I Monti Sibillini sono un posto da brividi. E il motivo vero che li rende un posto viscerale dalla bellezza primordiale è la quasi totale assenza dell’uomo, proprio nel centro e cuore dell’Italia. Ad acuire questo isolamento non è stata solo l’asprezza delle montagne, ma anche le scosse di agosto 2016 e gennaio 2017 che hanno devastato strade e città. Raggiungere questi luoghi è diventato più difficile, ma non impossibile. In questo post vi parlerò di come visitare i Piani di Castelluccio dopo il terremoto, di come e dove dormire in tenda nel Parco dei Monti Sibillini e del trekking al Monte Vettore.
Nata ai piedi delle Alpi, ho sempre pensato agli Appennini come montagne minori, più piccole, più semplici. Dovevo ricredermi vedendole coi miei occhi, dormendoci sopra, sudando sulle loro pietre e riposandomi sulle loro piane erbose. Dalle Alpi Apuane fino ai Monti Sibillini o al Gran Sasso queste montagne diventano aspre e brulle, e neanche i fili d’erba secca riescono a nascondere i profili ripidi e le rocce sporgenti.
Indice
- I Monti Sibillini, il cuore d’Italia
- I Piani di Castelluccio dopo il terremoto
- Raggiungere i Piani di Castelluccio dopo il terremoto
- Campeggio libero sui Monti Sibillini
- Trekking sul Monte Vettore e Lago di Pilato
- Sulla via per Castelluccio: un itinerario
- Storie da Castelluccio
I Monti Sibillini, il cuore d’Italia
A poche ore da Firenze, Ancona, Roma o L’Aquila i paesaggi salgono di quota vertiginosamente e si spogliano di strade, pali della luce, case e qualsiasi altra traccia di urbanità. Si srotolano davanti agli occhi con rilievi e immensi pianori della stessa bellezza di un corpo nudo, con le sue spigolosità, le sue imperfezioni sottili e le sue linee curve, accarezzate dalle luci dell’alba, o del tramonto.
Va da sé che un luogo del genere sia da custodire come noi painderoutiani sappiamo ben fare. Il terremoto ha reso queste zone, già di per sé remote, ancora più inaccessibili. Raggiungerle è difficile, ma non impossibile.
In questo articolo vi darò informazioni di prima mano sul come raggiungere le zone appena riaperte dopo il terremoto e vi ispirerò con foto e qualche breve storia.
Buona lettura!
Visitare i Piani di Castelluccio dopo il terremoto
La cosa più sconcertante del post terremoto è che la situazione generale, a un anno di distanza, non sembra cambiata di molto. I vari raso al suolo giornalistici non corrispondono precisamente a realtà, ma la distruzione, ancor più che fisica, è morale. Vedere gli anziani guardare le ruspe che demoliscono parti del centro storico di Norcia o di Castelluccio, o a pranzo nei tendoni con l’aria mesta, è uno spettacolo tremendo. Le strade sono danneggiate, non crollate, ma c’è grande abbandono e paura che tutto possa crollare ancora; la protezione civile gira un po’ dovunque e l’esercito presidia le zone rosse. Più che per un pericolo reale, ci è sembrato che il terrorismo mediatico fosse mirato a scoraggiare il turismo o i curiosi: per soccorrere qualsiasi emergenza ai piani di Castelluccio dopo il terremoto serve l’elicottero, e comunque avere orde di turisti che fotografano gli sfollati e i detriti non è proprio una buona idea. Non ci sono quasi più strutture ricettive, bar, ristoranti. Queste zone erano remote, ora sono quasi in stato d’abbandono.
Tenete conto del momento purtroppo ancora delicato (aggiornato 2020). Il turismo è praticamente inesistente fuori dagli eventi più famosi (come la fioritura delle lenticchie ai piani di Castelluccio), alcune strade sono chiuse ai non autorizzati e in montagna non ci sono quasi strutture ricettive funzionanti o rifugi di montagna agibili. Noi ci siamo andati in tenda.
Piani di Castelluccio dopo il terremoto: link utili e come arrivare
I Monti Sibillini si trovano tra Umbria e Marche e sono raggiungibili da tutte le regioni limitrofe. Dopo il terremoto, però, che ha avuto il suo epicentro vicino a Castelluccio da Norcia, il cuore più remoto e incontaminato del parco, la viabilità per questa parte del parco è stata notevolemente ridotta. Per raggiungere i Piani di Castelluccio dopo il terremoto risulta una sola strada aperta proveniente da Norcia. L’unico modo rapido è quindi venendo da Ovest: Firenze, Perugia, Roma.
Il vostro sito di riferimento deve essere quello del Parco dei Monti Sibillini, con carte veramente eccellenti e abbastanza aggiornate. Sulla viabilità delle strade invece c’è ancora molta confusione in rete. A fine luglio abbiamo percorso le seguenti strade, che sono state riaperte completamente o a tratti, con sensi unici alternati e semafori. La viabilità in generale è ancora molto lenta e per motivi di sicurezza disincentivata. Non dimenticatevi comunque di chiedere sempre aggiornamenti ai presidi della polizia e della protezione civile che incontrerete sul posto.
Aggiornato: estate 2017
SP 685 da Norcia allo svincolo per Castelluccio è agibile e appena asfaltata
SP 477 da Norcia fino a Castelluccio e poi fino a Forca di Presta è agibile.
Nel 2020 sono state finalmente riaperte quasi tutte le strade per Castelluccio di Norcia.
Scaricate la mappa dei sentieri, le tracce GPS e l’aggiornamento strade da questo link:
http://www.sibillini.net/il_parco/gps/index.php
Dove fare campeggio libero nei Monti Sibillini
In Italia il campeggio libero è regolamentato su base regionale, o in certi casi addirittura comunale. L’Umbria delega ai parchi, e nel parco dei Monti Sibillini è espressamente vietato su tutto il territorio eccetto alcune zone limitate, come il piccolo camping abbandonato di fronte al maneggio, proprio in mezzo ai piani di Castelluccio, o il pianoro di Forca di Presta, vicino al rifugio degli Alpini e all’inizio del sentiero per il Monte Vettore, che si trova sul confine tra Umbria e Marche (dove abbiamo dormito noi).
Il bivacco, cioè dormire dal tramonto all’alba con o senza tenda, non è specificato se sia espressamente vietato o cosa: essendo tollerato il campeggio e la sosta dei camper in quelle due aree, abbiamo dedotto lo fosse. Siate comunque ospiti educatissimi e rispettosi.
Trekking sul Monte Vettore e al Lago di Pilato
Km: da Forca di Presta al Rifugio Tito Zilioli 3.7km; da Forca di Presta al Lago di Pilato (via rifugio) 5km; da Forca di Presta al Monte Vettore 5km.
Durata: 2h circa in salita fino al Rifugio e 1.30h in discesa. In salita 1.30h solo se siete molto allenati.
Difficoltà: molto impegnativo ma non infattibile. Sentiero pietroso molto scivoloso in discesa, portatevi scarpe adatte e racchette. La vera difficoltà è la pendenza, sempre ripida e costante fin dall’inizio. Non dimenticate un buon paio di gambe forti! Arrivati in cima al rifugio si può scendere al Lago di Pilato, uno specchio d’acqua trasparente circondato da una scarpata ripidissima e pietrosa. Il sentiero non è più segnalato e oltre il lago è vietato andare per rischio frane. 750m di dislivello in 3.7 km di sentiero.
Panorama: 10+, forse il più incredibile mai visto in Italia, con profili che spaziano dall’Adriatico marchigiano al Gran Sasso, e ancora a scarpate pietrose e immense valli erbose.
Mi ha ricordato il Nevada, il Kyrgyzstan, o gli altopiani desertici dell’Armenia…
Possibilità di sosta: l’unico rifugio alpino, il Tito Zilioli, è chiuso fino a data da destinarsi perché non è stato ancora messo in sicurezza e il sentiero è praticamente sempre ripido: anche piantare una tenda è complicato per totale assenza di zone pianeggianti. Meglio lasciarla a Forca di Presta che è zona autorizzata.
Nota importante: il Lago di Pilato si è prosciugato più volte negli ultimi anni, nel 2017 e nel 2020. Non è escluso che possa riformarsi con le piogge invernali, ma il rischio che il famoso gamberetto del lago (unico al mondo) sia estinto è comunque alto.
Verso Castelluccio di Norcia: itinerario di un weekend
Partendo da Firenze, abbiamo inserito i Monti Sibillini in un itinerario più articolato di un weekend, con tappa intermedia ad Assisi. Al ritorno abbiamo fatto tappa a Norcia e poi al Lago Trasimeno.
1 Firenze – Assisi
2 Assisi – Monti Sibillini (Castelluccio da Norcia)
3 Castelluccio – Norcia – Trasimeno – Firenze (arrivo di notte)
Se è la prima volta in Umbria, vi consigliamo di studiare bene l’area ed esplorarla ancora più a fondo. Altre tappe interessanti sono Spoleto e Perugia, ma nulla vi vieta di fiondarvi a vedere un paesino che avvistate lungo la strada! In Toscana e Umbria sulla tranquillità e bellezza dei borghi si va sempre sul sicuro.
Cavalli in libertà nei Monti Sibillini
Ti consiglio di dare un’occhiata alla mia attrezzatura da trekking qui!
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