GR20 in Corsica: come organizzare il trekking parte Nord

Pubblicato il 9 Ottobre 2020

Scritto da Eleonora

GR20 in Corsica trekking
Il GR20 a Bocca Crucetta, la prima faticosissima salita

Il GR20, o Grande Randonnée 20, è noto come uno dei sentieri escursionistici più difficili e più belli d’Europa. È un trekking che percorre la Corsica da Nord a Sud seguendo la catena montuosa principale dell’isola per una lunghezza totale di circa 180km.

“Adatto solo ad escursionisti esperti o ben allenati” è la formula che si legge più di frequente su guide e siti online: non fatevi scoraggiare se siete persone sportive e in forma, però sappiate che non è una passeggiata e non mancano i tratti ripidi ed esposti, che vi faranno un po’ rimpiangere di esservi messi in cammino. Come in tutte le cose, però, a fare davvero la differenza è la forza di volontà!

Articolo di Beatrice Sacco, foto di Mirko Morgese

Come organizzare il GR20 in Corsica

GR20 in Corsica
Le nostre tende sul GR20, rifugio Ortu di u Piobbu

Per organizzare il GR20 in Corsica bisogna prendere alcune decisioni fondamentali a monte. Ogni punto è trattato più a fondo all’interno dell’articolo.

  1. Farete tutto il percorso (16 tappe) o solo una parte?
  2. Parte nord, più difficile ma anche più bella, o parte sud, meno panoramica ma più semplice?
  3. Decidere da dove imboccare il sentiero, nel caso vogliate farne solo una parte, e organizzare i trasporti interni all’andata e al ritorno. I punti raggiungibili con i mezzi pubblici non sono molti e la scelta è limitata.
  4. Studiare e fissare le tappe e le soste sul sito ufficiale e su una buona guida o cartina cartacea. Noi avevamo quella di Meridiani Montagne
  5. Decidere se dormire sempre in rifugio (più costoso) o se dormire in tenda (più economico, ma più faticoso), oppure se affittare una tenda nei rifugi (compromesso)
  6. Prenotare i rifugi con più anticipo possibile, specie in alta stagione, anche se dormirete in tenda
  7. Organizzare i trasporti da/per la Corsica dall’Italia
  8. Studiare i pasti, in caso vogliate cucinarvi tutto voi e non appoggiarvi ai rifugi

Il nostro GR20 da Col de Vergio a Calenzana in 6 giorni (parte Nord)

GR20 in Corsica
Selfie alla partenza, Col de Vergio

Dopo aver discusso l’idea, io e i miei tre fidi compagni di cammino (gli insuperabili Maddi, Mirko e Ste) abbiamo voluto strutturare la vacanza in due parti: 6 giorni di trekking in montagna e altrettanti di campeggio sul mare, premio relax dopo la grande fatica.

Il percorso tradizionale del GR20 prevede un cammino suddiviso in 16 tappe che parte da Calenzana, nel Nord della Corsica, per concludersi a Conca, nel Sud. Se, però, non si hanno a disposizione questo numero di giorni o la forza fisica necessaria a sostenere un trekking di questa lunghezza, ci sono tanti altri modi per godersi a pieno le montagne corse, come per esempio scegliere un numero limitato di tappe, o solo la parte Nord, o quella Sud.

Noi abbiamo pensato ad un trekking contromarcia e limitato alla parte Nord, la più difficile, per complicarci la vita, ma anche la più bella: da Col de Vergio, a un’altitudine di 1400m nel cuore del Parco Naturale Regionale corso, siamo risaliti verso Nord a Calenzana, percorrendo 6 tappe ciascuna di 6-8 ore in media di cammino. Due tende in quattro sulle spalle, da montare e smontare ogni sera e ogni alba, sono state la nostra casa per 5 notti e quattro sacchetti di cibo sono stati i nostri pasti per 6 giorni, dalla colazione alla cena.

GR20 in Corsica: cose da sapere prima di partire

I trasporti in e per la Corsica

GR20 in Corsica
Sul traghetto da Genova a Bastia

Prima di tutto, in Corsica ci si deve arrivare: il traghetto è il mezzo più comodo, anche nelle traversate notturne come abbiamo scelto noi. Da Genova partono molte navi per la Corsica, ma altrettante da Livorno, Savona, Nizza e Tolone, che nel Nord dell’isola sbarcano a Bastia o Île Rousse. Memorandum: se non vivete in una di queste città portuali, curatevi di raggiungerle con – esagerato – largo anticipo (almeno 3 ore) rispetto all’orario di partenza della vostra nave, perché questa non aspetta nessuno e salpa sempre puntuale (ogni riferimento a persone esistenti o a fatti realmente accaduti è puramente casuale).

Per il nostro viaggio, un trekking con un punto di partenza diverso da quello di arrivo, la macchina non sarebbe stata utile. Se quindi le uniche ruote che avete sono i vostri piedi, ci sono almeno tre modi per muoversi sull’isola:

  • con i trasporti locali (bus e treni)
  • in taxi
  • in autostop (molto diffuso in Corsica)

In origine, noi avevamo previsto di arrivare a Bastia alle 7 del mattino, prendere il treno delle 8 fino a Corte e da Corte raggiungere Col de Vergio con un bus di linea. Neanche sto a dirvi che il piano perfetto e preciso di incastro di orari è andato in fumo.

I mezzi locali funzionano bene, soprattutto per tratte brevi, ma già solo pensare di spostarsi da Bastia a Corte con un treno o un bus diventa difficoltoso, in particolare nella stagione estiva. Le ferrovie della Corsica non effettuano corse frequenti e nemmeno a orari comodi: a noi è capitato di perdere l’unico treno per Corte del mattino (ore 8) per il ritardo di un’ora del traghetto; la corsa successiva sarebbe stata alle quattro del pomeriggio. I costi dei treni, tutto sommato, sono abbastanza contenuti: la tratta Bastia-Corte viene 10 euro circa. Meno convenienti, invece, sono i bus di linea – anzi, sono molto cari. Andare da Corte a Col de Vergio (1h30) ci sarebbe costato la bellezza di 20 euro – un bus, per giunta, da prenotare (meglio) per via telefonica.

Fare autostop nel centro di Bastia non ha dato grandi successi. Il tragitto che dovevamo percorrere era piuttosto lungo (70km Bastia-Corte, 1h circa): era poco probabile ricavare un passaggio per così tanta strada da una rotonda in centro città. Sfatti da una notte insonne in traghetto e da due ore di autostop fallito sotto il sole, abbiamo ceduto alla terza opzione: il taxi. Primo: chiedere sempre un preventivo per la tratta che si deve percorrere – Bastia-Col de Vergio, dritti alla meta. Secondo: contrattare spudoratamente con il tassista per ottenere un prezzo più abbordabile. Alla fine, siamo riusciti a spuntarla con un Bastia – Col de Vergio a 45€ a testa, cioè 180€ per un taxi intero. Paradossalmente, ci è quasi convenuto rispetto alla combo treno + costosissimo autobus.

In verità, l’autostop in Corsica funziona eccome. La sfiga ci ha dato un caldo benvenuto sull’isola, ma siamo stati ampiamente ripagati nella seconda parte del nostro viaggio, quando scesi a Calenzana dovevamo spostarci sul mare, fino a raggiungere il campeggio degli Ostriconi, all’imbocco del deserto degli Agriates. E in che modo se non facendo autostop?

GR20 guide, app sentieri e link

GR20 in Corsica: le tappe da Col de Vergio a Calenzana
  1. Per scegliere il percorso del GR20 che più vi si addice, per prima cosa è fondamentale consultare il sito ufficiale del GR20, che mostra tutte le tappe, di cui sono indicati lunghezza, tempo di percorrenza e dislivello.
  2. Sempre sul sito ufficiale, scegliete i rifugi, che devono essere obbligatoriamente prenotati tramite il sito, sia che si dorma con la propria tenda (7 euro a testa, con uso di sanitari e docce), sia che si dorma nella struttura o con tenda in affitto. È vietato dormire in tenda lungo il percorso lontano dai rifugi.
  3. Munitevi di una buona cartina o guida del GR20, per studiare meglio il vostro percorso e per orientarvi sui sentieri – comunque ben segnalati. Qua il link della nostra ottima cartina-guida dalla collezione della rivista Meridiani Montagne, che mostra le 16 tappe separatamente.
  4. Consiglio anche di scaricare l’app iPhiGéNie, che permette di osservare a più livelli di analiticità l’altimetria del cammino e le sue tappe.

GR20: tappe parte Nord

GR20 tappa 1: da Col de Vergio a Ciottulu di i Mori

Tappa di rodaggio con tuffo alle cascate

GR20 in Corsica
La salita verso Ciottulu di i Mori

Verso mezzogiorno arriviamo a Col de Vergio (1400m) dopo un’ora di nausea da taxi sui tornanti, in pseudo-after dalla notte in traghetto. Imbocchiamo il sentiero tra gli alberi con meta per la pausa pranzo, a una mezz’oretta di cammino: le Cascades de Radule. Diversi sali e scendi nel bosco, poi il paesaggio si apre su roccia nuda e la vegetazione si fa più rada. Le cascate, anzi cascatelle, compaiono solo dopo due ore e mezza – stanchi noi in partenza o falsi tempi di percorrenza sui cartelli? Credo la prima.

Dopo un tuffo, un rimpinzo con focaccia ligure e una pennica sulle rocce calde, alle 16:30 riprendiamo il sentiero per Ciottulu, che ora risale la valle, di roccia bianca levigata e prati verdi secchi, lungo il corso del torrente. L’ultimo tratto per il rifugio si fa ripido e – ahi noi – ci manca l’acqua, che non avevamo riempito a sufficienza all’inizio, pensando che la tratta fosse molto più breve. Alle 19 arriviamo a destinazione, in tempo per goderci il tramonto di benvenuto su tutta la valle.

GR20 tappa 2: da Ciottulu di i Mori a Tighjettu

Tappa spaccaginocchia

GR20 in Corsica
Il rifugio-palafitta Tighjettu

Sveglia ore 7 per una partenza ore 9, decisamente troppo tardi – infatti è capitato solo il primo giorno. In montagna la sveglia è da puntare prima dell’alba! Col sole già alto, percorriamo una breve salita di pietre, per poi scendere in 4 ore 850 metri di dislivello spaccaginocchia su roccia e sassi, a tratti da ferrata senza catene. Niente alberi fino a fondo valle, dove troviamo l’auberge intermedio U Vallone e un torrente con pozze d’acqua dentro cui ci tuffiamo prima degli ultimi 45 minuti di salita per Tighjettu, il rifugio-palafitta sulle rocce aspre.

GR20 tappa 3: da Tighjettu ad Asco Stagnu (Haut Asco)

La tappa più difficile, ma anche la più bella

GR20 in Corsica
La vista da Bocca Crucetta

4:45, smonta la tenda, porridge self made e alle 6:00 siamo in pista: ci aspetta la salita verso il Monte Cinto, la cima più alta di tutta la Corsica (2706m). Per varcare la Bocca Crucetta saliamo di 800 metri su pietraia, ma ogni passo in su sono due in giù. Un’alba faticosa. Proseguiamo su creste di roccia nera in un paesaggio marziano fino alla base del Monte Cinto: la vetta si raggiunge con altre due ore di salita, ma noi imbocchiamo subito la lunga e ripida discesa. 3 ore di ferrata non-dichiarata a scendere e scivolamenti su pietraia, che le suole dei miei scarponi hanno brutalmente patito, seguite da altre 2 ore di sentiero sul fianco della montagna, senza mezza ombra di albero, fino al boschetto in valle da cui sbuca Asco, rifugio accanto a impianti sciistici e strada asfaltata: uno dei meno suggestivi (è un eufemismo) e più sporchi di quelli visti da noi sul GR20 in Corsica.

GR20 tappa 4: da Asco Stagnu (Haut Asco) a Carrozzu

La tappa più verde e colorata

GR20 in Corsica, l’alba da sopra Asco Stagnu

I colori dell’alba ci accompagnano prima tra le enormi radici di pini nel bosco, poi sui massi rocciosi aperti su un panorama di montagne a sfumare in lontananza. 600 metri il dislivello a salire fino alla Bocca Stagnu (2010m), da cui si gode di una splendida vista sul gruppo del Monte Cinto e su quello del Cirque de la Solitude. Il sentiero continua in cresta per poi scendere in mezzo ad una vegetazione a tratti autunnali e proseguire lungo su infiniti gradini di roccia colorata nella valle scavata da un fiume. Passato un piccolo ponte tibetano, in pochi minuti raggiungiamo il rifugio Carrozzu (1270m), circondato da alberi e pareti rocciose che si illuminano di rosa al tramonto.

GR20 tappa 5: da Carrozzu a Ortu di u Piobbu

La tappa più panoramica

Ore 6:00. La salita di rito si inerpica nel bosco e tira coi suoi 600 metri di dislivello fino alla Bocca Innuminata (1865m), ancora in ombra: alle nostre spalle i primi raggi colorano le cime, di fronte a noi, lontano, il mare. Si prosegue in vetta. I passaggi tra le rocce si fanno più tecnici. Accanto le pareti rocciose calano a picco. In questo tratto il sentiero passa da un lato delle creste all’altro, creando suggestivi giochi di luce e ombra. Si sale ancora un po’ fino ad una terrazza con panorama sul gruppo del Monte Cinto. Inizia una lunga discesa tra arbusti, alberi e pietre, ma il tratto finale risale ripido nel bosco, aprendosi solo alla fine su una piana verdeggiante panoramica dove sorgono le strutture provvisorie del rifugio Ortu di u Piobbu, crollato per un incendio nel maggio 2019.

GR20 tappa 6: da Ortu di u Piobbu a Calenzana

Tappa di discesa mediterranea

A due passi da Calenzana e dal mare

Salutiamo l’ultimo rifugio del nostro trekking e ci incamminiamo verso il mare. Il sentiero costeggia il fianco della montagna, per aprirsi su un pianoro dove incontriamo delle capre mattiniere. Continua in piano tra pini con vista mare e, superato il passo, scende sulla parete rocciosa con tratti nel bosco terroso. Sbuchiamo alla ventosa Bocca u Saltu (1250m) dopo circa metà della discesa, che prosegue attraverso ettari di alberi carbonizzati da incendi. Scendendo ancora, la vegetazione si fa più mediterranea, secca. Prendiamo per errore – o volontà? – l’ultimo tratto di sentiero tra arbusti pungenti che ci graffiano per bene tutte le gambe, ma ritroviamo presto la strada per Calenzana. Dieci metri sul cemento tra le case sono stati sufficienti per una mia ridicola caduta sbuccia ginocchia e braccia: ci ha pensato il mare dei giorni seguenti a disinfettare il tutto!

GR20 in tenda: cose da sapere, pro e contro

Viaggiare con la propria tenda è stupendo, ma significa stare molto attenti ai pesi di tutto lo zaino: lei da sola occupa molto spazio e ha un peso non trascurabile. Più la vostra tenda è nuova e tecnica, più sarà leggera. Io e il mio compagno di tenda ci siamo divisi i pesi di pioli, pali e copertura, per un totale di circa 1.5kg a testa sulle spalle.

Le piazzole dei rifugi sul GR20 hanno un costo di 7 euro a persona, da prenotare obbligatoriamente online. Ci sono rifugi con più spazio e quindi con molte piazzole, altri con meno, a seconda della posizione della struttura. Durante il nostro trekking, in periodo di Covid, il numero dei camminatori era più basso rispetto agli anni precedenti, quindi anche nei rifugi è stato più facile trovare posto per la propria tenda. Di norma, quanto prima si raggiunge un rifugio, tanto maggiore è la scelta delle piazzole (migliori o peggiori), anche perché tantissime persone fanno il GR20 in tenda, che ricordo è possibile affittare di volta in volta nei vari rifugi.

Spesso il terreno è terroso, con piccoli sassi e duro – le montagne corse non hanno i morbidi prati verdi delle nostre Alpi. Il mio consiglio è di attrezzatevi al meglio per dormire bene, prima regola per un trekking di più giorni; comprate materassino e cuscino comodi e avrete speso i soldi migliori della vostra vita, perché incamminarsi ad ogni alba con torcicollo, lividi alle cosce e 4 ore di sonno non giova in alcun modo.

Le strutture mettono a disposizione dei campeggiatori bagni, docce, tavoli e cucinotti con bombole a gas e lavabi per stoviglie. Tutto il resto, da posate, piatti e pentolame al sapone per lavarli, dal cibo ai condimenti, fa parte del proprio gioco. Noi abbiamo scelto di gestire in autonomia tutti i pasti nei giorni di trekking e senza sapere delle cucine disponibili avevamo con noi due fornelletti a gas. Ogni rifugio ha sempre bar e/o ristorante, ma i prezzi sono piuttosto alti.

Se quindi volete viaggiare economico, la combo tenda + pasti autonomi funziona benissimo. Noi avevamo un sacchetto di cibo a testa di circa 1kg, che ci ha regalato gioie culinarie e finanziarie: il nostro menù per 6 giorni ci è costato meno di 3 euro al giorno a testa, senza mai mangiare cibo in scatola né disidratato.

In questo post trovi i consigli per dormire in tenda e in quest’altro quelli per fare lo zaino prima di partire per un trekking lungo o un cammino.

Acqua, attrezzatura e criticità

GR20 in Corsica tramonto
GR20, tramonto da Ortu di u Piobbu

Fonti e fontanelle dimenticatevele: il GR20 è secco, aspro e senza acqua potabile, per quanto vi siano ruscelli, torrenti e pozze d’acqua quasi in tutte le valli. Munitevi quindi di almeno 3 litri di acqua a testa al giorno – d’estate soprattutto! -, perché vi durino per le 6-8 ore di cammino fino al rifugio successivo, dove troverete sempre acqua potabile. Con me avevo una borraccia da 0.75L e una camel bag da 2L, comodissima ed essenziale per un po’ di ricarica mentre cammini, senza dover fare pause. Quasi tutti i camminatori incontrati sul tragitto ce l’avevano! Se volete prepararvi ad un trekking come questo ma non possedete una camel bag, consiglio fortemente di acquistarla. Altrimenti, una buona soluzione è il filtro per l’acqua (noi abbiamo quello della Sawyer), così da poter bere anche dai torrenti e avere sempre con sé un salvavita.

Problemi di acqua a parte, un’altra criticità è data dall’assenza di catene o corde in molti punti del sentiero particolarmente difficili e tecnici, quasi da arrampicata. 10kg di zaino sulle spalle sbilanciano molto e un aiuto in più sul percorso sarebbe solo apprezzato.

Infine, partite con scarponi nuovi o tenuti bene! Sono necessarie scarpe molto resistenti e comode, che non vi lascino senza suola a metà percorso: vietati gli scarponi di seconda mano o vecchi di quando avevate 15 anni. I miei sono quelli Decathlon Tecnica da 130€ in cuoio, resistenti, comodi e ottimi se non avete esigenze particolari di calzata. Non ho avuto vesciche per tutto il trekking.

Chiudo il racconto e vi ringrazio per essere arrivati fin qui, augurandovi un GR20 figo come il nostro!

Beatrice

Prodotti consigliati in questo articolo

Carta geografica della Corsica, Meridiani Montagne: su Amazon, Libraccio e Mondadori Store
Tenda: da Decathlon
Filtro per l’acqua: su Amazon
Camel bag: da Decathlon

Questo post può contenere link affiliati o sponsorizzati.
Seguite Pain de Route su Instagram o iscrivetevi alla newsletter.

3 commenti

  • Ciao Eleonora, grazie per la dettagliata ed interessante relazione , era proprio quella che cercavo
    Volevo chiederti :
    – è assolutamente indispensabile prenotare le piazzole per la propria tenda ?
    In tal caso, quale voce bisogna selezionare alla voce TYPE OF ACCOMODATION ?
    Bat Flanc,Bivouac,Biviuac+Tent,2 Biviouac+tent
    – è indispensabile avere un kit da ferrata ?
    – i rifugi fanno solo bar/ristorazione o vendono anche alimentari ?
    Grazie mille
    Francesco

  • Edoardo = Genova

    Leggendo il bel diario del GR 20, ho ripercorso il mio cammino fatto fuori stagione, ottobre 1989.
    Da allora sono tornato molte volte in Corsica e ho percorso le vie da mare a mare, nord, centro, sud,
    il Mare e Monti, e la traversata completa del Capo Corso, il Monte Cinto e Monte Rotondo(il più bellol) Penso che siate partiti da Vergio per questioni di tempo.
    Partire da Vizzavona è più facile arrivandoci direttamente il trenino. Vizzavona è anche la partenza
    del GR 20 Sud fino a Conca. Gli autobus in Corsica ci sono, ma sono rari. Per esempio da Bastia per Macinaggio, punto di partenza della traversata del Capo, c’è solo un bus a settimana !!! Nel resto della Corsica di solito si trova un bus al giorno. Se si è soli fare l’autostop non è difficile, per esempio ho fatto Vergio Corte, Francardo Calacuccia, Bavella Solenzara ecc. Il blog è interessante, ben fatto, invitante al
    viaggio. Tuttii miei complimenti e ammifrazione.
    .

Lascia il tuo commento