Il Monte Athos, una leggenda naturalistica e spirituale senza eguali, è tanto sconosciuto quanto vicino a noi. Situato sul terzo dito della Penisola Calcidica, è una repubblica monastica federata alla Grecia e quindi appartenente all’Unione Europea. Ma non è tutto. Abitato da oltre 2.000 monaci di varie nazionalità, è infatti completamente chiuso agli estranei per preservare la tranquillità degli eremiti dal 1046. E se per gli uomini con un po’ di burocrazia (e pagando) è relativamente facile entrare, per le donne è assolutamente proibito. Da mille anni.
Durante il nostro viaggio in Grecia del Nord ci siamo fermati a dormire sulla sponda Est del secondo dito della Penisola Calcidica. Ammirando la bellezza del monte da lontano, abbiamo elaborato delle infallibili strategie per espugnare e profanare questo splendido fossile storico.
Nota bene: questo articolo è scherzoso, e, nonostante il pizzico di sana blasfemia, non vuole offendere nessuno.
Il Monte Athos e le donne
Il terzo dito della Calcidica, proprio quello che Serse aveva segato senza problemi nel 483 a.C., facendolo di fatto diventare un’isola per un po’, oggi è un’assurda repubblica ortodossa autonoma della Grecia, dipendente dal Patriarcato di Costantinopoli (!). L’intatta vegetazione del Monte Athos è ritenuta un giardino dedicato alla Vergine sulla base di un suo presunto desiderio espresso mentre, naufragata qui insieme a Giovanni Evangelista, tentava di andare a Cipro (il timoniere era uno serio…).
Inutile spendere parole sulla bellezza dei suoi monasteri millenari e sulla sua natura incontaminata e rigogliosa, o sull’aspro picco innevato sempre avvolto da una strana foschia: perché non li conosco da vicino, dato che l’accesso mi è impedito probabilmente per sempre e since 1046, su bolla d’oro speciale specialissima dell’Imperatore Bizantino. Grazie. Di cuore.
E, a scanso di equivoci, l’ingresso è proibito anche a qualunque animale femmina, eccetto cani e gatti.
L’Unione Europea ha ovviamente fatto notare che il Monte Athos si conserva grazie ai soldi dalle tasse di cittadine e cittadini europei e che, impero bizantino o meno, questa è una discriminazione bella e buona. Persino una barca con a bordo una donna non può avvicinarsi per più di 500m alla costa; ma i 1700 monaci a quanto pare sono agguerritissimi e irremovibili su qualunque privilegio ottenuto in questi mille anni di storia: dal calendario giuliano (sono indietro di 13 giorni rispetto a noi) al loro scudo misogino.
In realtà, di donne entrate illegalmente al Monte Athos ce ne sono, la maggior parte con documenti falsi e vestite da uomo. Le principesse e regine che si sono “comprate” la visita con enormi donazioni, in epoca medievale, ovviamente non contano…
Come entrare al Monte Athos
Per espugnare la Montagna Sacra, bisogna tenere in mente che:
– L’unico ufficio di “polizia” religiosa è a Karyes, la “capitale” (una metropoli di 200 abitanti), e lungo la frontiera con la Grecia, mentre la polizia greca non ha accesso al territorio della Repubblica.
– Se un monaco dovesse scoprire che sei una pericolosissima donna, non può fare nient’altro che lanciarti contro l’anatema della Vergine Maria, cioè una maledizione che ti spedirà dritto dritto all’inferno – e senza passare dal via.
Ma per noi questo non è affatto un problema. *risata malvagia*
L’aura mistica del Monte Athos che si colorava di rosa al tramonto ci ha ispirato queste idee:
1. Assassin’s creed, per riportare la pace nella cristianità
2. Invasione ninja
3. Attacco multiplo di parkour
4. Un semplice bombardamento navale
5. Recitare la parte dei giovani ingenuotti che con una povera barca a remi si sono persi nell’Egeo e sono approdati alle fertili rive del Monte Athos – la donna ovviamente, se verrà scoperta, dovrà fingere di essere un’apparizione moderna della Vergine Maria (qui il signor Elfo vuole il copyright esclusivo, e glielo concediamo)
(6.) Noleggiare dei Nazgûl.
Se, come me, hai intenzione di recitare la parte di “ma io non sapevo, sono piovuta dal cielo” vagando per giorni nella macchia e nutrendoti di scatolette di tonno e pane in cassetta, batti un colpo!
Sei arruolata.
Forse sul Monte Athos ci andrai la prossima volta e per questa volta puoi ripiegare sull’Olimpo. Una sacralità diversa, è vero, ma ugualmente leggendario.
Leggi la nostra guida all’ascesa dell’Olimpo.
Se invece sei un lucky man e vuoi entrare legalmente, basta fare richiesta per il visto ad athosreservation@gmail.com e chiedere l’ospitalità (gratuita, insieme al cibo) dei vari monasteri. Massimo 10 non-greci al giorno, prenotazione con massimo 6 mesi di anticipo.
Ma ne sei davvero davvero sicuro, caro bell’omo? Potrai stare per 4 giorni estendibili a massimo 6, e dovrai seguire tutti gli orari dei monaci (sveglia nel cuore della notte, pranzo alle 11 e cena alle 17… funzioni ortodosse in greco della katharèvousa incluse).
Ripeto: funzioni praticamente* in g r e c o a n t i c o.
Ci hai ripensato, vero?
Se quindi anche tu, caro uomo mio, dopo i miei consigli, hai deciso di noleggiare un Nazgûl, batti un colpo! Sei arruolato.
Un abbraccio e a presto nell’Esercito di Painderoute,
Eleonora
2 commenti
Alberto
C’ero stato molti anni fa e avevo saputo dell’entrata nella Repubblica di alcune archeologhe travestite da uomo e sotto scorta. Vi avevo anche visto una gatta con i micini.
Andrea Filippi
Vorrei ritornarci Ad Agion Oros , ho trovato il vostro articolo ma penso che usero la mail p 30 € e il diamintrion per entrare e il biglietto per il traghetto veloce