La Via Francigena del Sud: da Bari a Brindisi per 148km in 5 giorni

Pubblicato il 28 Ottobre 2021

Scritto da Eleonora

Tornare a scrivere e tornare a camminare. È dura ed è stata dura: i miei piedi si sono ribellati potentemente all’asfalto, regalandomi le peggiori piaghe e dolori lancinanti, ma se mi dicessero di ripartire tra un mese ripartirei. Ho camminato assieme al Road to Rome 2021 per cinque giorni lungo la Via Francigena del Sud, che è un percorso diventato ufficiale da pochi anni e che sta piano piano fiorendo, ogni volta che i suoi sentieri vengono calpestati. Fare un cammino è un’esperienza da cui non si torna più indietro – dal 2016, dopo la Via degli Dei, penso alle distanze anche in termini di giorni a piedi, apprezzo anche i tratti lungo le autostrade, purché ci sia qualche ciuffo d’erba e un oleandro che crescono tra le crepe dell’asfalto, le periferie, le campagne dove apparentemente non c’è nulla. Ecco: camminare ti cambia, e ti cambia per sempre. Più che dirlo io, credo lo dicano le tante persone straordinarie con cui ho condiviso questo cammino: alcune di loro erano in viaggio da mesi, ed erano quelle più sorridenti di tutte ogni mattina.

A parlare di Italia non sono abituata, ma oggi ci provo: vi racconto, in poche righe, come è andata la mia Via Francigena del Sud, da Bari a Brindisi. È un percorso molto poetico e molto bello, che vi consiglio di cuore. Permette di scoprire una regione straordinaria, stratificata ed estremamente varia da una prospettiva diversa. Conterete i fichi d’india lungo il percorso, osserverete ogni singolo ulivo secolare, leggerete ogni scritta sui muri, e vi piacerà moltissimo. Come per tutto, serve un minimo di preparazione e cognizione di causa prima di partire, ma sono sicura che ce la farete.

Buona lettura e buon cammino.
Eleonora

Giusto due righe sulla Via Francigena

La Via Francigena è il percorso storico medievale che i pellegrini dalla Francia (da qui il nome) e territori limitrofi percorrevano per andare in pellegrinaggio a Roma. Una volta arrivati a Roma, molti proseguivano via Campania e Puglia verso i porti da cui ci si imbarcava per Gerusalemme: Brindisi e Santa Maria di Leuca soprattutto. Oggi è un percorso culturale supportato dal Concilio d’Europa e gestito dall’Associazione Europea Vie Francigene (AEVF).

Il percorso ufficiale completo e la suddivisione in tappe si trovano sul sito ufficiale dell’AEVF: viefrancigene.org

Lo strumento più comodo per organizzare il proprio tratto di Francigena è l’app ufficiale. Per seguire il sentiero è sufficiente un’app sentieri qualsiasi (io da anni uso OsmAnd), ma l’app Via Francigena è gratuita segnala anche le strutture dove dormire e i ristoranti e bar dove mangiare con un po’ di sconto, se avete la credenziale del pellegrino (acquistabile online e in diversi punti vendita lungo il percorso, costa 5€). È una cosa molto carina da avere e si possono collezionare tanti timbri lungo il percorso.

Come per tutti i percorsi a piedi, secondo me avere una mappa e/o guida cartacea è molto più comodo, a patto che sia una e sia leggera. Quella più famosa e collaudata è edita da Terre di mezzo, ma presto ne uscirà anche una edita dal Touring Club, in cui troverete un mio piccolo contributo 🙂

Via Francigena del Sud: quando andare

L’intera Via Francigena del Sud, da Roma a Santa Maria di Leuca, è percorribile tutto l’anno. Detto ciò, sconsiglio fortemente di farla nei mesi più caldi perché c’è da morire, si attraversano territori dove l’acqua scarseggia e, almeno per la tratta Bari – Brindisi, non c’è un filo d’ombra. Quindi no luglio e agosto, ma magari neanche la prima metà di settembre. I mesi migliori sono quelli primaverili e autunnali, dove si trovano belle giornate e non si rischia un’ustione di secondo grado al sole. Quanto alla mia esperienza, chiunque mi aveva detto che inizio ottobre sarebbe stato il periodo perfetto per farlo e che ci sarebbe scappato anche un bagno in mare. Povera illusa, ho portato il costume. Me l’hanno ripetuto talmente tante volte che ha piovuto tutti i giorni una quantità d’acqua inimmaginabile e ha fatto un freddo assassino. Certi giorni ho avuto scarpe e vestiti talmente bagnati che dopo due lavaggi puzzavano ancora di muffa. Ma, in fondo, si cammina per un po’ d’avventura, no?

In sintesi: partite in primavera, autunno e magari anche in inverno se non c’è maltempo. Se la Puglia non tradisce, troverete un meteo senz’altro migliore di quello che abbiamo trovato noi.

Pro e contro della via Francigena da Bari a Brindisi

Il percorso da Bari a Brindisi, a detta di molti camminatori che hanno condiviso il percorso con me, è uno dei più belli della Francigena del Sud, se non forse della Francigena intera. Da Bari si lascia progressivamente la città rimanendo lungo il mare fino a Monopoli, e poi alternando mare e entroterra fino a Brindisi. Anche se non è interamente sul mare, è comunque la tratta più costiera di tutto il percorso in Puglia.

Pro:

  • Varie tappe lungo il mare, a volte con paesaggi mozzafiato (ad es. le scogliere intorno a Polignano)
  • Dislivello pari a zero in quasi tutte le tappe, non serve grande allenamento
  • Il percorso tocca città e borghi splendidi, siti archeologici di grande interesse (ad es. Egnazia) e aree protette (ad es. la riserva di Torre Guaceto, Parco naturale Dune Costiere)
  • Anche quando non toccate dal percorso, si possono fare facilmente deviazioni per altre città, come la splendida Ostuni
  • Si alternano aree urbane e abitate a aree di campagna, ma raramente si è in mezzo al nulla, in caso si abbia bisogno di aiuto
  • La segnaletica è buona e il sentiero principale è chiaro, salvo, a detta di altri camminatori, una parte della tratta costiera Torre Canne – Torre Santa Sabina, che è però considerata una variante
  • Il sentiero, quando l’ho percorso, era abbastanza pulito, anche se questo non vale per altre parti della Puglia, sempre a detta di altri camminatori

Contro:

  • Le tappe sono prevalentemente su asfalto, seguendo stradine secondarie poco trafficate. Questo per me è il lato negativo peggiore, perché l’asfalto è la superficie peggiore per camminare, anche a chi non ha piedi disgraziati come i miei
  • Alcune tappe sono molto lunghe (30-35km) e difficilmente spezzabili, se si deve trovare un posto dove dormire.
  • Ci sono ancora poche strutture dove dormire a basso costo, specie se si è da soli
  • Nelle tappe che ho percorso, non abbiamo praticamente mai trovato acqua lungo il percorso
  • È un sentiero da fare palesemente in bassa stagione, perché è praticamente tutto sotto il sole, sia lungo il mare, sia in mezzo agli uliveti
  • Ci sono poche aree attrezzate per la sosta, anche se quelle che abbiamo trovato erano tenute bene

Via Francigena del Sud, da Bari a Brindisi: le tappe

1. Bari – Mola di Bari, 23.9km

Onestamente, a me le tappe urbane non dispiacciono. Non sono quelle più idilliache, ma offrono spaccati, graffiti, baracchini, insegne e presenze da zone che da turista non attraverseresti mai, e che in mezzo alla campagna non troveresti. La tratta è quasi tutta lungo il mare, che è ovviamente un mare urbano e quindi diverso da quelli che si incontrano nelle tappe successive. Ogni tanto ci si gira e si trova il tetto sobrio e solido di San Nicola di Bari, la basilica dall’anima cattolica e ortodossa insieme nel cuore di Bari Vecchia. Noi siamo partit3 proprio da lì, seguendo il lungomare di Bari fino al carinissimo porticciolo di Torre a Mare. Poco dopo, si vira nell’entroterra, per aggirare la statale, che ci ruba il sentiero. Si vorrebbe rimanere lungo il mare, ma non si può: ecco, in questi casi non si può non provare un pizzico di rabbia per chi ha costruito le strade carrabili dove le ha costruite. Gli uliveti sono curatissimi e splendidi, punteggiati di casottini bianchi o grigi, a volte dalle forme bizzarre. Di Mola di Bari non avevo mai sentito parlare, e invece è uno dei paesini che più mi sono piaciuti di questa Via Francigena del Sud: sincero, senza pretese, accogliente e genuino. La piazzetta centrale è splendida, così come la fortezza angioina, mai espugnata.

2. Mola di Bari – Monopoli, 29.2km

Questa è senza dubbio la tappa migliore di questo pezzo di Francigena del Sud ed è interamente lungo il mare. Da Mola di segue un piccolo lungomare urbano, che a tratti torna nell’entroterra per poi sbucare di nuovo sulla costa, che da Cozze in poi diventa selvaggia e frastagliata, con piccoli sentierini in riva al mare, accompagnati dagli immensi fiori di agave. A tratti, sembrava di stare su un’isola deserta, popolata solo di piante esotiche e legni levigati dal mare. L’arrivo a Polignano poi è irreale. Risaputamente cittadina splendida, le scogliere che proseguono verso sud sono ancora più belle. Si passa lo scoglio dell’eremita fino a Torre Incina attraverso panorami mozzafiato, in bassa stagione disabitati. Noi li abbiamo trovati battuti da una pioggia impietosa e da un mare in burrasca, ma non per questo erano meno drammatici e affascinanti. Senz’altro la mia tappa preferita. Con Monopoli si conclude in bellezza.

3. Monopoli – Torre Canne, via Savelletri, 30.9km

La tappa da Monopoli a Torre Canne prosegue lungo la costa fino a Capitolo, e da lì vira nell’entroterra allungando un po’ fino al museo archeologico di Egnazia, che ho trovato interessantissimo, nuovo di pacca e gestito da persone molto appassionate. Ci sarebbe da fermarsi almeno un paio d’ore per esplorare a fondo anche l’area archeologica e non solo il museo: valutate se preferite tirare dritto lungo la statale sul mare, accorciando la tappa, o se allungare su un percorso con meno asfalto e più piacevole, che incrocia l’area archeologica. Da Egnazia si prosegue per le contrade di Monopoli, tutte uliveti e coltivazioni profumatissime, fino a Torre Canne, sul mare, con un bellissimo faro bianco. A Torre Canne e alla successiva Torre Santa Sabina la possibilità di alloggio è limitata: nel caso, valutate di deviare il sentiero su Fasano e su Ostuni (tappa successiva), se trovate ospitalità a prezzi più vantaggiosi. Se volete spezzare la tappa, Savelletri è una buona opzione.

4. Torre Canne – Torre Santa Sabina, 31.2km

Tra Torre Canne e Torre Santa Sabina l’app della Via Francigena dà due sentieri: uno, nell’entroterra, da cui parte anche la deviazione per Ostuni, e uno costiero. Quello costiero è più breve di circa 10km, attraversa zone più interessanti e passa direttamente sulla spiaggia, ma poi, chi l’ha percorso, dice che non è interamente fattibile come da tracciato e bisogna percorrere la statale. Quello più lungo è tutto su asfalto, ma attraversa i territori di splendide masserie storiche e regala alcune scoperte interessanti, come il dolmen di Montalbano, del II-III millennio a.C. Se proseguirete fino a Ostuni, il sentiero sale leggermente e regala una vista incredibile, decisamente rara da queste parti in Puglia.

5. Torre Santa Sabina – Brindisi, 32.9km

L’ultima tappa della Via Francigena del Sud da Bari a Brindisi è molto lunga, ma include uno dei tratti più belli di tutto il percorso, tra Torre Santa Sabina e la riserva di Torre Guaceto, paesaggisticamente molto diversa da quanto visto prima: sulle sabbie bianche nidificano le tartarughe comuni, le caretta caretta. Un centro invece le salva quando sono in ipotermia o vengono pescate accidentalmente dai pescatori. Grazie al Road to Rome 2021 abbiamo potuto visitare il centro e vedere le tartarughe nelle vasche, ma come camminatori singoli è senz’altro più macchinoso organizzare una visita. Non tutto il parco è accessibile a piedi e bisogna verificare le aree dove si può passare sul sito della riserva. La Torre Guaceto, dall’etimologia araba al Gawsit, che vuol dire forse «fiume d’acqua dolce», è stupenda, perfettamente conservata e offre una vista mozzafiato sull’area circostante e sul porto di Brindisi. Dalla riserva si prosegue verso sud su percorsi meno entusiasmanti, ma con una perla: a fianco dell’aeroporto di Brindisi c’è Santa Maria del Casale, una chiesa dagli affreschi trecenteschi impressionanti, salvati dal tempo perché coperti da uno strato di calce. I tratti di molte figure ritratte sono bizantineggianti, compaiono anche palme, melograni, fichi, un giudizio universale e un bellissimo albero della vita. Senz’altro la sorpresa artistica più grande di tutto il tragitto. L’arrivo a Brindisi da nord è molto bello. Dal monumento al marinaio d’Italia si prende un piccolo battello che porta al centro storico. Al termine della via Appia e nel luogo di morte di Virgilio, nel 19 a.C., di ritorno dalla Grecia, è finita la mia Francigena, mentre il resto del gruppo ha proseguito fino a Santa Maria di Leuca, concludendo la staffetta in pompa magna.

Per oggi è tutto e spero che questa incursione pugliese vi sia piaciuta.

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Vi aspetto lì!
Eleonora

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Vi consiglio inoltre di dare un’occhiata a questo articolo, in cui ho scritto della mia attrezzatura da trekking.

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1 commento

  • Giovanna Ambrosetti

    Buongiorno bel cammino e sono orientata a percorrerlo con una mia amica. Vorrei chiederti…c’è la possibilità di farsi trasportare lo zaino? se ha dei riferimenti ti sarò grata se puoi girarmeli. Grazie e complimenti
    Giovanna

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