Questo è il primo di una serie di articoli sull’Ucraina, maturati dopo tre viaggi in varie zone del Paese. In questo post vi parlerò del primo impatto con l’Ucraina e del mio itinerario in treno tra Kiev, Lviv e Odessa. In un altro post ho raccolto i miei appunti di viaggio.
Se siete interessati ad altre zone dell’Ucraina o cercate informazioni generali per organizzare un viaggio fai da te, questo è il post giusto.
Ho anche iniziato a scrivere post dedicati alle città principali, come Kiev, Lviv, Odessa e Kharkiv.
Buona lettura!
Ele
Viaggiare in Ucraina in treno, tra cieli tersi e girasoli
Una cosa ora la so. Blu e giallo sarà, d’ora in poi, sempre e solo Ucraina – cielo e girasoli, metropolitane blu e gialle, treni blu e gialli, cancelli blu e gialli, striscioni, pubblicità, persino transenne e insegne di supermercati o il cielo cupo di pioggia col tramonto sotto. Un accostamento tremendo. Un accostamento gioioso, frizzante, travolgente. Un accostamento onnipresente, per i coraggiosi che vorranno viaggiare in Ucraina.
Ho una piccola serie di infarti di gioia ogni volta che salgo sul vagone di un treno ex-sovietico e cerco il mio lettino, conosco i miei vicini di treno, condivido del cibo con loro e mi metto a sorseggiare un tè del samovar guardando fuori dal finestrino. L’Ucraina è stata una sorpresa. Ho fatto bene ad andarci in solitaria perché me la sono goduta dettaglio per dettaglio, andando piano, parlando a fondo con la gente che mi ospitava con CouchSurfing.
Mi spiegherò. All’inizio pensavo di essere andata per capire.
Ma già a metà mi sentivo che alla fine non si capisce mai, o quasi mai. Anzi, che sarei tornata con più dubbi di prima, o con una percezione più sfumata delle cose, più grigia. E’ anche un po’ arrogante pretendere di capire sempre, ma non ci si può mai rinunciare del tutto. Il massimo che mi succede è che mi capiti di afferrare un concetto, uno solo. Poco? Per me è moltissimo. Mi cresce dentro, diventa una piccola illuminazione che mi tormenta per molti mesi dal ritorno, che mi spinge ad esplorare altre zone buie intorno ad esso.
Ma… perché hai deciso di venire fin qui!? Sei matta a viaggiare in Ucraina?
Tutti me l’hanno chiesto, in Ucraina. Ma proprio tutti. Olga e Anton, Anna e Oleksii, Victoria e Natalka, Sonya, Tatyana, Anna e Maxime. I camerieri dei caffè di L’viv. Le sciure dei mercati. Le vecchiette da cui compravo i lamponi. I vecchietti in treno che provavano un buenos días, señorita.
Mentirei se dicessi che ho una risposta sicura. Ma forse la cosa più vera che posso dire è che volevo vederla, questa Ucraina. Volevo vedere come sta. Com’è il paese. Se ci sono davvero cieli blu e girasoli. Come sono le persone, come stanno. Come si percepisce il conflitto in Crimea e nelle regioni orientali. Se è sicura. Cosa pensa la gente degli incredibili giochi politici degli ultimi vent’anni. Cosa vuole la gente per il proprio paese.
Anna, in un caldo pomeriggio in un caffè di Kiev, mi ha fatto una domanda. La fa a tutti gli stranieri che conosce, anche se in questi ultimi tempi ne passano ben pochi anche da Kiev. Mi ha chiesto quali sono le prime cose che mi vengono in mente quando penso all’Ucraina.
Le ho detto che era un gioco molto intelligente.
Sono stata sincera, ne ho tirati fuori un po’.
Chernobyl.
Badanti e prostitute.
Alcolismo.
Radiazioni e inquinamento sovietico.
Palazzoni comunisti e periferie degradate.
Guerra in Crimea.
Carestia e sterminio dei kulaki.
Campi di girasole e pianure sconfinate come in Ogni cosa è illuminata.
Pazzi e cose un po’ scassate.
La corazzata Potemkin.
Nessuno stereotipo positivo. Pazzesco.
Ora che sono tornata, però, vi giuro una cosa: i ricordi sono solo splendidi. E partono proprio da quei due colori, giallo e blu – cieli tersi e girasoli. Potrei perdermi in sproloqui su quanto sia incredibile, ricco culturalmente e pieno di vita questo paese, ma vi toglierei tutto il gusto della scoperta. Andateci con occhi grandi e orecchie enormi e scopritelo da voi.
Viaggiare in Ucraina in 8 giorni: Kiev, Lviv e Odessa
Come spostarsi in treno
Viaggiare in Ucraina è abbastanza facile e il paese è molto più liberale di tante altre repubbliche ex-sovietiche. Mi sono spostata sempre e solo con i treni a lunga percorrenza, di ottima qualità anche in terza classe ed economicissimi.
Prenotare dal sito ufficiale è molto facile e la traduzione in inglese è buona. Attenzione, però: in alcuni casi (ma sono sempre meno) la stampa che farete non è un vero biglietto. Dovete andare negli sportelli apposta e sostituire gratuitamente la ricevuta di pagamento con un biglietto vero. Nessuno parla inglese ma ci si capisce facilmente.
Il post dedicato all’organizzazione di un viaggio in ucraina è questo.
Itinerario di 8 giorni in Ucraina: le mie tappe
Kiev, 4 giorni
Vibrantissima città di case in mattoni colorati, parchi e chiese maestose.
Vivibile e ben tenuta, ricca e inesplorata. La capitale è sempre diversa dal resto del paese. Da non perdere, se vorrete viaggiare in Ucraina.
I miei posti preferiti: il complesso di Santa Sofia e i suoi mosaici bizantini da urlo (XI sec.), i cunicoli bui con le mummie del Pecherska Lavra dove il fanatismo religioso raggiunge i suoi apici più inquietanti/affascinanti, la metropolitana sontuosissima ed efficiente, le bellissime case tra Zoloty Vorota e Kontraktova Ploshcha, il lungo fiume, le ninfee e le isole verdi dello Dnipro, il memoriale della Grande Guerra Patriottica (impressionante show-off sovietico, ingresso gratuito), il memoriale dell’Holodomor – il genocidio dei contadini ucraini pianificato da Stalin nel 1932-1933.
Degna di nota: la catena di ristoranti self-service Puzata Hata dove puoi mangiare un tipico pasto imperiale per 3€ in totale. Ed è forse l’unico posto dove avrete chances di incontrare altri turisti oltre a voi (io ci ho beccato ben tre italiani simpaticissimi! Assurdo!).
Deludente: il museo di Chernobyl, purtroppo solo una catasta di documenti e foto tutt’altro che sufficienti a creare un bel memoriale. Senza guide/audioguide è inutile.
Che non ho fatto: l’escursione in giornata al reattore n°4 della Centrale di Chernobyl. La mia motivazione è stata economica e anche morale. Nessun ucraino va a Chernobyl, non c’è motivo di andare secondo loro. Il Paese soffre ancora molto per questa catastrofe. Ne parliamo anche nella puntata #01.03 di Cemento, il podcast creato da me ed Angelo Zinna.
Lviv, 2 giorni
E ce ne sarei stata volentieri un terzo, infatti sono poi tornata un anno e mezzo dopo. Centro storico immenso e ricchissimo, tutelato dall’Unesco. Guglie, torri, cupole, una miriade di chiese di ogni possibile confessione, mercatini di libri con personaggi assurdi, tram arrugginiti, statue e fontane, musei e case bellissime, mercati nascosti, mostre d’arte e caffè, caffè ovunque! Imprescindibile nel vostro viaggio in Ucraina. Una perla nascosta: cercate le due chiese armene, quella antica e quella nuova. Io ve l’ho detto 😉
Se volete approfondire in particolare questa città, vi consiglio il post dedicato a cosa vedere a Lviv.
Gli abitanti di Lviv (Leopoli in italiano) sono i più schizzati di tutta l’Ucraina e maestri del divertimento vero. Un giro nei bar di Lviv (meglio se con qualche abitante del posto, cercateli su CouchSurfing!) vi farà assaporare la goliardia cittadina più folle ed estrema. Non vi ho convinti? Una pinta di birra costa meno di 1€!
Alcuni dei migliori caffè di Lviv
La House of Legends, un bar stretto e altissimo in legno dove per entrare devi schiacciare, esprimendo un desiderio ad occhi chiusi, un bottone d’argento della giacca del nonno grasso alla porta che nel frattempo ti insulta in ucraino. Ogni minuscola sala è dedicata a una leggenda della città: sala dei leoni, sala della puzza, sala dei libri, sala delle lampade… fatevele raccontare, rimarrete a bocca aperta! Arrivati sulla terrazza in cima potrete entrare nel camino e, dominando tutte le torri e cupole e gli splendidi tetti della città, getterete una monetina cercando di centrare il cappello dello gnomo di bronzo sul camino di fronte. E se sbaglierete… ops! Qualcuno quattro piani più sotto vi urlerà qualcosa e voi gli sghignazzerete dietro.
Il Masoch Cafè, dove, tra fruste e reggiseni, puoi sederti su sgabelli di bronzo con lo stampo di due glutei e una vagina, oppure ordinare una tortura dal menù. Visto con i miei occhi un ragazzo torturato dalla cameriera con ghiaccio e cera bollente sulla schiena (e nelle mutande!). Follia e divertimento assicurati. E… mettete la mano nei pantaloni della statua di Leopold von Sacher-Masoch, l’autore di Venere in Pelliccia nato a Lviv da cui viene il termine masochismo! Sorpresa assicurata 😉
Il Pravda Beer Theatre, dove giochi di specchi incredibili, luci colorate e pavimenti trasparenti riflettono gli ottoni che suonano dal vivo parodizzando le canzoni più famose, sciocche o trash che conoscete! Birra fantastica e super economica.
La Coffee Mining Manufacture, dove potete prendere un elmetto e percorrere tutti i cunicoli sotterranei dove quei fulminati ‘estraggono’ il caffè che vi servono al bancone!
Il Kryivka, un caffè dove per entrare devi bussare a varie porte e ti aprirà gente in mutande insultandoti e facendoti credere di aver sbagliato posto!
Odessa, 2 giorni
E invece ad Odessa il secondo giorno non sapevo più che fare. Mi sono presa un po’ di riposo dalla frenesia del devo-vedere-tutto, ho dormito e mi sono goduta l’ostello a tema Sherlock Holmes dove stavo. La città sfoggia palazzi splendidi ma poco altro. I parchi sono tenuti in realtà male e mangiati da sottobosco incolto, tanto che è facilissimo perdersi (in un parco cittadino!), e le spiagge sono minuscole e prese d’assalto, oltre che molto cementificate. E il Mar Nero di Odessa è più alghe che acqua!
Tutto questo è comunque una parte dell’immagine del paese, radicalmente diversa rispetto ad una Lviv circondata dai verdi Carpazi o da una Kiev vibrante e alla moda. Un giorno basta e avanza per farsi un’idea dell’Ucraina marittima a Odessa. Se vorrete viaggiare in Ucraina comunque secondo me è utile fermarcisi, anche solo per poco.
Bello: la celeberrima scalinata Potemkin e la passeggiata alberata che la collega al centro e la mostra fotografica “le 50 migliori foto della rivoluzione di Maidan” allestita da dei militari volontari dietro gli striscioni “Odessa è Ucraina!”. Vedere gli Ucraini relazionarsi con il mare: scene allucinanti, goffe, assurde ma sempre divertentissime. Odessa è un grande porto e i suoi abitanti sono i discendenti di bulgari, tatari, greci, italiani, russi, ucraini e chissà che altro! Una buona conseguenza è che la cucina è più multietnica e gustosa di quella ucraina classica (i khachapuri georgiani sono deliziosi!).
Storia adorabile: ad Odessa c’è un monumento all’Arancia, salvezza della città. Davvero! Alla fine del 1700, lo zar Paolo I aveva deciso di sospendere i fondi per la costruzione del porto di Odessa. Gli abitanti, indomabili e decisi, partirono per San Pietroburgo e bussarono alle porte dello zar porgendogli un’arancia da assaggiare. Paolo I accettò il dono, lo assaggiò e si innamorò di quel frutto esotico che arrivava nel porto di Odessa. Fu così che decise di stanziare non solo soldi per il porto, ma anche per la stessa città e i suoi (ancora oggi) magnifici palazzi.
L’Ucraina è pericolosa?
L’Ucraina centro-occidentale è molto sicura. Ad Odessa, a poche centinaia di km dalla Crimea, si respira un’aria di tensione, pochissimo turismo nonostante l’alta stagione, molta propaganda pro-Ucraina (la città è russofona e gli ucraini sono pochi) e si vedono moltissimi militari in giro. A Kiev la situazione è assolutamente tranquilla e a Lviv ancora di più, dove l’unico segno diretto della guerra sono, per testuali parole di Victoria, “i corpi dei nostri fratelli andati a fare i militari che ogni tanto tornano a casa dal fronte”. In generale, con un passaporto italiano, viaggiare in Ucraina è assolutamente sicuro se si sta lontano dalle Oblast’ di Donetsk e Luhansk.
[In foto: lo striscione recita “Odessa è Ucraina!”]
Costo della vita in Ucraina
La situazione critica in Crimea e nell’Est incide in maniera forte sull’economia ucraina nonostante il paese stia vivendo una crisi e una rinascita allo stesso tempo. E’ facile trovare un lavoro, ma è difficilissimo essere pagati bene anche per lavori molto specializzati, i pensionati fanno la fame e non è raro vedere vecchiette vedove magrissime chiedere qualche copeca fuori dalla metropolitana, o vendere fiori e bacche dei boschi per arrivare a fine mese. La grivna (UAH) è svalutata quasi ai minimi storici e, oggi, viaggiare in Ucraina con gli euro costa molto poco. Non avete di che preoccuparvi! Trovate altre foto dall’Ucraina sul mio account Flickr e su Instagram.
Ultimo consiglio: davvero non potete andare in Ucraina senza aver visto il film o letto il libro di Ogni cosa è illuminata. Una storia commovente, un libro che ho amato e da cui ho iniziato a sognare di Ucraina.
A presto!
Ele
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7 commenti
Alessandra Nitti
Che bel post! Prima di trasferirmi in Ucraina anche io avevo gli stessi “pregiudizi”. Solo idee negative su una nazione che invece mi ha conquistata. Ci vivo benissimo, adoro perdermi per le vie Kiev e passare il tempo a guardare il cielo perennemente blu oltre la finestra. Chissà come sarà tutta innevata, ancora più splendida immagino.
Sandra
Sogno l’Ucraina da quando ho letto “ogni cosa è illuminata” con annesso film. Questo articolo non fa che aumentare il mio interesse
Eleonora
Anche a me è nato l’interesso dopo il film e poi dopo il libro (molto bello, diverso ma evocativo e anche divertente)… beh, che dire, l’Ucraina è super all’altezza!
Scrivi pure per altre info 🙂
A presto!
Ele
partyepartenze
Ho letto con molto interesse perchè è un viaggio che vorrei fare una prossima primavera. Non so di quale anno, ma è una meta che mi attira molto.
Eleonora
Grazie! Con calma, l’Ucraina sta sempre lì e penso proprio che almeno per altri 5 anni rimarrà una meta completamente non turistica, non c’è da preoccuparsi.
A presto!
Ele
Flavia
Che figata Ele, che figata! Non so da dove cominciare! Innanzitutto leggerti non e’ solo leggere, ma sembra che queste cose me le stai raccontando dal vivo seduta ad un bar con una tazza di tea in mano. E poi i posti che visiti sono cosi’ fuori di testa! Mi piaci tantissimo!
Eleonora
Il blog nasce proprio da questa idea, e poi io sono una chiacchierona logorroica, credo dai post si percepisca, ahah!
Grazie Flavia, ricambio i complimenti 🙂
A presto!
Ele