
Lo scorso weekend mi sono finalmente data all’esplorazione più approfondita delle montagne del Lago di Como, con un bel trekking in uno dei tratti più incontaminati della Via dei Monti Lariani. Solitamente preferisco i panorami aperti e selvaggi delle zone tra il Lago Maggiore e il Lago d’Orta, dove le montagne sono anche più alte e aspre, ma il trekking lungo le strade dei contrabbandieri mi ha veramente stupita per diversi motivi.
Innanzitutto la straordinaria varietà di paesaggi, cambiando semplicemente versante della montagna, con vegetazione molto ricca e diversa; e poi la “didattica” dei sentieri, ben corredati da cartelli esplicativi e siti d’interesse storico, come le nevère e le case cantoniere. Sono sentieri molto adatti ad essere percorsi con i bambini e per principianti della montagna, perché i sentieri sono perlopiù su mulattiere in parte lastricate.
La Via dei Monti Lariani: cos’è e dove si trova


La Via dei Monti Lariani un sentiero divisibile su varie tappe, segnalato dai percorsi 1, 2, 3 e 4, che connette Cernobbio con Sorico, camminando in cresta sui monti del versante occidentale del lago di Como. Si attraversano la valle Intelvi, la val Menaggio e la val Albano. Percorrendola per intero o comunque da città a città è possibile organizzarsi con i mezzi pubblici, ad esempio partendo da Cernobbio e arrivando a San Fedele (circa 28km di trekking, decisamente impegnativo, meglio se dividendola in due tappe dormendo in rifugio o in tenda). Altrimenti, la macchina torna sempre comoda.
A me interessava percorrere un tratto selvaggio e panoramico evitando la folla dei weekend e ho selezionato il tratto che va da Pian delle Alpi, località sopra il paesino di Casasco, fino al Rifugio Murelli, con deviazioni per lo spettacolare Sasso Gordona e il Monte Colmegnone, panoramicissimo.
Il primo tratto, che da Cernobbio sale sul Monte Bisbino e da lì raggiunge il Rifugio Murelli è molto frequentato e accessibile, perché è possibile salire in quota in auto. Oltre il Murelli si trova decisamente meno gente, anche sul Sasso Gordona, che rimane comunque un po’ più scomodo da raggiungere (e faticoso da scalare).
Via dei Monti Lariani. Trekking da Pian delle Alpi al Monte Colmegnone: il nostro itinerario
Tappa 1: da Pian delle Alpi al Sasso Gordona


Difficoltà: 4/5
Dislivello: +430m
Lunghezza: 2,7km
Durata: 1h
La prima tappa è complessivamente la più impegnativa per il dislivello e la pendenza del sentiero sul Sasso Gordona, a tratti corredato da catene per aggrapparsi con più sicurezza.
Da Pian delle Alpi si arriva al Rifugio Prabello attraverso mulattiere nel bosco senza grandi difficoltà. Dal Prabello la vista sulla Val d’Intelvi è già grandiosa, mentre alle spalle rimane la vetta del Monte Generoso; giù dal versante occidentale ci sono le valli boscose e disabitate del mendrisiotto, in Svizzera.
Dal rifugio Prabello parte la scalata del Sasso Gordona, impegnativa ma fattibile, non troppo lunga, anche se chi soffre di vertigini o non è molto in forma dovrebbe evitarla perché è molto ripida e a tratti bisogna arrampicarsi un po’ sulle rocce. Senza arrivare fino al rifugio Prabello, da metà del sentiero nel bosco basta rimanere sul sentiero 1 che di default aggira il Sasso Gordona. Ci si perde un panorama mozzafiato (siamo a 1.400m senza alture intorno), ma si risparmia il grosso del dislivello. A inizio giugno abbiamo trovato la fioritura delle leggendarie rose del sasso, le peonie selvatiche che ricoprono la vetta, oltre che del maggiociondolo.
Tappa 2: dal Sasso Gordona all’ex rifugio di Binate

Difficoltà: 3/5
Dislivello: -300m
Lunghezza: 2km
Durata: 40min
Scendere dal Sasso è più faticoso che salire, nonché molto ripido, ma le vallate verdi del mendrisiotto ripagano la fatica. Il sentiero prosegue poi abbastanza pianeggiante sul crinale, in parte nei boschi e in parte scoperto, lungo le “strade dei contrabbandieri”, perché ci si trova quasi sul confine. Si passano molte nevère, costruzioni in pietra circolari e seminterrate che servivano per conservare il latte, riempiendole di neve d’inverno, oltre che vari edifici abbandonati.
Ci si può fermare per uno spuntino a metà strada, presso un’area picnic, oppure tirare fino a quello che era il Rifugio di Binate, oggi abbandonato, in una struttura molto bella ma anche inquietante, che svetta in mezzo al bosco come l’Overlook Hotel.
Tappa 3: dall’ex rifugio di Binate al rifugio Murelli / Monte Colmegnone

Difficoltà: 2/5
Dislivello: +360m in salita, -340m in discesa
Lunghezza: 5km
Durata: 1.30h
Il sentiero prosegue su una mulattiera nel bosco, lastricata e carrabile, che raggiunge qualche casa in pietra ancora abitata, prevalentemente in discesa, ma che poi risale all’ultimo. Si attraversano meravigliose faggete che scivolano giù nella valle a perdita d’occhio. Il Murelli è molto affollato e verosimilmente, come a noi, vi verrà voglia di fare un ultimo sforzo e girare, 250m prima della destinazione, verso il Monte Colmegnone (1236m). Ai piedi del monte c’è un altro ristoro, l’Agriturismo Roccolo San Bernardo, un po’ trafficato ma molto panoramico. La vista dal monte, che alla fine richiede solo 15-20 minuti di deviazione dal Rifugio Murelli, è impagabile, decisamente la migliore dell’intero trekking.
Tutti i versanti esposti sul lago sono popolati dalla ginestra, che in questo periodo è una macchia giallo acceso. La vista spazia da Cernobbio a Varenna.
Ritorno a Pian delle Alpi

Il ritorno è lungo ma non presenta difficoltà, il percorso è praticamente sempre in piano o in discesa. Pesante solo la mulattiera nel bosco ai piedi del Gordona, perché essendo lastricata spacca le ginocchia. Ovviamente evitate la scalata sul Sasso Gordona rimanendo sul sentiero 1 e se volete provate altri sentieri secondari in cresta, come quello che collega il Colmegnone con il Monte San Bernardo (1349), che vi evita di scendere fino al Murelli per poi dover risalire.
Difficoltà complessiva del trekking sulla Via dei Monti Lariani


Dati per andata e ritorno
Difficoltà: 2.5/5
Dislivello: +981m
Lunghezza: 22km
Durata: 5.30h
Nel complesso questo tratto di camminata sulla Via dei Monti Lariani è un bellissimo giro molto vario, lungo ma appagante, con molte possibilità di sosta anche attrezzata e tanti luoghi d’interesse. Il grosso del dislivello è all’inizio se intendete scalare il Sasso Gordona; se invece lo aggirate, diventa solo una lunga passeggiata. Ovviamente il sentiero è percorribile in entrambe le direzioni, magari facendo il primo segmento Cernobbio – San Fedele.
Attrezzatura da trekking: consigli

Anche se vi state solo avventurando sull’alta via dei monti Lariani, in un contesto abbastanza urbanizzato, ci tengo comunque a consigliarvi due oggetti importanti da avere sempre con sé in montagna.
- Una camel bag, cioè la sacca d’acqua con cannuccia chiudibile che vi permette di bere con costanza durante lo sforzo, rimanere sempre idratati e ridurre la formazione di acido lattico. Per me è stata una rivoluzione. Consiglio questa, 2lt per le donne, 3lt per gli uomini.
- Delle racchette da trekking. So che c’è molta reticenza, ma i vantaggi del camminare con le racchette sono infiniti. Oltre a far sentire meno la fatica, vi aiutano ad attutire i colpi sulle ginocchia in discesa e a proseguire più velocemente in salita, oltre che a muovere in maniera più armonica tutto il corpo. Queste qui vanno bene.
- Infine gli scarponi: io uso quelli invernali tutto l’anno. Prima avevo i Tecnica di Decathlon, ora sono passata ai Lowa e lo scarto è notevole, il modello che ho ora è eccezionale. Sono traspiranti nonostante siano di cuoio. Approvatissimi, prima soffrivo di vesciche e da quando uso i Lowa non ne ho più avuta neanche una (mi sembra incredibile, dopo venticinque anni di sofferenza!).
A presto e buone camminate!
Eleonora
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