Cosa vedere nei Balcani: il meglio, il peggio e il sacrificabile

Pubblicato il 5 Settembre 2018

Scritto da Eleonora

Torno nei Balcani da dieci anni e ogni volta mi prende la solita nostalgija-pugno nello stomaco: ah, i Balcani. Sono luoghi di cui è bello non capire nulla, inebriarsi, ubriacarsi e poi sospirarci su, perché ci mancano da morire. Troppo spesso appiattiti dietro stereotipi, sono in realtà luoghi ricchissimi di storia, di bellezze naturali e di cose da fare. Ma cosa vedere nei Balcani? Dopo parecchi lunghi viaggi e migliaia e migliaia di chilometri di strade battute, però, un po’ ci abbiamo voluto provare. Qui c’è, per noi, il meglio dei Balcani, il peggio e il sacrificabile.

Nota importante: segue un lungo post che ha aiutato migliaia di viaggiatori gratuitamente da quando è stata pubblicato. Ho creato un pdf impaginato e stampabile dei 3 post più letti sui Balcani, che ti guideranno passo passo nell’organizzazione fai da te di un viaggio nei Balcani: come organizzare un viaggio nei Balcani, cosa vedere nei Balcani e info e consigli per un viaggio nei Balcani on the road. Puoi decidere di scaricare il “Balcani trio” a fronte di una piccola donazione, per sostenere questo blog. Il post rimarrà sempre disponibile online, ma scaricare il pdf è un modo per dirmi ‘grazie’ e dare valore al tempo speso in questo blog. Per ora te lo dico io: grazie!

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  1. Cosa vedere nei Balcani assolutamente
  2. Il sì… ma dei Balcani. I posti sacrificabili
  3. Il peggio dei Balcani

Assicurazione di viaggio per i Balcani

Vi consiglio caldamente di fare un’assicurazione di viaggio prima di partire per i Balcani, specie se visiterete anche paesi extra UE come la Bosnia, il Montenegro, l’Albania, il Kosovo, la Serbia e la Macedonia.

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Esiste il mal di Balcani

La ragione è, come sempre, che sono difficili. Non sono posti che si capiscono, e ogni volta torni a casa con più dubbi di prima, con meno certezze. Che davvero non sai dire ed è quasi snervante: troppa bellezza dentro, il mutismo fuori.

Il grande segreto dei Balcani è che sono custodi di un patrimonio europeo ibrido, unico, di estrema bellezza, dove il turismo è arrivato, sì, ma ancora in maniera discontinua. C’è molto da esplorare, da scoprire, da provare in prima persona lasciandosi sorprendere. Andate e fidatevi, vi guideranno come sanno fare con tutti i viaggiatori curiosi: con sarcasmo, simpatia, giovialità e resilienza.

Perché questo post

La mappa con i nostri vari itinerari di viaggio e le tappe, grossomodo.

Perché dopo così tanti viaggi su e giù per l’area, tornando e ritornando in mete molto e poco battute, eravamo un po’ stufi di leggere classifiche che decantano i fantomatici must see senza un minimo di contestualizzazione. In generale, i Balcani sono un’area da visitare in punta di piedi, con le orecchie ben tese e pieni di rispetto, perché non sappiamo mai cosa hanno vissuto le persone con cui ci relazioniamo lì, e persino la splendida città di Dubrovnik, set di Game of Thrones e meta di milioni di visitatori da quando è uscita la serie, è stata bombardata nel 1991.

Questa, quindi, è la nostra lista, divisa in tre parti.

  1. Cosa vedere nei Balcani assolutamente: luoghi speciali, godibili, tranquilli, che da soli valgono già il viaggio. Luoghi assoluti.
  2. Luoghi sì, molto belli, ma con forti criticità che ne compromettono la piacevolezza e che diventano sacrificabili (ma non da evitare, eh!). In molti casi, purtroppo, è il troppo turismo.
  3. I luoghi che non ci sono piaciuti, per diversi motivi, ma non per questo non tornerei. Siamo solo stati onesti. In genere, sono quelli dove la Lonely Planet, pur di scrivere qualcosa, dice che c’è una “vibrante cultura del caffè”.

Nb. Aggiorniamo questo articolo costantemente dal 2016, integrando e rivedendo le liste sulla base di come cambiano i luoghi. Alcuni sono migliorati drasticamente, altri sono diventati un circo turistico, altri li abbiamo scoperti solo di recente. Ci mancano da esplorare meglio: l’Albania del nord e l’Albania sud-orientale; la Macedonia orientale; la Vojvodina e la Serbia sud-occidentale; la Slavonia; tornare in Kosovo; l’entroterra montenegrino; più a fondo la Republika Srpska in Bosnia ed Erzegovina.

Nb: in questo articolo, consideriamo Balcani gli stati dove passa la catena montuosa dei Balcani – Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia, Montenegro, Albania, Kosovo, Macedonia del Nord e Bulgaria. No Slovenia, Romania e Grecia, né tantomeno Ungheria! Alcuni dei nostri itinerari includevano alcuni dei Paesi esclusi, ma non verranno inclusi in questa lista. Per disappunto e/o polemiche scrivete a sorrynotsorry@painderoute.it, i nostri esperti risponderanno il prima possibile.

E allora andiamo!

Non vi dico di allacciare le cinture, perché nei Balcani spesso nessuno le allaccia, porta male. Buona lettura!

Cosa vedere assolutamente nei Balcani

Sarajevo, Bosnia Erzegovina

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Sarajevo: una risposta spontanea alla domanda “cosa vedere nei Balcani”?

Sarajevo è così tanto che non si può. Il solo nome è bello: sa ra je vo. Città del pianto e della gioia. L’aria di Sarajevo è diversa. La gente di Sarajevo è diversa. Guardateli negli occhi, ma guardateli bene, a fondo. E andateci con rispetto, dedicandole tutto il tempo che vi chiederà.
Il turismo aumenta ma solo d’estate. Da Sarajevo non si passa per caso, non è ‘sulla strada’: Sarajevo non ha strade veloci, treni, bus, voli low cost, vi chiede amore e pazienza. Dateglieli tutti, fino in fondo. Non ne rimarrete delusi. Vale la pena dare un’occhiata anche a questo link Civitatis, potete trovare qualche free tour o escursione guidata di Sarajevo.

Salva anche: cosa vedere in Bosnia Erzegovina

La migliore guida su Sarajevo (un capolavoro che dovete assolutamente leggere prima di andare in città): Sarajevo, di A. Scavuzzo e S. Marone su Amazon, Libraccio o Mondadori Store

Ohrid, Macedonia

cosa vedere nei Balcani assolutamente

L’acqua dell’immenso lago di Ohrid è così leggera e calma che sembra di nuotare nell’aria. Non troppo fredda, trasparente, circondata da montagne maestose e aguzze, sorvegliata dalle decine di chiese del medioevo bizantino (X-XIV secolo) in mattoni rossi, che si infuocano al tramonto. Entrate a scoprirne gli affreschi mozzafiato, le icone d’oro dai volti severi e solenni. Scendete dalle mura possenti della fortezza fino ai mosaici delle ville romane. Scivolate tra le case bianche al tramonto, custodite da grandi fichi, e arrivate ai salici in riva al lago (e bevetevi una gelida birra Skopsko).

Battaglia dura tra Ohrid e Sarajevo per la pole position su cosa vedere nei Balcani. Lo dico sottovoce. (È uno dei posti più speciali)

L’arte monumentale socialista della Bulgaria

La Bulgaria è un paese incatalogabile, sì balcanico per certi versi, ma anche decisamente sui generis, a partire dal genoma del popolo che lo abita: c’è un po’ di steppa del Volga, un po’ di Asia Centrale, un po’ di Turchia, di Grecia, di slavità. Oltre alle tonnellate di shopska salata in ogni occasione, ciò che non dimenticherete della Bulgaria è la possenza, la bellezza, l’imprevedibilità e anche un po’ la pretestuosità delle decine di memoriali che il partito comunista bulgaro disseminava nei luoghi più drammaticamente belli del paese. Buzludzha è senz’altro il più famoso, ma ogni città ha il suo, e alcuni sono particolarmente toccanti. Indimenticabile quello di Shumen, ma anche quello di Stara Zagora. Più insolito, e completamente dissociato dai tempi che correvano (era il 1987), è quello di Yambol, che raffigura un cosmonauta che vola nello spazio.

Isole dalmate, Croazia

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La Dalmazia è sempre più presa d’assalto d’agosto, ma la sua bellezza rimane intatta e unica. Consiglio le Kornati (Isole Incoronate) e le isole circostanti, ma in realtà tutte le isole più difficilmente raggiungibili. Tutte le isole croate sono belle, ma più sono secondarie, più sono belle. E quelle dalmate sono davvero speciali.

I memoriali «spomenik» dell’ex Jugoslavia

Lo spomenik di Ilirska Bistrica, Slovenia, al confine con la Croazia

Disseminati qui e lì a memoria di stragi naziste e a celebrazione della Resistenza jugoslava, nonché dell’unità e della fratellanza dei diversi popoli che vi abitavano, gli spomenici sono opere d’arte uniche e straordinarie sono difficili da trovare e nascoste in piccoli paesini lontano dai sentieri battuti, dalla Slovenia alla Macedonia del Nord. Per fortuna, un progetto mastodontico li sta mappando tutti, regalando a chiunque abbia un’auto la possibilità di andare a scovare questi capolavori lasciati da Tito in giro per l’ex Jugoslavia. Un must da vedere nei Balcani per chi ama l’architettura, i luoghi bizzarri e in generale i lasciti dei governi socialisti nel mondo.

Raggiungerli senza un’auto propria è un’impresa. Se vi serve una macchina a noleggio, su DiscoverCars io confronto tutti i prezzi e poi scelgo la più conveniente.

Lago Skadar (Scutari), Montenegro e Albania

Acqua azzurrissima puntellata di ninfee, fiordi solcati da fiumi verdi nella parte montenegrina, distese circondate da montagne coi colori della macchina mediterranea nella parte al confine con l’Albania, isolotti verdi, nuvole specchiate sulla calma piatta del lago e una splendida strada che corre in alto sulle montagne e che vi regalerà viste mozzafiato…

Berat, Albania

Bambini nel castello di Berat

La fortezza in cima, popolata da quelle romantiche casette ottomane ancora vissute, e il paese lungo il fiume, dove spuntano al di qua del fiume splendide moschee affrescate, e al di là piccole e timide chiese ortodosse (il museo di Onufri è imperdibile); fichi neri e bignonie in fiore tra i muretti a secco, i vecchietti che fanno il xhiro serale (sì, si legge “giro!”) e i bambini che giocano tra le rovine di antiche moschee e le cupole bizantine: per noi Berat è talmente bella e magica da meritare un posto nella Balkans walk of fame. Ancora nel 2022 alcune parti del centro storico sono mal tenute (come la cisterna), ma sempre suggestive (e sale il brividino ad ogni battito d’ali di pipistrello e ad ogni squittio di topo). Girate anche Gorica, oltre il fiume, meno turistica, e andate alla fortezza al tramonto o al mattino prestissimo per una vista migliore!

Nota bene. Con grande felicità posso constatare che l’Albania nel 2022 ha fatto immensi passi in avanti nella gestione dei rifiuti. Nel 2016 la situazione era indecente e allo sbando totale. Il paese sembrava letteralmente una discarica a cielo aperto e purtroppo lo era anche la città di Berat e il letto del fiume della città. A luglio e dicembre 2022 ho notato che il paese è stato ripulito da cima a fondo, inclusa Berat. Bravi!

Isole del Quarnaro, Croazia

La costa sud dell’isola di Krk, Quarnaro, Croazia

Più rocciose e montuose rispetto a quelle dalmate, più aspre e brulle, ma su cui ugualmente si coltiva l’ulivo. Abbiamo amato in particolare Krk, raggiungibile via terra da un ponte, che è famosa tra i tedeschi, ma conserva parecchie zone completamente disabitate nel sud.

Anche Cres, enorme, è bellissima, così come Rab e Mali Losinj, ma non fermatevi solo alle isole principali, anche gli isolotti più aridi hanno storie incredibili da raccontare.

Argirocastro, Albania

Come Berat città patrimonio UNESCO, ma completamente diversa nell’atmosfera e nell’architettura. Profondamente ottomana, Argirocastro è la città di pietra di Ismail Kadare, uno dei più grandi intellettuali e scrittori albanesi, a cui la città ha dato i natali. Oltre a lui, anche il dittatore isolazionista Enver Hoxha è nato ad Argirocastro. Diversa da qualsiasi altra città abbia mai visto in vita mia, Argirocastro è adagiata sui pendii di scoscese montagne e spaccata da profonde valli. Dovunque andrete, sarà un su e giù continuo.

Oltre alla possente fortezza, da cui si gode di una vista magnifica su tutta la valle, ad Argirocastro c’è molto da esplorare. Stra-consiglio la casa museo Skenduli, con visita guidata dell’erede proprietario di questa fortezza del ‘700 e capolavoro d’ingegneria e dell’artigianato del legno. Andate anche a cercare vecchie moschee e bagni turchi inglobati dalle nuove case, l’obelisco e i quartieri più in alto, selvaggi e abbarbicati in una posizione invidiabile. Bellissima.

Sibenico, Croazia

Piccola cittadina veneziana situata a metà tra Zara e Spalato, Sibenico non è certo la prima meta che viene in mente quando ci si chiede cosa vedere nei Balcani. È spesso ignorata nonostante custodisca decine di piccoli gioielli architettonici, come la splendida cattedrale, e sia decisamente meno affollata di altre città croate costiere. Per noi è stata una sorpresa incredibile, l’abbiamo trovata una città molto autentica, spontanea, curata e attenta anche alla modernizzazione. Approvata!

Parco nazionale del Sjeverni Velebit, Croazia

So che non considerereste la Croazia come una meta per gite in montagna, ma sarebbe un errore. Tra le cose da vedere nei Balcani ci sono anche le maestose montagne bianche a picco sul mare. Il Velebit è forse il tratto più famoso delle Alpi Dinariche croate ed è molto ben attrezzato e segnalato. Si paga un ingresso e ci si addentra in una foresta di rocce carsiche, bianchissime, che dalle cime più alte (noi abbiamo scalato il monte Gromovača, 1676m) spalancano panorami su tutto il Quarnaro e non solo. Uno spettacolo incredibile che vi consigliamo vivamente di valutare.

Poi magari ci prendete la mano e fate l’intera Via Dinarica in tutte le direzioni, come la mitica Eva Dinarica da Amsterdam.

Parco nazionale di Plitvice, Croazia

Merita davvero nonostante il prezzo decisamente poco croato e le orde di turisti. Molto curato e protetto anche se decisamente “antropizzato”: passerelle di legno per spostarsi da un laghetto all’altro, paletti di protezione etc, ma perlomeno è gestito in maniera esemplare e accessibile a tutti. Misure necessarie per preservare la bellezza del luogo vista la popolarità. Occhio al freddo di notte, anche d’estate!

Ci permettiamo però di segnalare che i laghi di Plitvice non sono l’unico luogo del genere nei paraggi: in tutti i Balcani si trovano cascate, laghetti e fiumi dai colori incredibili. Uno, meno frequentato ma non per questo meno stupefacente, è il Parco nazionale di Una, in Bosnia Erzegovina (vedi sotto).

Parco nazionale di Una, Bosnia Erzegovina

Un’amaca sospesa sul fiume Una

In penombra rispetto a Plitvice, questo parco dell’area del fiume Una è una meraviglia che i vostri occhi stenteranno a credere reale. Cascate strepitose, placide anse dal colore azzurro intenso che sfuma nel verde smeraldo, amache sospese sull’acqua e gentili isolette dove l’unico suono è quello degli uccellini che cantano allo scorrere dell’acqua. L’ingresso è gratuito, l’accesso al fiume è sempre pubblico e l’acqua è purissima, tra castelli diroccati in cima ad alture, covoni e contadini a cavallo l’atmosfera a tratti è da tardo ottocento. Un posto meraviglioso, ancora sconosciuto al turismo di massa. Acqua in bocca, mi raccomando!

Belgrado, Serbia

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Una delle mie città preferite in assoluto. Separata alla nascita dalla mia città, Milano.

Cattiva e beffard, Beograd! La città bianca. Una delle mie preferite dei balcani, così piena di carattere! Tremendamente bohémien ma seducentemente elegante, spaccata tra ventate di europeismo e nazionalismi mai del tutto sopiti. Geograficamente a metà tra le grandi piane centro europee e le ripide colline della penisola balcanica, Belgrado ha sempre la stessa anima ma non è mai uguale. Esploratela in lungo e in largo a caccia di storia, di tutta la storia… Dall’anima balcanica più sporca e ibrida dei bar della Skadarlija, tra contrabbassi sfasciati e fisarmoniche e risate, al grande incontro di Sava e Danubio, dalle chiatte-bar sotto gli immensi ponti, dagli edifici bombardati dall’Italia nel 1999 alle villette in stile art nouveau, dai “blok” socialisti voluti da Tito a Novi Beograd alla lunga ciclabile che scivola lungo il Danubio fino a Zemun, frontiera con l’Austria-Ungheria fino al 1878. E i grattacieli, le immense chiese, i parchi, i fili della luce che ritagliano il cielo, il ridere dei belgradesi, i loro visi tagliati grossi deformati dai troppi sorsi di rakia.

Belgrado è viva, ma non è una città per tutti. Andateci decisi e affamati ma con umiltà, con rispetto e comprensione per tutte le sue cicatrici. Solo allora vi si rivelerà. Un’altra perla per veri painderoutiani tra queste cose da vedere nei Balcani.

Butrinto, Albania

Circondata da una spettacolare laguna salmastra e da montagne brulle e selvagge, la storica città di Butrinto è una penisola boscosa immersa nel verde, da cui emergono splendide rovine ellenistiche, romane, medievali e veneziane. Una perfetta città balcanica e adriatica, messa a nudo nei suoi strati più recenti e profondi. L’ingresso al sito archeologico costa 1000 lek (circa 10€) e li vale tutti, sia per i panorami mozzafiato sulla laguna circostante, sia per la straordinarietà del sito archeologico.

Varna, Bulgaria

Una grande città del Mar Nero, ma che richiama la grandeur e la malinconia d’altri tempi delle altre grandi città affacciate sullo stesso mare, gelido d’inverno, umido da morire d’estate, dalla vegetazione rigogliosa e decadente. Palazzi di una bellezza mozzafiato scrostati dalla salsedine, rovine romane, sanatori e memoriali comunisti, nonché il miglior people watching in spiaggia di tutta la Bulgaria. Nonostante l’umidità amazzonica, ho amato Varna e il suo essere né bulgara, né cosmopolita, ma a sé stante: solo un porto del Mar Nero, sorella di Costanza, Odessa, Sebastopoli, Sukhumi, Batumi, Trebisonda, e perché no, anche un po’ Istanbul.

Trogir, Croazia

Piccolo gioiellino veneziano oltremare perfettamente (e incredibilmente) conservato, a una manciata di minuti di autobus da Spalato. Fa un po’ bomboniera, ma è di una bellezza indescrivibile. Occhio all’alta stagione, perché si riempie in fretta, anche se è difficile cancellarne il fascino!

La catena montuosa dei Balcani tra Serbia, Bosnia, Kosovo, Montenegro, Albania, Macedonia e Bulgaria

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Vi consiglio con tutto il cuore la lunga e incantevole tratta di treno da Belgrado a Podgorica, che passa attraverso laghi, gole e pareti di roccia bianca sovrastata da una vegetazione lussureggiante. Tra le aree più selvagge e suggestive di tutta la penisola, dove non si stenta a credere vivano lupi, orsi e tutti gli animali più spaventosi. Anche solo tagliare queste montagne selvagge in treno o in auto sarà un’esperienza paesaggisticamente appagantissima. Alcune tratte (ferroviarie e su strada) spettacolari sono giustamente famosissime, come la breve ma intensa Mostar – Sarajevo. Se poi vorrete spingervi (con le dovute cautele, i sentieri non sempre sono chiari e segnati come da noi) a piedi nelle aree più remote, c’è solo l’imbarazzo della scelta: dal celebre parco del Durmitor in Montenegro alla valle del Valbona in Albania, da Mavrovo agli incredibili panorami delle montagne bulgare, fino al remoto sentiero internazionale Peak of the Balkans, che attraversa valli incontaminate tra Albania, Montenegro e Kosovo.

Spalato, Croazia

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Per la seducente storia del Palazzo di Diocleziano: di sinagoghe nascoste, di leoni alati e campanili veneziani, mausolei ottagonali per l’Imperatore, colonnati e case tardomedievali ricostruite con le stesse pietre romane. Il turismo aumenta, ma non scoraggiatevi. Il mio primo amore nei Balcani. Una perla da non perdere. E già che ci siete fate un salto anche nel vicino parco di Krka oppure puntate il dito a caso sulla mappa e prendete il traghetto per un’isola.

Aggiornamento 2020: Spalato ha perso molte posizioni per via del turismo tedesco e inglese che trasforma la città vecchia in una discoteca a cielo aperto, con scene pietose annesse. Il fascino rimane, ma che squallore i negozi di souvenir cinesi: speravamo che Spalato venisse risparmiata dal triste destino che ha subito Dubrovnik per via di Game of Thrones, ma non è stato così.

La Riviera albanese

Dagli isolotti boscosi intorno a Ksamil fino alle montagne selvagge che sprofondano nel mare lungo la costa tra Saranda e Valona, la riviera albanese riserva belle sorprese e paesaggi indimenticabili, come la vista sul mare tra i pini del passo di Llogara (1043m). Le coste sono molto, molto antropizzate e invase di ombrelloni fino all’ultimo centimetro, specie a Ksamil (dove si aggiungono le moto d’acqua onnipresenti e la musica a palla giorno e notte), ma questo non intacca la bellezza del luogo: con un’auto a disposizione si trovano facilmente calette appartate dove fare un tuffo nelle acque cristalline dello Ionio e paesaggi selvaggi a perdita d’occhio. Un posto incredibile su tutti per me è Porto Palermo, nei pressi di Himara. Splendida la riviera albanese soprattutto in bassa stagione.

Paesini storici della Bosnia e dell’Erzegovina

Vista sulla fortezza diroccata di Pocitelj

Počitelj è il più famoso in Erzegovina, ma vi basterà farvi ispirare dai cartelli lungo la strada per scovarne di molti altri altrettanto suggestivi. Bellissimi anche i paesini della Bosnia centrale, lungo la strada che collega Sarajevo a Bihać: fate una sosta a Travnik e alla sua possente fortezza, a Jajce, paesino che nasce intorno a una meravigliosa cascata, oppure Bosanska Krupa e la stessa Bihać, che sorgono sul fiume Una (vedi sopra). Girovagate, perdetevi, percorrete strade secondarie e le sorprese non mancheranno.

Salva il post su Cosa vedere in Bosnia per tutti i dettagli su questo giro.

Plovdiv, Bulgaria

Città sospesa e sognante, nata come Philippoupolis, tappa obbligata di chi era sulla via per Istanbul. Tutta la storia e le cicatrici della Bulgaria passano certo di qui. Esploratela dalle sue fondamenta romane fino alle sue alture fortificate dagli ottomani, tra i vicoli della sua città vecchia e stradine ormai più hipster, fino a i quartieri più defilati, dove i bulgari non vanno. È lì che vi si spalancheranno gli occhi e vi verrà voglia di ballare, tra gli spari di pistola, per un matrimonio di qualcuno che manco sapete che faccia abbia. Una città deliziosa e sibillina. Una città dei Balcani da vedere assolutamente.

Skopje, Macedonia del Nord

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Ore 5.17 del mattino, 26 luglio 1963. La giornata socialista era iniziata da 17 minuti e i lavoratori della capitale della Macedonia si riversavano nelle strade ancora un po’ addormentati, approfittando della breve tregua dal caldo estivo per recarsi a lavoro. All’improvviso un sisma abbatte l’85% degli edifici della città. Mille morti. Un’ora prima (e in un’altra stagione) i morti sarebbero stati molti, molti di più. Con oltre 200.000 sfollati, il paese cade nel panico.

Skopje è quindi una città ricostruita. Tutto in Macedonia è “ricostruito”. Dalla storia nazionale alla bandiera. Dal nazionalismo fittizio di un popolo metà slavo e metà albanese che si crede erede di Filippo II e Alessandro Magno; dai musei archeologici in stile classico greco costruiti nel 2011 al nome, FYROM, Former Yugoslavian Republic of Macedonia, assegnatole per distinguerla dalla Macedonia “vera” e “storica”, quella che sta in Grecia. Finalmente, oggi la FYROM ha un nome riconosciuto internazionalmente, e si chiama Macedonia Del Nord. La disputa con la Grecia è chiusa. Nessuno ci sperava, ma evviva!

Ma quindi cosa c’è di interessante? Strano a dirsi, un sacco di cose. Parte migliore della città è certo il Bit Pazar, cioè il vecchio Bazaar ottomano, dove gironzolare un po’ a tutte le ore a caccia di pasti economici, dolcetti turchi, fresche birre Skopsko e viuzze tortuose da fotografare. Oltre alle belle moschee, alla fortezza e ai monumenti ricoperti di bombe di vernice (a seguito delle proteste contro il governo corrotto della primavera 2016), a Skopje andate a caccia di statue: ce ne sono veramente tantissime, tipo una ogni dieci metri di raggio (non esagero) e sono incredibilmente belle. Fra le ultime posizioni della lista di cose da vedere nei Balcani, ma non perché meno bella o importante.

Hai già letto il post organizzativo per un viaggio nei Balcani? Se cerchi info pratiche, è il post che fa per te.

Monastero e massiccio del Rila, Bulgaria

Anche se ricostruito e riaffrescato nel XIX secolo, il Monastero del Rila e le montagne circostanti rimangono comunque una tappa obbligata in Bulgaria. Natura intatta, strade maestose e un centro spirituale che ha diffuso (e difeso) l’ortodossia nei lunghi secoli di occupazione turca. Un po’ difficile da raggiungere, ma ne vale la pena. Andateci coi mezzi pubblici: è un’avventura solo provarci. L’unico autobus parte alle 10.20 dalla stazione Ovcha Kupel, raggiungibile in tram dal centro di Sofia!

Cosa vedere nei Balcani: lo spettacolare monastero di Ardenica, Albania

A nord di Fier, nelle colline poco lontane dalla strada per Durazzo, si nasconde, non troppo ben segnalato, un gioiellino che sarebbe un peccato mancare. Il Manastiri i Ardenicës vanta un’iconostasi intagliata mozzafiato, anche se la maggior parte delle icone è stata sostituita, e un pulpito in legno davvero inusuale, sorretto per intero da una minuscola figura di omino. Affreschi bizantini con iscrizioni in greco e un’atmosfera raccolta lo portano dritto dritto nella serie A delle cose da vedere nei Balcani. Davvero una gemma, seconda solo al museo di Onufri a Berat. Ingresso 100 lek a persona.

Alpi dinariche in Croazia e Bosnia

Lasciatevi ispirare e percorrete le strade di montagna oppure a mezza costa: in bici, a piedi o con la vostra auto. Ad ogni svolta, ad ogni crinale vi si srotoleranno davanti viste mozzafiato sull’incantevole arcipelago croato, sull’Istria, o magari sull’Italia se la giornata è tersa. Studiate bene la mappa e buttatevi senza preoccupazioni, le strade sono in ottime condizioni. Un esempio? Per andare da Spalato a Mostar fate la litoranea e poi salite lungo la strada a mezzacosta: è una strada panoramica bellissima di cui non vi pentirete. Meglio se al tramonto, quando il cielo è infuocato e le isole sembrano quasi quelle di un lontano arcipelago esotico.

Veliko Tărnovo, Bulgaria

Una cittadina autentica, poco turistica e deliziosa, circondata da verdi colline e dalla forma quantomeno bizzarra. Il monumento alla dinastia Assen è pazzesco, e ammirarlo al tramonto da tutte le posizioni vi ipnotizzerà. Se non vi dispiace arrampicarvi, la città alta è un dedalo di viuzze quasi mediorientali, che si aprono in pergolati di vite, squarci di verde, pecore al pascolo a due passi dal centro città. Domina la vista sull’ansa del fiume l’impressionante Interhotel, in stato di semiabbandono. Ricordi dolcissimi, città da non perdere.

Travnik e Jajce, Bosnia Erzegovina

Due cittadine piccole ma splendide della Bosnia centrale. Travnik dominata da una fortezza impressionante e da un bel centro storico, circondato da verdi montagne magnifiche, e Jajce (si legge iaizze) caratterizzata da una cascata magnifica e piccole moschee caratteristiche. Atmosfere tranquille e rurali, posti ancora non devastati dal turismo di massa. Per noi è un grande sì!

Kruja, Albania

Piccolo paese arroccato con un bellissimo bazaar ottomano dall’acciottolato autentico, e dove se ignorate i pochi venditori di souvenir made in China troverete qualche antiquario con pezzi da museo a prezzi popolari. Si fanno affari veri. Dentro le mura di Kruja, il museo Skanderbeg di epoca socialista, una vecchia tekke bektashi dagli affreschi spettacolari, le rovine di una moschea e qualche vecchia casa ottomana un po’ decadente, ma scampata alle ricostruzioni scriteriate che purtroppo si vedono ancora da qualche parte nei Balcani. Intorno a Kruja ci sono casermoni giganti per chi ama il genere e c’è anche qualche bel lapidario, i monumenti socialisti dell’era Hoxha disseminati letteralmente dovunque in Albania. Uno è dedicato all’incredibile storia della divisione Firenze, soldati italiani abbandonati dopo l’8 settembre che iniziarono a combattere a fianco dei partigiani albanesi.

Probabilmente turisticissima d’estate, d’inverno è un sogno. Vista spettacolare, si ha la sensazione, su mezza Albania.

Blagaj, Bosnia ed Erzegovina

Il monastero derviscio (tekke) a pochi chilometri da Mostar sorge in una posizione spettacolare ai piedi di una scogliera di nuda roccia e di un fiume color smeraldo. Posizione semplicemente perfetta per un eremo solitario dove meditare sul senso della vita.

Peccato che la solitudine del luogo e la sua spiritualità siano spazzate via da un’infinita lista di negozietti che vendono le solite cinesate, parcheggiatori che esigono la propria tassa e scolaresche turche in gita. Il frastuono ci ha fatto dubitare se inserirla nella lista dei sacrificabili, ma la posizione, l’unicità e la bellezza di una tekke del genere è imbattibile. L’interno è molto ben conservato ma decisamente caro per il poco che c’è da vedere. Se avete già visto una casa ottomana all’interno lasciate perdere, anche se da fuori il monastero di Blagaj merita comunque una deviazione.

Mostar, Bosnia ed Erzegovina

Piccola e purtroppo ormai letteralmente invasa da turisti, è una cittadina di immenso fascino, ma che per qualche inspiegabile motivo è stata travolta da un turismo asfissiante e superficiale. Un vero peccato, perché la città, benché ancora parzialmente in rovina, è una tappa molto importante per capire la Bosnia Erzegovina e in generale in Balcani. Valutate ipoteticamente di sacrificarla se ci passate in agosto: chi ha fatto un viaggio nei Balcani nell’estate 2022 ha raccontato di masse ingestibili di gente, al limite dal voler scappare. Fa impressione che la città sia ancora largamente devastata ma una casa su due abbia fuori il cartello “guesthouse”. La teniamo nella lista delle cose da non perdere nei Balcani solo per la sua unicità e bellezza, che a nostro parere rimane inoffuscabile nonostante la bolgia: d’altronde basta fare due passi fuori dal centro per ritrovarsi quasi sempre da soli.

Da fare: camminare lungo la linea del fronte bosniaco-croato, costellato di edifici crivellati e sventrati, andare a cercare il Ginnasio di Mostar che ricorda la biblioteca di Sarajevo, oppure provare a spingersi fino al monumento ai partigiani di Mostar caduti durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi in stato di abbandono. E rimanere ipnotizzati a vedere il fiume di quel colore così profondo e vivo, irreale.

Cose da vedere nei Balcani: belle sì, ma sacrificabili

Kotor, Montenegro

Difficile e scomoda da raggiungere, difficile pernottare, turisticissima, costi elevati e cattivo rapporto qualità prezzo nelle cose. E solo per chi ha spirito atletico: la vista da cartolina bisogna conquistarsela con grande fatica. Kotor però rimane sempre Kotor, così come tutta la costa montenegrina: mozzafiato. Decisamente al primo posto delle cose da vedere nei Balcani sacrificabili.

Dubrovnik, Croazia

Dubrovnik è probabilmente una delle città più belle al mondo, sempre in prima posizione nei “cosa vedere nei Balcani”. E come mai si trova tra le mete sacrificabili? Affollata all’inverosimile e ormai davvero costosa, durante la bella stagione è ai limiti dell’invivibile. Oltre al turismo fuori controllo delle crociere e dei fan di Game of Thrones che vengono a Dubrovnik da tutto il mondo, che fa passare in secondo piano i panorami mozzafiato e il fascino dei suoi vicoli (intasati di gente), a Dubrovnik è costoso e difficile alloggiare in centro, e per giunta è molto lontana da tutto il resto della Croazia: per raggiungerla bisogna attraversare un breve corridoio di Bosnia lungo il mare che implica quattro frontiere, sempre che non costruiscano il famoso ponte per aggirare la Bosnia. Di positivo si ha che la si visita in poche ore perché è molto piccola.

In sintesi, è una città davvero splendida, ma da visitare in bassa e bassissima stagione. Non pernottateci d’estate, oppure (meglio!) veniteci in primavera e tardo autunno a godervela con lentezza e senza turisti, perché è probabilmente la città più bella della Croazia, se non forse di tutti i Balcani.

Prizren, Kosovo

il meglio dei balcani
Il centro di Prizren visto dalla fortezza

Quando siamo stati noi, nel lontano 2016, la città era un enorme cantiere invaso di cani randagi, che venivano inseguiti dagli accalappiacani che li stordivano con le cerbottane per poi portarli via. Senz’altro ora le cose sono molto migliorate, da quando il Kosovo sta attraversando un periodo di rinascita. Rimane comunque il centro turistico più importante del Kosovo e sì, moschee davvero belle, mentre le chiese ortodosse rimangono ancora pattugliate dai peacekeepers ONU e sono più difficili da visitare.

Prizren è una meta sicuramente molto interessante, ma è difficile da raggiungere, vista anche la problematicità delle frontiere – banalmente, il Kosovo è l’unico paese balcanico per cui per gli italiani serve il passaporto. Il timbro del Kosovo rende più complesso l’ingresso in Serbia con lo stesso documento (ma si può sempre entrare con la carta d’identità). Il Kosovo del 2016 era senz’altro un paese diverso da quello di oggi. Pochi giorni dopo che siamo venuti via noi nel 2016, a Prizren è esplosa una bomba in una banca.

Anche se indubbiamente di un certo fascino, per noi Prizren rimane tra i sacrificabili delle cose da vedere nei Balcani: se visiterete il Kosovo è una città assolutamente da vedere, così come è senz’altro interessante per chi si occupa di diritto internazionale o cooperazione. Se invece il Kosovo non rientra nei vostri piani, i Balcani offrono tantissime altre mete interessanti senza stare a impelagarsi tra le montagne kosovare.

Cascate di Kravice, Bosnia Erzegovina

Davvero belle e spettacolari, ma ingiustamente care per stare solo visitando una cascata e troppo, troppo, davvero troppo turistiche. Anche in bassa stagione, a metà aprile e con maltempo, c’era comunque un sacco di gente. Tra tutte le cose da vedere nei Balcani ci sono di sicuro cascate meno affollate. Decisamente meglio il parco di Una in Bosnia, che è più defilato.

Sofia, Bulgaria

Città vivace con molto da scoprire, con tanta architettura socialista, un’inaspettata e bella moschea, architetture eleganti di fine Ottocento e qualche bella sorpresa più bizantina. Negli anni si è molto rinnovata ed è diventata più poliedrica e interessante, ma c’è qualcosa di Sofia che non mi ha mai convinto, specie se confrontata ad altre capitali balcaniche, che ho sempre trovato più originali e più piene di carattere.

Una buona meta se si è di passaggio per chi farà un viaggio specifico in Bulgaria o per gli irriducibili del brutalismo, di cui parliamo nella puntata #01.02 di Cemento, il podcast creato da me ed Angelo Zinna.

Valona, Albania

Valona, o Vlora in albanese, mi ha colpita anche se avevo basse aspettative. È un grande porto popolato di altissimi palazzoni residenziali, ma che custodisce un centro storico con qualche piccola gemma da scoprire. Una piccola moschea ottomana ex chiesa bizantina, la moschea Muradie, qualche bel palazzo ornato da piante cariche di agrumi, il monumento all’indipendenza, che segnala l’importanza di Vlora nella storia albanese, e il cimitero dei martiri su una collinetta affacciata sul centro storico. Da non perdere, appena fuori Vlora, un raro e bellissimo mosaico socialista albanese in pietruzze sulla vecchia strada per Durazzo, così come lo spettacolare delta del fiume Vjosa. Non imperdibile tra le cose da vedere nei Balcani, ma una tappa significativa e piacevole all’interno di un viaggio in Albania.

Zara, Croazia

Carina, tutta bianca, ma non sensazionale, non c’è niente di speciale. Bello l’organo marino. Se è di strada, fermatevi per una visita. Altrimenti, tirate dritto in serenità: decisamente meglio una Spalato, una Sibenico o una Dubrovnik.

Tirana, Albania

Città viva, piacevole e in fermento, dall’interessante patrimonio architettonico fascista e socialista, in un bel mix davvero inusuale con un tocco irresistibilmente vintage. Non imperdibile in un viaggio in Albania e ancora di più in un viaggio nei Balcani, ma un giorno o due di sosta a Tirana sono certa che riserverà belle sorprese e un’atmosfera giovane, rilassata e piacevole. Tirana è una città che sa di fresco e gratifica chi ha voglia di cercare: le case diroccate della vecchia Tirana, le minuscole teqe bektashi, il bazaar nuovo, le zgara dove bere, mangiare, e uscire affumicati… Tirana ha un qualcosa che conquista, che sta simpatico, ma non saremmo onesti se la decantassimo come una delle città più belle dei Balcani.

A Tirana c’è molto da fare: dall’esplorazione dei baretti del Blloku a splendide moschee affrescate, da ponti storici ai mausolei di Hoxha, fino ai vialoni palesemente di costruzione fascista che ricordano inquietantemente Roma: i pini marittimi, la pietra chiara, il Politecnico di Tirana che richiama gli archi del Colosseo quadrato. La visiterei senz’altro nel contesto di un viaggio più approfondito in Albania, la salterei senza troppi rimorsi se avete un itinerario nei Balcani più di ampio respiro.

Zagabria, Croazia

Città che senz’altro ha tante qualità ma un nome decisamente migliorabile, buono solo per quando a nomi cose città anziché Zurigo vuoi fare l’originale con Zagabria, la capitale della Croazia ha un mercato molto pittoresco e un’atmosfera frizzante, ma nel complesso, e rispetto allo charme di altre capitali balcaniche, ci aveva entusiasmato poco. I soliti palazzi in stile impero la rendono senz’altro più mitteleuropea, ma anche meno originale. Prezzi poco balcanici e una chiesa trash immensa (di recente in parte distrutta dal terremoto). Salviamo la parete con una grande iscrizione in glagolitico, il primo alfabeto slavo inventato da Cirillo e Metodio, e il coloratissimo mercato con gli ombrelloni rossi, iconico. Anche se la street art della capitale croata ci era piaciuta moltissimo, per noi Zagabria rimane sacrificabile: di tutto il bello che c’è da vedere in Croazia e altri posti bellissimi nei Balcani, Zagabria non è una priorità, a meno che non sia di strada e vogliate fare una sosta. So che ho infranto mille cuori con quest’ultima affermazione, ma questa classifica era volutamente arbitraria, non argomentata e piena di pregiudizi. Nel frattempo, il nostro team di painderoutiani altamente specializzati sta lavorando per dare una seconda chance a questa città: vi aggiorneremo.

Edit: gli autogrill di Zagabria sono i più caccadroga dei Balcani, come li aveva definiti un ragazzo trentino con cui avevamo autostoppato per un giorno, saltando di autogrill in autogrill.

Saranda, Albania

La vista sulla baia di Saranda e su Corfù dal Castello di Saranda

Se a luglio 2022 Saranda mi era sembrata un incubo fatto a città, a dicembre, quando si svuota completamente dai turisti, Saranda mi è proprio piaciuta. La città in sé non offre grandi attrattive, ma il suo bel lungomare curato e pulito, i quartieri residenziali più a nord, dove mangiare benissimo in qualche taverna dove i turisti non vanno (segnalo: Taverna Fish Filipi, spettacolare), e soprattutto la vista mozzafiato sulla baia e su Corfù che si ha dal castello di Saranda, valgono la tappa se siete in viaggio in Albania.

Durazzo, Albania

Dal 2016 al 2022 Durazzo è passata alla serie C alla serie B delle cose da vedere nei Balcani. Città che un tempo era caotica e sconclusionata, con un lungomare sporchissimo, di recente l’ho trovata in fermento, piena di ristoranti buonissimi (a detta di molti tra i migliori in Albania), l’incredibile visione di un anfiteatro romano letteralmente in mezzo al centro città, con le case costruiteci sopra, e un mix curioso di torri veneziane, monumenti dell’era Hoxha, architetture fasciste e di inizio Novecento. Il lungomare nuovo è poetico, rilassante, molto vissuto dalla gente del posto. Da vedere nel contesto di un viaggio approfondito in Albania, o anche solo per farsi una mangiata indimenticabile di pesce. Brava, Durrës, si fa così!

Ksamil, Albania

Piccola cittadina turisticissima, che d’estate diventa una bolgia di baretti che sparano la musica a tutto volume e ombrelloni stile hawaiano che invadono le piccole spiagge fino all’ultimo centimetro quadrato disponibile e che hanno nomi tipici come Puerto Rico, Paradise Beach, Pablo Beach o Cubana beach bar. A voi la scelta. Peccato perché l’area è naturalisticamente parlando stupenda, con piccoli isolotti verdi che richiamano la Dalmazia. Se vi piace esplorare e camminare, si trova qualche remota baia libera o pezzetto di costa roccioso, ancora non cementificato e invaso dai chiringuitos albanesi. Difficile esplorare i dintorni se non avete un mezzo proprio, più semplice con un motorino.

Il peggio dei Balcani

L’ultima lista è fortemente ironica, genuinamente cattiva e totalmente arbitraria. Chi conosce Pain de Route sa che rispettiamo, accogliamo e apprezziamo soprattutto i luoghi non convenzionali. Non ci sono luoghi al mondo che non meritano di essere visti, ma con questa lista abbiamo solo voluto divertirci un po’ con i posti che, per diversi motivi, ci hanno entusiasmato di meno nei Balcani. Lo so che vi si spezzerà il cuore perché Podgorica è la città per voi più bella e incredibile e struggente del mondo, ma qui su Pain de Route abbiamo fatto delle scelte. E Podgorica ci ha provato moltissimo, ma non ci è riuscita.

Tutte le destinazioni di questo post sono state visitate in diversi viaggi tra il 2013 e il 2022: è normale che posti in fermento come i Balcani cambino radicalmente da un anno all’altro. Quindi non escludiamo che Podgorica, visitata nel 2016 per l’ultima volta, quest’anno sia diventata una piccola gemma e una meta assolutamente da non perdere nei Balcani: nel caso, ce lo direte voi. Scusateci se non abbiamo ancora il dono dell’ubiquità né dell’onniscienza (ma ci stiamo lavorando). Di sicuro torneremo anche nelle città che ci sono piaciute di meno e, spero, ci ricrederemo.

Ma non su Podgorica.

Podgorica, Montenegro

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Avete presente quando in una città non c’è assolutamente niente da vedere? O, se anche c’è qualcosa, è assolutamente privo di valore e interesse? No? Siete proprio sicuri? Venite a Podgorica. #visitpodgorica

Un punto a suo favore: dal 1946 al 1992 si è chiamata Titograd.

Respect.

Priština, Kosovo

Tra cani randagi, palazzoni ispirati all’urbanistica di Busto Arsizio e tassisti rissosi, le guide Lonely Planet consigliano di provare la vibrante cucina multietnica della capitale del Kosovo. Visto che noi a differenza loro siamo indipendenti e lavoriamo gratis, prendiamoci il lusso di dire la verità: magari no.

Priština, ti daremo un’altra chance, prima o poi.

Bene, spero che questo articolo vi sia piaciuto. Se uno dei vostri luoghi del cuore dei Balcani è finito nella seconda o terza categoria beh, mi spiace. De gustibus. Sulla seconda lista, specifico che non dibattiamo sulla bellezza o meno di certe città (come Kotor o Dubrovnik), ma sul fatto che la loro fruibilità e godibilità sia diventata quasi impossibile: per il nostro modo di viaggiare, meglio godersi una Sibenico da soli che una Dubrovnik in mezzo a tremila passeggeri di una crociera nella calura insostenibile di agosto.

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28 commenti

  • Ciao Eleonora!
    Sto organizzando il mio tour dei Balcani e sono capitata per caso sul suo sito.
    Grazie, è davvero molto utile e ben scritto 🙂

  • Ciao Eleonora 🙂

    Grazie infinite per questo articolo, che è stato molto utile nell’organizzare il mio viaggio in Bosnia e Croazia. Devo dire che sono rimasto piacevolmente colpito dalla Bosnia ed Erzegovina. La storia, i paesini deliziosi, Sarajevo… TUTTO! Mentre scrivo queste righe, sto organizzando un secondo viaggio nei Balcani. Grazie ancora per tutto quello che fai e per le preziose informazioni che condividi con noi.

  • Bella lista, complimenti 🙂
    Concordo assolutamente su Spalato. Ci sono stato qualche giorno fa: è una discoteca a cielo aperto, un susseguirsi di cocktail bar chic e pseudo-chic dai prezzi intollerabili. Non ci ero mai stato prima, ma chi la conosce, afferma che la città è cambiata molto per via del turismo di massa. Ha perso molta della sua autenticità in nome di un turismo sfrenato e spietato.
    Un gioiellino è invece Sibenico. Ci sono stato due volte, e questa cittadina continua a mantenere la sua genuinità…speriamo continui a rimanere così 😉 Sibenico è un’ottima base per esplorare la regione circostante, soprattutto i parchi nazionali alle sue spalle e il l’arcipelago antistante.

  • Bellissimo reportage. A Sarajevo ho lasciato il cuore. Sono stata pure a Mostar, Blagaj, Pocitelj, Kravice. Due settimane fa ero a Plitvice. Anni fa vidi Trogir e ne rimasi completamente estasiata. Spero di riuscire ad andare a Belgrado e Novi Sad al più presto.

  • Non vedo citato nessun monastero serbo ortodosso nonostante alcuni siano siti Unesco. Non li hai ancora visitati o non ti interessano?

    • A

      Ciao Massimo, non li ho ancora visitati!
      Spero di integrare presto.
      Eleonora

  • Noto che sorvoli completamente Novi Sad, la Voivodina e in generale la Serbia, oltre Belgrado. Non ci sono località particolarmente degne di nota oppure non hai ancora potuto esplorare la zona?

  • Ciao! Quest’anno ho agito la fortuna di visitaré Dubrovnik e Kotor durante il mese di maggio e devo dire che non mi sono sentito affogato da folle di turisti. Soprattutto a Kotor, che mi ha commosso tantissimo dato che assomiglia molto il paese dove è nato mio padre in Spagna… e sì, i 1355 gradini per salire fino alla fortezza di San Giovanni sono tosti, ma ne vale la pena! Maggio prossimo Ohrid 🙂

  • Grazie per aver scritto questi essenziali consigli per visitare Sarajevo. Per me a Sarajevo sarà un entusiasmante ritorno dopo ben 27 anni. L’ho vissuta come soldato Nato nell’operazione IFOR, dal gelido gennaio del 1996 a maggio. Una città martoriata ed afflitta da un brutale conflitto, ma nonostante ciò affascinante e splendida , trasudava cultura e dignità. In tutti questi anni ho sempre avuto un fortissimo desiderio di ritornare e rivederla. Quest’anno, tra pochi giorni, realizzerò questo piccolo sogno. Ritornerò nei posti in cui sono stato, dove ho vissuto durante il conflitto, porterò con me le foto dell’epoca. Cercherò nuovamente quei panorami quel clima quelle sensazioni che Sarajevo metaforicamente mi ha tatuato sulla pelle. Sono già emozionato al solo pensiero. Grazie per aver scritto questa breve utile guida, ne faro tesoro …poi mi lascerò trasportare dai ricordi, dai profumi e dagli sguardi della gente.

  • Ciao! Ho visitato Sarajevo e devo dire la verità ero scettico se andare o no ma sono contento d averlo fatto . Non riesco ancora a descrivere esattamente cosa mi ha trasmesso eppure L ho amata da subito la trovo strana a tratti surreale . Quella sensazione d essere circondati dalle montagne gli edifici il quartiere turco..
    Complice un offerta andrò a Sofia a gennaio, spero non mi faccia rimpiangere Sarajevo

    • A

      Ciao Gyokuro, felicissima che Sarajevo ti sia piaciuta. Sofia è in realtà completamente diversa, non era nemmeno Jugoslavia, ma ha un suo perché. La città non mi aveva fatto impazzire ma è comunque una meta interessante e soprattutto in rapidissimo cambiamento, mi ero divertita un sacco in città. Forse gennaio non è il momento migliore per visitarla, ma secondo me ti divertirai.
      Buon viaggio!
      Ele

  • Daniela Di Lecce

    Sono stata in Montenegro quest’anno e mi sento di confermare che Podgorica non è cambiata affatto. Assolutamente niente da vedere. Unica cosa davvero utile una fontana dall’acqua freschissima che ci ha ristorato dai 40°. Come hanno fatto a farla capitale?

    • A

      Ehehe proprio per questo è una città sorta dal nulla, perfetta per essere scelta come capitale! Ma basta pensare che fino al crollo della Jugoslavia si chiamava Titograd!
      Bene per la fontana: la metteremo come #1 tra le cose da visitare 😉
      Eleonora

  • Sarajevo ti entra nel cuore. Da quando ci sono stata è un pensiero costante.
    Su Zagabria non sono d’accordo, è una piccola città asburgica, viva e allegra con uno spirito un po’ parigino. Zara l’ho amata per i suoi colori e un ottimo ristorante. Per la parte di Albania, Montenegro e Macedonia, verificherò a breve.

    • A

      Ciao Anonimo, hai ragione, Sarajevo è davvero un’ossessione per tanti di noi. Zagabria io l’ho vista tanti anni fa e da quello che tanti dicono pare sia cambiata: a me, stanchissima dopo un lungo primo viaggio balcanico, non aveva detto molto, specialmente avendo già visitato tante altre città asburgiche, ma di sicuro ci tornerò di nuovo. Dicono che d’inverno sia magica!
      L’Albania ahimé continua a non farci una grande impressione, non per gli abitanti (amichevolissimi), il cibo (delizioso) e le belle città (Berat su tutte), ma per la questione rifiuti che a noi sembra davvero un’emergenza di portata allarmante. PrinceOfPersia, l’altro autore dell’articolo, è appena tornato dal lago di Ohrid albanese e da Valona, ma non ha molto rivisto le sue posizioni. Spero che Saranda e la zona lì intorno sia meglio del resto del paese, pare sia così.
      Invece Montenegro e Macedonia sono davvero stati piccoli ma meravigliosi, a me erano piaciuti davvero tantissimo.
      Che mi dici invece, com’è stato il tuo viaggio balcanico?
      Grazie!
      Eleonora

  • Podgorica non può essere più brutta di Salonicco….appena torni a Sarajevo ti consiglio una giornata a Srebrenica,ne ho viste di miserie,ma quel posto è veramente assurdo….

    • Assolutamente si: a Srebrenica non c’è nulla, a parte il memoriale dell’Olocausto, ma ho quasi reputato un dovere morale andarci. E le discussioni avute con i gestori dell’ostello… un giorno te ne parlerò. Mi ha fatto capire il nocciolo della guerra, e di come in tanti casi si cerchi di nascondere la testa sotto la sabbia. Non lo dimenticherò mai.

      • A

        Caspita, a me Srebrenica manca ancora, ma ho letto così tanto… sono davvero curiosa di sentire le tue storie, Arianna! Di sicuro ci andrò un giorno 🙂

  • Sarajevo è unica,ci sono andato 2 volte e spero di tornarci il prima possibile….mi intriga molto Belgrado e te ne parli molto bene…Prizren,Pristina,,Sofia e Plovdiv le ho già visitate….ero tentato da Podgorica,visto il volo della Wizzair….ma anche te dici che non ne vale la pena….

    • A

      Podgorica è proprio un peccato, ma è una città nata con la Jugoslavia e costruita dove prima c’era solo un villaggio di pastori: non c’è proprio nulla da vedere, anche con le migliori intenzioni! E’ però un’ottima base per raggiungere il bellissimo lago Skadar (ti giuro col sangue che ne vale la pena), il treno costa solo 1€ (Vjrpazar)! Quindi valuta per esplorare i dintorni, ma la città in sé non offre niente.
      Sarajevo… ogni volta non trovo parole per descriverla! Spero di tornarci presto, perché ogni volta è una scoperta e un’emozione indescrivibile.
      Bravo che ti sei balcanizzato 🙂
      Buona serata!
      Ele

  • Grande!! Io conosco solo la macedonia e ben poco oltre a ohrid dove ho vissuto un mese nel 20p7, e ..ci ho lasciato il cuore. Ho voglia di ritornarci. Grazie

  • Beh, se questo post non fa venir voglia di visitare i Balcani, non so cosa dovrebbe!
    Io sono completamente a digiuno della zona, quindi salvo tra i preferiti nella cartelletta “Viaggi” 🙂

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