Murmansk. 69° parallelo Nord, Russia. Porto e città più grande al mondo, che non ghiaccia mai, oltre il Circolo Polare Artico.
Avevo un grande timore prima di partire da sola per un viaggio a Murmansk. È una città letteralmente ai confini del mondo, desolata, dove nessuna delle persone che conosco è mai stata. Zone militari ad accesso limitato, grandi estrazioni minerarie, navi a propulsione nucleare, sommergibili.
E i famosi 40 giorni di luce d’estate – e i 40 di buio in inverno. Dove il sole non tramonta mai, e poi non sorge mai. Una zona dove i grandi mostri marini vanno a morire sulle coste smussate del Mar Glaciale Artico. Dove l’Unione Sovietica non sembra mai caduta.
Sono stata fermata a un posto di blocco e ho rischiato di farmi arrestare perché non mi ero registrata all’ufficio immigrazione di Murmansk: poi il poliziotto era troppo impegnato a ridere e scherzare su pizza-mafia, incredulo che fossi italiana, per ricordarsi di chiedermi la registratsija. Pace e amen, insomma…
La guardiana del treno (provodnitsa) non sapeva leggere l’alfabeto latino della mia carta d’identità italiana (ma, d’altronde, saprebbe un controllore italiano leggere il cirillico? Ecco), con cui avevo prenotato il treno e non voleva farmi salire a bordo. Chiamando in adunata tutto il personale ferroviario per decifrare il mirabolante REPVBBLICA ITALIANA, mi fa cadere il foglio d’immigrazione sotto i binari. Con il treno sopra. Capisce che senza quel foglio io dalla Russia ci sarei uscita solo, nel caso, da morta in un carcere di Murmansk. Scende nel buco, gattona sotto il treno, infila la mano sotto la rotaia e lo recupera. Robe da pazzi.
Insomma, Murmansk è stato un bel brivido. Ho dormito sui treni da sola, socializzando con le vecchiette, facendomi pagare il tè dai manager in viaggio di lavoro, quando mi vedevano in difficoltà a contare le copeche per arrivare a un rublo intero; stringendo amicizie a gesti con gli altri compagni di platskart. Perdendomi nelle bellezze indicibili del paesaggio Artico, sconfinato e selvaggio.
Passeggiando nel quartiere desolato tra il porto e la ferrovia a mezzanotte, dove i deboli raggi del sole che scompare per un’ora rendevano ogni carcassa d’auto abbandonata, ogni ferro e ogni filo d’erba un incanto incredibile.
Nell’articolo di Esquire che ho postato meglio in fondo, l’autore si dice molto deluso dal fatto che le persone lassù non abbiano leggende e tradizioni legate al clima e al buio/luce polare. Ma i russi abitano lassù a stento da cento anni. In un certo senso, si sentono ancora dei coloni lavoratori su una terra indomabile e terribile. Se proprio vogliamo trovare qualcosa di tipico, c’è il bagno a mezzogiorno nel giorno più buio dell’anno, a Gennaio (-35° in tranquillità)…
Murmansk è anche e soprattutto una città di provincia in cui si firmano contratti e si fanno affari coi businessmen norvegesi e i finlandesi. Dove la vita costa molto più che nel resto della Russia provinciale, e la gente pensa sostanzialmente a lavorare, ma dove il clima estremo favorisce il dilagare dell’alcolismo e dell’eroina.
La città di Murmansk è tranquilla. E fin troppo. La gente così a Nord sembra a volte un po’ lobotomizzata. Silenzio di tomba sui trolleybus che stride con il sorriso candido della controllora che ti vende il biglietto, bambini che giocano nei parchi cittadini senza un singolo schiamazzo, compagni di bevute radunati sotto la statua di Alyosha in una quiete surreale.
Ma cosa ci sei andata a fare a Murmansk?
Ovviamente, è quello che mi hanno detto t u t t i. Compresa la gente del posto, che non poteva concepire come mai un’italiana (in tutti i casi, ero la prima della loro vita) fosse venuta a Murmansk. Da sola, per giunta. Sarò banale?
Ci sono andata per vedere che consistenza ha quell’aria violacea dei tramonti infiniti oltre il polo; per sentire nelle narici come punge il freddo dei ghiacci, a migliaia di km più a nord; per sedermi a riposare sui piccoli fiori e le piccole piante grasse della tundra, sulle colline erose che circondano la città. Per sentire i brividi al varcare quel Circolo Polare che mi è sempre sembrato così irraggiungibile sulle mappe.
Per vedere quei ferri sterili e spietati che l’uomo sa costruire quando crea un immenso capolinea ferroviario, perché lì finisce la terra per davvero, proprio tutta tutta la terra!, e quando ci innalza di fianco il più grande porto sul Mar Glaciale.
Per vederlo, quel Mar Glaciale. Per vedere se ha un colore diverso. Per sentire che l’acqua non è così fredda come immagineresti, grazie, ancora, all’influsso della Corrente del Golfo del Messico… Per vedere le zone militari ad accesso vietato dall’altra parte del fiordo, dove se provi ad entrare ti sparano – così vicine, verdi e selvagge di tundra; per vedere i sommergibili, i carri armati, le navi militari dell’ex URSS, come la prima rompighiaccio a propulsione nucleare del Mondo (ovviamente, la “Lenin”!).
Per vedere fino a che punto si può spingere la russizzazione di un’area prima abitata solamente da nomadi sami, di lingua finnica, e poi colonizzata in massa per via delle attività estrattive nella Penisola di Kola, insieme alla costruzione della ferrovia. Per passare, in treno, attraverso laghi (ozero, in russo), taigà sterminata che si dirada pian piano quando si supera il circolo, e piccoli villaggi ribattezzati come ciò che si estrae nell’area (Apatity, Nikel…).
Per vedere i grandi simboli sovietici, come l’immensa statua di Alyosha, dove le coppie appena sposate vengono a fare le foto di matrimonio. Per vedere le krushobe affastellarsi nel loro grigiore come in un immenso tetris e sfumare sotto la luce artica. Per vedere com’è la gente lassù, come vive, cosa fa.
Per vedere che volto ha quella città così strategica nelle due Guerre Mondiali, e che di fatto è un piccolo centro di provincia che non è mai più uscito dal clima di Guerra Fredda, per via della sua maledetta e struggente posizione geografica: occupata militarmente dagli inglesi tra il 1918 e il 1920, poi attaccata dai nazisti nel 1941, Murmansk non cadde mai.
Dal 1985 è ribattezzata город-герой, città eroina: l’anno scorso, quando ci sono stata, tutta la città era tappezzata di manifesti per celebrare i 40 anni della città medagliata (sono solo 12 in tutta l’ex URSS) e i 70 anni della vittoria sul nazifascismo (Победa!).
Per vedere quali merci e quali conteiner arrivano fin lassù. Per vedere uno dei porti più grandi del mondo lavorare incessantemente giorno e notte, caricando e scaricando merci dai treni che si spingono così a nord. Per vedere l’unico caso al mondo di vita urbana oltre oltre il Circolo Polare. Per vagare su strade che non hanno nemmeno l’asfalto perché tanto sono coperte di neve e ghiaccio per gran parte dell’anno.
O per sedermi al chiuso a usare il Free-Wifi dell’unico McDonald’s della città. Che è arrivato fin lassù, a Murmansk.
Come arrivare a Murmansk
L’unico mezzo economico è il treno RZD, da San Pietroburgo o da Mosca. Da SPB è un giorno e una notte in treno (26h circa). Da Mosca due notti e due giorni e mezzo (39h circa). L’aereo è un’altra opzione, ma la low cost Pobeda ad oggi non ha ancora aperto basi a Murmansk.
Qui ho scritto una guida completa ai treni russi: come funzionano, come sono fatti, come prenotarli su internet e tutte le cose esaltantissime che sperimenterete su questi lunghissimi convogli leggendari.
Murmansk non è affatto una destinazione turistica, e probabilmente non lo diventerà mai. Nella camerata del mio ostello c’era una coppia sposata russa cinquantacinquenne in visita alla figlia e un ragazzo coreano che studia a San Pietroburgo ed era venuto per gli stessi miei motivi.
L’unico bar che ho trovato in centro a Murmansk mi ha servito per poche decine di rubli la zuppa più atroce della mia vita – gelatina gialla viscidosa con erbette e uovo sodo pucciato dentro. Insomma, non chiedetemi di consigliare ostelli e ristoranti…
Per approfondire le notti artiche, i 40 giorni all’anno in cui non sorge mai il sole (solo il cielo si rischiara leggermente a mezzogiorno):
Fotografie pubblicate dal Guardian
Un bel commento di Esquire su Murmansk e Teriberka, il paese dove è stato girato Leviathan, miglior film straniero ai Golden Globe 2015 e Miglior Sceneggiatura a Cannes 2014. La mia opinione da cane del cinema non ha gran valore, ma se vi fidate vi dico che è un film d’una bellezza commovente.
Ci vediamo al prossimo articolo.
Chissà se qualcuno di voi, prima o poi, vorrà andare a Murmansk…
Un abbraccio e buoni viaggi, ci vediamo su Instagram.
Ele
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16 commenti
Adri Arrighi
Io sono stata a murmanks quando ancora c’era il “regime”, naturalmente con una gita organizzata.siamo partiti da San Pietroburgo in treno; un viaggio affascinante. Il panorama via via che andavamo verso nord cambiava e dalle foreste verdeggianti siamo passati agli alberi spogli e tristi. Sul treno ad ogni vagone c’era una signora russa anziana che serviva il te. .sssssssssssssssssssss. Siamo andati in maggio quindi era sempre giorno. Murmanks era un paese Triste nonostante il sole sempre alto ma l’esperienza è stata unica.
Anonimo
ho provato uno strano effetto nel leggere di un luogo visitato da me e mio marito tanti anni fa! Mi pare sia rimasto identico, Questa strana città grigia, un pò triste, piena di divieti, in cima al mondo, lascia un ricordo indelebile. Il suo fascino consiste nel trovarsi oltre il 69° parallelo, per chi ama viaggiare, una scarica adrenalinica di felicità per aggiungere un altro pezzo di mondo alle proprie esperienze di viaggio: Siamo arrivati in volo e ripartiti in treno per poter ammirare tutta la tundra lappone durante la notte ed il giorno necessari a raggiungere altre città del nord visitate. Era agosto e pertanto sempre chiaro. Di notte ammiravamo il panorama dal finestrino, la tundra, le rotaie che passavano sulle acque dei laghi ed il nulla intorno, una isba isolata ogni tanto. E li si raggiungono i meno 50 gradi d’inverno! Siamo contenti di essere stati anche li nei nostri viaggi in giro per il mondo. Altro luogo fantastico l’isola di kizi nel lago di Onega.
Piero Vultaggio
Ciao Eleonora, complimenti per il bellissimo articolo, io sono in procinto di andare a Murmansk, voglio stare li tre gg.
Idea di andare i posti non turistici mi affascinaanche a me sempre. Io non saro’ solo, mi porto un amica e un amico, volevo vedere la fine del mondo ed ecco Murmansk .Vorrei vedere TERIBERKA and ARCTIC OCEAN, slitta con i cani e magari riusciamo a vedere aurora.
Vorremmo poi proseguire il nostro viaggio verso la Finlandia.. voglio andare a sciare a Levi.Il problema che non ci sono grandi collegamenti terresti, autobus per attraversare il confine.Tu hai delle dritte da comunicarmi in tal senso?
Grazie infinite,
Piero
Eleonora
Ciao Piero! Bellissimi piani. Purtroppo non so aiutarti più di così, non sono mai stata a Teriberka né ho attraversato per la Finlandia. Buon viaggio!
Eleonora
Raffaele
Che meraviglia, sono 6/7 anni che penso a questa meta, mi capita di andare in posti non turistici ma ancora non mi sono deciso ad andare a Murmansk.
Quando ti hanno detto cosa ti ha portato laggiù, hai trovato le giuste parole che non sarei riuscito a trovare per descrivere le mie motivazioni.
Complimenti.
Un saluto Raffaele
Jp Soglio
Ciao, articolo interessantissimo. Anch’io ho fatto qualche viaggio in Russia, in auto e in treno, nell’arco di quarant’anni (pre-post crollo URSS).
Vorrei chiederti se ritieni possibile, senza stress estremo, un viaggio in auto a Murmansk con passaggio della frontiera Russia-Norvegia.
Grazie
Ciao
Jp
Eleonora
Ciao Jp!
Massì, certo, perché no? Magari evita l’inverno (che lasssù inizia tranquillamente l’1 ottobre e a spanne direi che finisce ai primi di maggio) per via di ghiaccio/strade/buio. Per il resto Murmansk ha buoni scambi con la Norvegia, il collegamento dovrebbe essere aperto.
A presto!
Ele
Peppe Villa
sono molto affascinato da questi post…..spero di andarci un giorno comunque complimenti andare li da sola non è per tutti
Eleonora
Grazie mille Pepe, è vero, non sono luoghi per tutti, ma non serve essere così tanto coraggiosi. Alla fine, è stano crederlo, ma Murmansk è una città russa come le altre, anche se con le sue peculiarità. Fammi sapere se riuscirai ad andarci prima o poi 🙂
Marco Matera
Guarda ti ringrazio per la bellezza di come hai espresso le tue emozioni su Murmansk. Io abito in Lapponia Finlandese, 200 km a nord del circolo polare artico e mi ci so relazionare con tutto ciò che hai detto…
La natura artica è capace di darti emozioni, come tu hai descritto, che puoi comprendere solo se ne fai esperienza…
Sono anche io Italiano, e la mia scelta di andare a vivere in Lapponia è stata fatta dal mio amore per la natura artica.
Il tuo articolo mi ha ispirato e spero di andare a Murmansk un giorno…
Grazie,
Marco
Eleonora
Ciao Marco, grazie a te per avermi confermato che queste sensazioni non sono solo passeggere ma le prova anche chi vive lì! Complimenti per la tua scelta di essere andato a vivere lassù, immagino che la passione ti sostenga, ma comunque non è da tutti 🙂 un po’ ti invidio perché mi ricordo il silenzio e la maestosità di quei luoghi. A presto e grazie! Ele
isabella
io dai tuoi articoli di viaggio ne esco commossa..:)
so na fracicona, ma bello bello davvero
Eleonora
(sentimentalismi e cuori a cascate)
Grazie grazie grazie ♥ non smettere di emozionarti così!
Buoni viaggi,
Ele
TravelandMarvel
Complimenti per il coraggio! per la scelta della meta, per l’esperienza, per il tuo bellissimo articolo! 🙂
Grazie per avermi fatto conoscere questa meta non turistica.
painderoute
Troppo gentile, grazie mille 🙂