L’Armenia è aspra e dolce come un melograno, piccolo ed avvolgente paese che vive nella gioia della vita e all’ombra dell’ancora non del tutto riconosciuto genocidio degli armeni, il primo grande genocidio del ‘900. È difficile inquadrarla, difficile descriverla, per quanto grosso è il suo passato e quanto piccolo il suo territorio oggi. In questo post vi racconto cosa vedere in Armenia e vi propongo una bozza di itinerario.
Calpestata nei secoli da grossi imperi, questo piccolo paese resiste ancora oggi a testa alta e con animo fiero, combatte con l’Azerbaijan una guerra “congelata” per la difesa del Nagorno Karabakh e rimane l’ultima appendice di popolo indoeuropeo e cristiano, nonché avamposto della Russia, in quello che è già un Medio Oriente tutto musulmano.
Sono stata due volte in Armenia e a volte mi manca violentemente. Quando a Shushan, cara amica di Yerevan, hanno rifiutato il visto per l’Italia. Quando Giorgia e Roberto mi hanno raccontato delle loro avventure nei paesaggi del Sud, tornati dal viaggio che gli ho organizzato su misura per quest’estate. Manca a cadenze regolari perché è un paese di una spiritualità ascetica ed estrema, spoglio, semplice, ma anche duro e essenziale come l’architettura sovietica che la contraddistingue.
È una terra che ha sofferto e che soffre, al viaggiatore chiede grande empatia. Ma a ripagare lo sforzo c’è l’inconfondibile ospitalità caucasica, la cucina ricca e saporita, i suoni familiari ed esotici di una lingua nostra lontana cugina e infine… L’avventura travolgente che solo le terre così indomite sanno regalare.
Oggi vi ci porto per mano, come sempre in punta di piedi. Andiamo?
È piccola, sì, ma le sue strade sono lente e tortuose. Non si gira in un weekend, serve almeno una settimana. Costruirsi un itinerario in Armenia è semplice, perché spesso per vedere i luoghi dell’Armenia centrale basta fare base a Yerevan e spostarsi in giornata.
Difficile è capire come muoversi, perché essendo l’Armenia molto spopolata fuori da Yerevan le marshrutki sono poche, Yerevan è abbastanza grossa e le partenze sono dislocate in diverse autostazioni in città. È fattibile, ma si perde un mare di tempo perché il traffico urbano è delirante. Se ne avete la possibilità (ma serve la patente internazionale), la soluzione più pratica, ma non la più economica, è affittare un’auto.
Cosa vedere in Armenia con gite in giornata da Yerevan: Echmiadzin e Zvartnots, Khor Virap, Geghard e Garni, Gyumri, Sevan e al massimo massimo Noravank.
Per i mezzi pubblici in Armenia e più in generale in Caucaso, qui c’è la mia guida per non farsi fregare.
Se vi stuzzica l’autostop, qui ci sono i miei consigli e le mie avventure.
Se avete bisogno di una mano per costruire un itinerario su misura precisissima per voi, il vostro budget e il tempo a disposizione, ve lo faccio volentieri e vi do tutti i consigli e gli strumenti del caso, basta battere un colpo. Scrivetemi, io sono qui!
I terremoti hanno spazzato via tutto senza pietà. Può sembrare che l’Armenia non abbia storia, ma è uno dei meravigliosi inganni di questo suo paese. L’architettura delle chiese caucasiche è così particolare e unica che spesso ha resistito anche alle più violenti scosse e sta lì, pura e austera, a rivendicare la sua storia lunga secoli in queste terre.
Non potete visitare l’Armenia senza esservi fermati, in silenzio, in un angolo, a osservare la bellezza spoglia delle sue chiese rupestri. Il paese ne è costellato e sembra quasi avessero fatto a gara per costruirle nei punti più impervi, più scoscesi, più panoramici. Affacciati sulla distesa argentea del lago Sevan, alle pendici del possente Ararat, o incastonati in valli di rocce rosse o abitate da splendide foreste, sono molti i monasteri e le chiese armene che meritano una visita.
La loro bellezza è la semplicità, la nuda pietra, il silenzio, che infonde una pace profonda e vera. Non serve cercare il più bello, perché ognuno ha le sue peculiarità. Visitatene solo alcuni, altri lasciateli per altri viaggi a venire o, visitandone troppi, rischiereste di assuefarvi un po’.
Il mio preferito rimarrà sempre Geghard, alle porte di Yerevan, per la sua acustica da estasi dei sensi. Ma vi consiglio anche: Noravank, Tatev, Haghpat e Sanahin, Sevan e Khor Virap, che non è speciale ma gode della migliore vista sull’Ararat.
E come viaggiare in Armenia senza sentirsi protetti da questa divinità naturale, l’Ararat bicefalo, che da oltre il confine, in Turchia, veglia sul popolo armeno. Se il cielo sarà terso vi sembrerà di poterlo quasi sfiorare dalla cima della Cascade a Yerevan, se invece ci sarà foschia rimarrà come un’ombra scura in lontananza. La sua presenza è così forte che ritorna in ogni logo, brand o nome del paese: se notate bene, persino gli stampini dell’Armenia sul passaporto raffigurano il doppio cono dell’Ararat…
Una scalata dell’Aragats, grosso vulcano fratello che invece rimane in territorio armeno, è invece tra le cose da fare in Armenia se siete amanti del trekking.
L’Armenia esotica, che stregava scrittori, poeti, artisti, è a Sud: un passo dall’Iran, un passo dall’Oriente. Uno dei panorami più entusiasmanti della mia vita è quello che ho visto dopo un lunghissimo autostop quando siamo arrivati al remoto Caravanserraglio di Selim, lungo la strada che collega Yegeghnadzor a Martuni, città industriale sulle sponde del lago Sevan.
Vi ho raccontato in questo post la nostra incredibile avventura in autostop attraverso quei paesaggi brulli, rosati e irreali, punteggiati di enormi vulcani su cui le nuvole, ogni tanto, si fermano per qualche ora.
Non è facile apprezzare Yerevan (o, meglio, Erevàn, come si dice in armeno), ma è più facile viverla a cuore aperto mescolandosi alla naturale gioiosità degli armeni, specie in occasione di qualche festa particolare, come l’anniversario del genocidio degli armeni (24 aprile). In città sì, si può anche cercare qualcosa “da vedere”: forse il leggendario Matenadaran, la Cascade, il museo della città o la fabbrica di liquore Ararat. Ma come in poche altre capitali la bellezza qui va scoperta e studiata bene in anticipo oppure girovagando a caso fuori dal centro.
Su cosa vedere a Yerevan ho scritto questo post.
Gyumri è abbandonata, ferita, ma si apre in squarci di bellezza rara e soprattutto inaspettata. Rasa al suolo dal terribile terremoto di Spitak nel 1988, gli edifici che sono rimasti in piedi sono quelli di fine ‘800, quando la città era il bell’avamposto russo chiamato Alexandropol dallo zar. Nel costante tufo nero e aranciato, Gyumri è una piccola città tanto affascinante quanto depressa. Certo, se si pensa a cosa vedere in Armenia Gyumri non è il primo luogo della lista, ma se vi piacciono le mete inusuali sicuramente farà per voi.
Questo post non racconta solo cosa c’è da vedere a Gyumri, ma approfondisce la drammatica storia che la lega all’Italia, che ospita lì uno straordinario console onorario di origine palermitana.
Sevan merita una sosta, anche breve, anche solo per soddisfare gli occhi luccicanti degli armeni che ti chiedono com’era, se ti è piaciuto. Per loro è un orgoglio. Grande lago dall’acqua fredda per gran parte dell’anno, d’inverno è un incanto. I fanatici di geografia gioiranno nell’aggiungere una spunta alla collezione dei tre grandi laghi dell’altopiano: Van, Sevan e Urmia – i tre mari dell’Armenia storica.
La cittadina di Sevan è invece turisticissima per armeni e sovieticissima insieme. Fate però una tappa al cimitero di khachkar di Noratus, se avete una macchina in affitto.
Ammetterò che né le rovine di Zvarznots né Echmiadzin mi hanno fatto impazzire, ma sono due facili tappe da fare in giornata da Yerevan. Echmiadzin è la chiesa più antica d’Armenia, di tutta l’ex URSS e la prima chiesa al mondo costruita per volere “statale”, ultimata al più tardi nel 303. Persino San Giovanni in Laterano è stata consacrata più tardi, nel 324.
Nella città di Echmiadzin ci sono varie chiese patrimonio UNESCO di epoca più tarda ma ugualmente belle. Se invece vi interessa l’architettura di epoca sovietica, gironzolando tra gli squallidi blocchi di condomini troverete qualche strambo edificio degno di nota.
Spina nel fianco del governo Aliyev in Azerbaijan, ossessione azera e armena, la questione del Nagorno Karabakh è una delle varie situazioni di tensione geopolitica, che periodicamente riesplode in scontri armati più o meno violenti, a caratterizzare l’instabilità di tutto il Caucaso. Ogni armeno ti dirà che è in Karabakh che devi andare se vuoi conoscere il vero animo armeno. Difficile inserire il Karabakh in un itinerario in Armenia, perché richiede molto più tempo ed è un cul-de-sac.
Il visto si fa nella capitale, a Stepanakert, e tendenzialmente (ma controllate sempre le news!) non è pericoloso visitarlo. La questione è però così seria, travagliata e complessa che, una volta entrati in Karabakh dall’Armenia, si perderà automaticamente e irrevocabilmente la possibilità di entrare in Azerbaijan.
Noi in Karabakh non siamo stati. Ma mentre mangiavamo albicocche dolcissime, cullati dai paesaggi aridi del Sud, un armeno con la sua bella Tatyana metteva alla radio la musica conturbante di quelle montagne contese…
Vi lascio un altro video della brigata painderoutiana canterina del 2015, a Kobayr, nella valle del Debed, Armenia del Nord.
Per oggi è tutto e spero che questo itinerario + cosa vedere in Armenia vi sia piaciuto. A presto, soprattutto su Instagram!
Eleonora
2 Comments
Salve Eleonora, navigando oggi su internet mi sono imbattuto nelle sue pagine, le faccio i complimenti innanzitutto per la capacità nel raccontare e descrivere i luoghi visitati. Se posso chiederle un consiglio, insieme a mia moglie vorrei organizzare un viaggio in Armenia, Georgia e Azerbaijan. La nostra idea è di affittare un auto, ove ne valga la pena, e girare per 21/22 giorni, il tutto a Maggio 2020. Ci stavamo chiedendo se i giorni sono sufficienti e soprattutto, viste le relazioni tra Armenia e Azerbaijan, come impostare il giro. La ringrazio in anticipo e le auguro buona giornata. Cordialmente, Edoardo
Buongiorno Edoardo!
Sì, 20/21 gg sono sufficienti. È importante però, per evitare rogne, visitare l’Azerbaijan PRIMA dell’Armenia. Ideale sarebbe atterrare a Baku, da lì andare a Tbilisi, girare la Georgia e dalla Georgia andare in Armenia. Poi tornare da Yerevan. A Maggio 2020 ci saranno già i voli Ryanair su Yerevan dall’italia.
Affittare una macchina è un’ottima idea perché vi permette di raggiungere molti più posti con maggior flessibilità. Temo però che dobbiate affittare un’auto diversa in ogni paese. Il paese in cui è più utile è l’Armenia, perché è quella più spopolata e con meno trasporti.
A presto e buon viaggio!
Eleonora