Cosa vedere in Bosnia Erzegovina

Scritto da Eleonora

È stata una follia last minute come non avevo mai fatto: traghetto Ancona-Spalato prenotato per il giorno dopo, poi in auto improvvisando l’itinerario di giorno in giorno. Ora ho la prova empirica che la Bosnia Erzegovina, nonostante il nome che ci suona più esotico di Zanzibar, è veramente dietro l’angolo. Dico sul serio. Non ci tornavo dal 2013 ed è stato come prendere un’altra grossa botta in testa. A conferma che i Balcani hanno su di me un potere magico innegabile che non si esaurisce negli anni. Ma oggi volevo raccontarvi cosa vedere in Bosnia.

I Balcani li ho sempre girati coi mezzi pubblici, in treno o in autostop, ma questa volta – in compagnia del mitico Pander semi-camperizzato – ci siamo buttati sull’on the road. È stata un’ottima idea, perché specialmente nelle zone rurali dei Balcani i mezzi pubblici sono praticamente inesistenti. Se volete girarli in macchina come ho fatto io, vi consiglio questo sito affiliato, DiscoverCars, con cui mi sono trovata molto bene.

Per noi italiani è una fortuna poter andare e tornare in auto da terre così belle e ricche, pronte per essere scoperte palmo a palmo addentrandosi nelle campagne più antiche o nelle foreste più selvagge, senza fare un’esagerazione di chilometri. Gli itinerari nei Balcani da fare in macchina sono infiniti, ma la Bosnia e Sarajevo soprattutto sono tappe immancabili, qualunque sarà il vostro viaggio, per capire il cuore di questa regione così frammentata ed emozionante.

Oggi vi racconto un po’ di Bosnia. Finalmente.
Buona lettura!

Assicurazione di viaggio per i Balcani

Vi consiglio caldamente di fare un’assicurazione di viaggio per i Balcani, specie se visiterete paesi extra UE, come la Bosnia.

Una affidabile e a buon mercato, che ho testato in prima persona e che copre tutto il mondo, incluse zone remote che molte altre assicurazioni non coprono e con opzioni che includono anche attività sportive, è la spagnola IATI.

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Cosa vedere in Bosnia Erzegovina: città, paesini e natura

Sarajevo

Indiscutibilmente il principale motivo di interesse di un viaggio in Bosnia, ma anche di un viaggio nei Balcani più in generale. È un centro gravitazionale, un luogo di incontri profondi, una piccola Istanbul o una piccola Gerusalemme. Città impossibile da riassumere in poche righe, inaspettatamente intensa, elegante, brutale insieme, grezza e delicata. Una città che rivela il cuore più autentico e vero d’Europa, quello che ci portiamo dietro da millenni, nonché una delle mie preferite al mondo, per cui non esagero a dire che mi ha cambiato la vita. Passateci più tempo possibile, la città è viva e tremendamente interessante: impossibile annoiarsi, stateci come minimo due giorni pieni.

Anche se la Bosnia è molto più di Sarajevo, Sarajevo è già una risposta completa alla domanda cosa vedere in Bosnia Erzegovina.

Vi lascio il link affiliato Civitatis per un free tour di Sarajevo e per il transfer a Sarajevo, sempre di Civitatis

Mostar

Tappeti a Mostar, Bosnia

Nonostante questo piccolo centro sia diventato estremamente turistico, Mostar rimane comunque una tappa imperdibile in un viaggio in Bosnia di tutto rispetto, nonché la prima tappa strategica sulla strada dalla Croazia a Sarajevo. Famosa per il meraviglioso ponte e per la sua drammatica distruzione nel 1993, Mostar è sì un dedalo di viuzze di pietra chiara in pieno stile erzegovino, ma anche una città molto dura e depressa, dove i segni della guerra sono più visibili che a Sarajevo. Andateci con grande rispetto: per quanto turistica, la distruzione ha cambiato profondamente la vita delle persone in città.

Blagaj

Questo eremo a pochi km da Mostar, una delle attrazioni della Bosnia più visitate, ha ben poco l’atmosfera di un eremo solitario e sperduto, perché ormai è stata per sempre spazzata via dall’infinita processione di bancarelle che vendono cinesate, dai parcheggiatori abusivi e dalle comitive di studenti turchi in gita. Il monastero derviscio è però un centro spirituale importantissimo in Bosnia per quanto riguarda l’islam mistico. Dall’interno davvero ben conservato e interessante, anche se c’è ben poco da vedere e non vale i soldi del biglietto. Impossibile però resistere al fare una foto a questo piccolo gioiellino ottomano incastonato tra un’altissima parete di roccia scura e un fiume color smeraldo. Bellissimo, peccato al solito per la cattiva gestione del turismo.

Počitelj

Senza dubbio il più bello e affascinante dei paesini in pietra erzegovini: anche se non è l’unico, è il mio preferito in questa lista di cosa vedere in Bosnia. Tutto abbarbicato sul fianco di un colle, vanta bagni turchi, qualche bella moschea e una lunga cinta di mura fortificate e persino una fortezza diroccata da cui sentirsi un condottiero vittorioso. È sulla strada da Mostar a Sarajevo, sarebbe un peccato non fare una sosta!

Qui, sempre su Civitatis, trovate un altro tour degli ultimi tre posti di cui vi ho appena parlato: Mostar, Pocitelj e Blagaj, oppure qui trovate l’escursione a Mostar e alle cascate di Kravice, di cui vi parlo qui sotto.

Cascate di Kravice

Cascate veramente possenti, inaspettate, ma anche il fiume in sè e i suoi colori da fiaba meritano una passeggiata fino alla ben meno scenografica mala kravica. Il costo del biglietto (ca. 4€ a persona + 1€ per l’auto) è meritato per la buona manutenzione del sito. Potrebbe essere molto affollato d’estate, valutate di saltarle se avete già visto Plitvice, il parco di Krka in Croazia, o il parco di Una in Bosnia. Meritamente famosa tra le cose da vedere in Bosnia Erzegovina.

Travnik

Bel paesino quasi mitteleuropeo incastonato nelle montagne e dominato da una possente fortezza. La vista dalla fortezza sul paese e sulla valle è impareggiabile, ma non c’è molto da vedere all’interno. Essendo così vicina a Sarajevo è un peccato non passarci (ma attenzione al traffico in uscita dalla città, che può essere infernale). Sebbene non sia così piccolo e non manchino belle moschee e palazzi in stile Impero, non so se c’è abbastanza da fare per starci un paio di giorni.

Jajce

Piccolo borgo che sorge a fianco di una grossa cascata. Jajce (si legge iaize) è di strada se vi state dirigendo da Sarajevo verso la Bosnia del Nord-Ovest o verso i laghi di Plitvice, in Croazia. Nonostante a Jajce ci siano letteralmente quattro strade, ci sono un po’ di siti e moschee interessanti da vedere oltre alla cascata. Arrampicatevi nella parte alta del borgo per visitare la chiesa in rovina, la torre dell’orso e le catacombe. La città è fortificata da belle mura e c’è pure un piccolo museo etnografico, ma i bosniaci andranno fierissimi dei resti del tempio di Mitra trovato in città, monumento nazionale dal 2003.

Parco Nazionale di Una

Ammetto che eravamo decisi a saltare il parco di Una e visitare invece i più famosi laghi di Plitvice, in Croazia, ma non lontano dal confine con la Bosnia. La nostra fulminatissima CouchSurfer di Bihać ci ha però definitivamente convinti e non potremmo mai ringraziarla abbastanza per averci fatto cambiare itinerario.

Innanzitutto, quando parliamo del Parco Nazionale di Una, stiamo parlando di un’area protetta e dall’accesso gratuito lungo l’incantevole fiume Una, corso d’acqua verde smeraldo acceso che delinea un buon pezzo di confine occidentale tra Bosnia e Croazia, in una delle aree più selvagge della Bosnia e in cui ancora abitano orsi, lupi, linci e altri animali fantastici.

Cosa c’è da vedere nel Parco Nazionale di Una: un sacco di roba! Il fiume in sé è talmente pulito, silenzioso, limpido e selvaggio che non vorreste più venire via. Il punto più famoso da visitare è senza dubbio la grande cascata di Štrbački buk, accessibile da Orašac (unico punto per cui c’è da pagare un biglietto). Mi raccomando, occhi per aria quando percorrete quella strada: le boscosissime montagne sono costellate di fortezze e torri (nonché di sentieri per raggiungerle).

Altro punto di accesso popolare al parco è Martin Brod, ma non è necessario trovarsi dentro l’area protetta per sentirsi in paradiso. Andate a rilassarvi su un’amaca, bervi una birra su una barchetta di legno sul fiume o prenotate una notte su una vera e propria casa sull’albero nella bellissima Japodski Otoci, un’isola sul fiume Una che i gestori definiscono una “stress free zone”, dove tutto è fatto di legno e curato nei minimi particolari. Assolutamente da tornarci, hanno anche il campeggio.

Bihać e dintorni

Nella cronaca europea Bihać, piccola cittadina universitaria della Bosnia del Nord-Ovest, compare probabilmente solo perché negli ultimi anni si sono fermati qui oltre 5.000 profughi di vari paesi in conflitto che hanno attraversato i Balcani e la Turchia (ma non solo) a piedi per poi vedersi respinti dalla polizia croata, nell’ultimo disperato tentativo di arrivare in Unione Europea.

La tradizionale ospitalità bosniaca all’inizio non si è fatta indietro, ma l’apertura di tre centri profughi vicino al centro città con il tempo ha iniziato a creare degli attriti. Dopo alcuni momenti difficili, si sono creati però molti posti di lavoro per i giovani del posto nell’ambito degli aiuti umanitari ai rifugiati. Emina e le sue amiche ce lo raccontano scherzando, ma è la verità: da Bihać o si emigra in Germania o si rimane a lavorare per le ONG. Situazione comune non solo al resto della Bosnia, ma anche ad altri paesi balcanici.

Bihać comunque merita una deviazione sia che vi stia a cuore la questione delle migrazioni attraverso la rotta balcanica, sia che vogliate scoprire una Bosnia veramente autentica e naturalisticamente mozzafiato. La città di Bihać è carina ed è una base strategica per visitare il parco di Una, ma ci sono molti altri paesini nei dintorni che meritano una sosta, come Bosanska Krupa o Bosanska Otoka.

Cosa vedere in Bosnia: altri spunti

Chiaramente la lista delle cose da vedere in Bosnia non finisce qui e i posti interessanti in Bosnia non mancano. Per il fatto che non è una meta conosciuta e gettonata non significa che non ci siano luoghi che meritano una visita. La Bosnia per me è un paese speciale, che mi ha insegnato più di tantissimi altri viaggi in terre più lontane. Tornerò sicuramente, anche perché ho ancora parecchie città da visitare nella mia lista.

Una tappa che sicuramente non mancherò è Banja Luka, seconda città della Bosnia largamente ricostruita dopo la guerra, nonché “capitale” della Republika Srpska, l’entità a maggioranza serbo-ortodossa nella Federazione di Bosnia ed Erzegovina. C’è poi Tuzla, sempre tagliata fuori dagli itinerari classici ma che sembra invece veramente affascinante e autenticamente bosniaca, in quel mix di atmosfere ottomane e austroungariche. Spero di visitare anche Višegrad, la città resa famosa dal Ponte sulla Drina del premio Nobel Ivo Andrić e il cui grosso ponte del XVI secolo è patrimonio UNESCO, e la bella Trebinje, in Republika Srpska, all’estremo sud ovest della Bosnia, non lontana da Dubrovnik.

C’è poi il memoriale di Srebrenica, che lascio per ultimo solo perché non va incluso in una lista di cose da vedere in Bosnia. Srebrenica non è un’attrazione turistica né un sito che si può depennare da una lista must see. Se il dolore e lo spettro della guerra di Bosnia lacera ancora ogni singola persona nel paese, immaginatevi cosa può significare un massacro di 8.000 persone ormai classificato come genocidio, i cui processi sono andati avanti per quasi 25 anni e per cui i parenti delle vittime non hanno ancora pace. Vi invito a documentarvi su questa pagina nera e dimenticata della storia d’Europa – semplicemente perché è un nostro dovere morale farlo, a maggior ragione se decideremo di visitare la Bosnia.

Per oggi è tutto 🙂

A presto,
Ele

link consigliati in questo articolo

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Free tour di Sarajevo con Civitatis
Transfer a Sarajevo con Civitatis
Escursione a Mostar, Pocitelj e Blagaj con Civitatis
Escursione a Mostar e cascate di Kravice con Civitatis

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