anello completo, non impegnativo come dislivello). Il sentiero si biforca più volte e, nell’ultimo tratto, vi consigliamo di percorrere il lato destro (lato sinistro secondo il senso del fiume) per passare sotto a una scogliera scavata dal fiume con un piccolo tratto attrezzato.
Le gole dell’Orfento fanno parte di diverse reti di sentieri: da quelli dello spirito, dedicati agli eremi celestiniani, a quello della libertà, sulle tracce della Resistenza ai nazisti che assediarono dei partigiani nascosti nelle gole.
Parco della Majella
In assoluto l’esperienza migliore che abbiamo avuto in Abruzzo e che merita un post tecnico a parte. La Majella offre decine di rifugi e bivacchi non gestiti dove alloggiare (compatibilmente con le ordinanze COVID) a metà percorso, per dormire (in maniera spartanissima e senz’acqua) in alta quota.
Noi abbiamo organizzato un trekking di 3 giorni dalle Gole dell’Orfento al Monte Blockhaus (Rifugio Di Marco, 1747m), per poi proseguire fino in vetta al Monte Amaro (2793m) e ritorno via monte Tre Portoni, Rapina etc. Molto impegnativo, soprattutto per via dei tratti esposti al sole, del dislivello e della carenza d’acqua in alta quota, ma emozioni purissime.
Caramanico, Roccacaramanico, Pacentro
Pacentro Majella vista da Roccacaramanico
Caramanico è una piccola cittadina termale ben organizzata da un punto di vista turistico, con qualche architettura razionalista e una bella chiesa tardomedievale.
Roccacaramanico è un borgo in posizione spettacolare, affacciato sul versante occidentale della Majella, che si alza come un muro impenetrabile. Semiabbandonato, oggi sta rinascendo grazie a b&b e piccoli ristoranti che attirano un po’ di turismo.
Pacentro è in assoluto uno dei borghi più carini, dominato dalle rovine di un castello e dalla punta aguzza di un campanile altissimo. Pare si mangi bene ma che i ristoratori del borgo, tutti imparentati tra loro, abbiano messo su delle faide terribili per rubarsi i clienti. O almeno così gira voce su di loro. Se da Caramanico andate verso Sulmona, Pacentro è di strada. Splendidi i paesaggi intorno al Passo San Leonardo.
Cosa vedere in Abruzzo: Sulmona e dintorni
Sulmona ha un centro medievale ed è famosa per aver dato i natali ad Ovidio e per una storica fabbrica di confetti, liquori e non solo, gestita dalla fortunata famiglia Pelino. Si può visitare gratuitamente, c’è un piccolo museo pieno di cimeli interessanti accessibile dal negozio della fabbrica. A 5km da Sulmona c’è anche la Badia Morronese, un complesso enorme di grande valore storico e artistico. Sede dei padri celestini, dal 1868 divenne un carcere penale che conobbe i suoi anni più bui in epoca fascista. Già dagli anni ’20 confluirono qui i prigionieri politici dell’occupata Jugoslavia, colpevoli di antifascismo. Dopo l’8 settembre 1943, da qui molti di loro partirono per i campi di concentramento in Germania.
Dal 1993 il complesso è stato ristrutturato e aperto al pubblico. L’Ente parco della Majella ha sede qui. C’è la storia molto bella di un pastore partigiano di nome Michele Del Greco, che qui fu fucilato per aver aiutato gli Alleati.
Scanno e la Valle del Sagittario
Quando ho chiesto ai lettori del blog cosa vedere in Abruzzo, non hanno avuto dubbi: le gole scenografiche che si aprono in laghi verde acqua, con borghi appollaiati sui costoni delle montagne della Valle del Sagittario. C’è molto da fare nei dintorni: già Anversa degli Abruzzi è un bel borgo (nonostante la grande citazione di Mussolini scritta sul muro di una casa, che nessuno nei decenni ha cancellato, e l’eccessiva ammirazione per Gabriele d’Annunzio, che qui vi ambientò un romanzo), nonché buona base strategica per l’esplorazione dell’area.
Ai piedi di Anversa ci sono le gole del Sagittario e le sorgenti del Cuvato gestite dal WWF, molto belle ma terribilmente trascurate (luglio 2020) e con segnaletica pessima. D’estate fa caldissimo, altrimenti il sentiero 18 è molto bello e conduce alla scenografica frazione di Castrovalva in un paio d’ore di cammino.
Scanno è sicuramente il paesino più bello che abbiamo visto, talmente elegante e vivo che riluce di vita propria. Meno bello è il lago: dicono che quello di Barrea (più avanti) sia migliore. Già che ci siete fate deviazioni per i borghi di Villalago e quello spettralmente abbandonato di Frattura Vecchia, distrutto da una frana del monte Genzana nel 1915 e ricostruito negli anni ’20 poco più avanti (attuale borgo di Frattura).
Abruzzo cosa vedere: Campo Imperatore
Se c’è un luogo imperdibile da vedere in Abruzzo, questo è di sicuro Campo Imperatore. È una vallata maestosa e ondulata, circondata da picchi rocciosi e aspri, tra cui svettano i due corni del Gran Sasso. Selvaggio, non c’è un palo della luce o una casa nei paraggi, tranne alla stazione di Campo Imperatore dove arrivano le seggiovie e c’è l’unico hotel della zona.
Per via del maltempo non abbiamo potuto fare le famose ferrate dei corni, ma anche solo percorrere in auto la strada che taglia la vallata, con tutti gli incontri del caso (mucche maremmane, cavalli liberi, lepri) è un’emozione indescrivibile. A inizio luglio era verdissimo, probabilmente a fine estate i colori saranno completamente diversi. Tibet d’Italia titolo assolutamente meritato.
Lungo la strada è d’obbligo una deviazione almeno per Rocca Calascio e per altri paesini come Santo Stefano di Sessanio e Castel del Monte.
Teramo e Civitella del Tronto
Abbiamo dormito una notte a Teramo senza visitare la città perché pioveva, eccetto per la bella cattedrale. Civitella del Tronto, invece, più o meno di strada se siete diretti ad Ascoli Piceno, è spettacolare per via della fortezza borbonica, che segnava il confine tra il regno borbonico e lo Stato Pontificio e che non cadde mai. È davvero possente e con una vista strepitosa. In estate, le mura sono piene di capperi e di elicriso profumatissimo. Visitata last minute, è anche questo uno dei borghi che ci ha più impressionati. Magari non era in cima alla vostra lista di borghi da vedere in Abruzzo, ma rivalutatela!
Risorse utili per preparare il viaggio
Oltre all’attrezzatura tecnica necessaria, ci siamo trovati benissimo con le mappe cartacee del Gran Sasso e della Majella, imprescindibili per organizzare qualunque trekking un minimo complesso e studiare bene la situazione rifugi, bivacchi, ferrate e soprattutto punti acqua.
Ahimé sono cose che (specie i bivacchi) non tutte le app sentieri gratuite (come OsmAnd, quella che usiamo noi) segnalano e per questo è importante integrare. Dal mio punto di vista, sono anche un bell’oggetto che torna sempre utile, anche da prestare agli amici.
In alternativa, le guide di montagna con mappe più famose per l’area sono quelle di Stefano Ardito (ce ne hanno prestata una sul Gran Sasso, è ottima).
Post sintetico, ma più fresco di così non si poteva!
Spero che la mappa vi ispiri qualche gita fuori porta estiva.
A presto,
Ele
Mappe e guide consigliate in questo articolo
Carta escursionistica del Gran Sasso: su Libraccio o Mondadori Store
Carta escursionistica della Majella: su Amazon
Sentieri nel Parco Nazionale Gran Sasso di Stefano Ardito: su Libraccio o Mondadori Store
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