L’Asia Centrale: per me estasi pura solo al far scorrere il dito sui confini tagliati in mezzo al deserto dei leggendari Stan. Da piccola, quando mio zio iniziava a chiedermi a memoria tutte le capitali del mondo, cadevo sempre su quella del Tagikistan. Dushanbe, Dushanbe!
Oggi me la ricordo per l’assonanza casuale con dushà, che in russo significa anima. Una città per l’anima, che è stata il mio secondo benvenuto in una regione dove mi sono sentita da sempre molto a casa, molto nel luogo giusto. Ma, romanticherie a parte, oggi su Pain de Route si parla molto pratico. Vi racconto degli itinerari in Asia Centrale che ho fatto dopo quattro grandi viaggi nella regione, i miei pensieri sintetici, vi consiglio altre letture e aggiungo qualche altra informazione aggiornata a maggio 2024 che è importante sapere per organizzare il viaggio in fai da te.
Nota importante
Ho creato un pdf impaginato e stampabile che ti guiderà passo passo nell’organizzazione fai da te di un viaggio in Asia Centrale. Contiene i quattro articoli più importanti e letti sull’Asia Centrale: come organizzare il viaggio, itinerari consigliati, Pamir Highway e cosa vedere a Samarcanda. Puoi decidere di scaricare questi PDF a fronte di una piccola donazione per sostenere questo blog. Il post rimarrà sempre disponibile online, ma scaricare il pdf è un modo per dirmi ‘grazie’ e dare valore al tempo speso in questo blog. Per ora te lo dico io: grazie!
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Qualche premessa prima di un viaggio in Asia Centrale
Le mappe geografiche non rendono la vastità delle regioni dell’Asia Centrale. Non mi stancherò mai di ripeterlo: l’Asia Centrale è grande. L’intera regione è grande praticamente quanto i territori degli stati membri dell’Unione Europea. Pensate di viaggiare dalla Lapponia svedese a Cipro, o dall’Algarve portoghese alla Lituania.
La varietà di paesaggi, di popoli e di culture che attraverserete è quindi molto, molto grande. Toglietevi dalla testa di vedere tutto. In Asia Centrale non si può vedere tutto, nemmeno se ci viaggiate per mesi e mesi. Le distanze sono colossali (il Kazakistan è il decimo stato più grande al mondo!) e i mezzi di spostamento sono lenti. Dovrete scegliere un’area su cui focalizzarvi ed esplorare quella a fondo.
Seconda premessa: informatevi seriamente. Leggete tanto e spesso. Le cose laggiù cambiano alla velocità della luce, quindi frontiere aperte o chiuse, visti, permessi, cambio valuta, siti delle ferrovie, linee ferroviarie in manutenzione etc. potrebbero funzionare in maniera totalmente diversa da come avete letto l’ultima volta. Nella sezione Asia Centrale del blog trovate un po’ di info, ma per le informazioni più aggiornate è meglio dare un occhio anche al forum di Caravanistan, il sito di riferimento sugli ultimi sviluppi della regione (in inglese).
Terza premessa: studiatevi bene il post organizzativo generale sul fare un viaggio in Asia Centrale. Lo aggiorno periodicamente ed è da lì dove dovete iniziare per orientarvi un po’ tra i vari paesi.
Ultimapremessalogiuro: il meteo da quelle parti è importante, anzi, importantissimo.
Specialmente tra le montagne o nella steppa. Non dite “ma tanto è a Sud”, perché state per andare in una delle regioni più lontane da un mare o da un oceano del pianeta intero. L’inverno è grande e pericoloso, dura a lungo e blocca la maggior parte delle vie di percorrenza montane potenzialmente fino a fine maggio, a seconda degli inverni. La gente in montagna d’inverno spesso non lavora e si riposa, curando solo il bestiame. Date un occhio alle temperature medie prima di prenotare ad occhi chiusi il vostro volo per Astana a febbraio solo perché i biglietti costavano poco!
Stessa cosa vale per l’estate: se i biglietti per Samarcanda l’1 agosto costano poco c’è un motivo, ed è che fa talmente caldo che non si riesce letteralmente a fare niente. In Karakalpakstan nel 2023 si sono superati i 53°. Nelle mezze stagioni, che sono l’ideale, rischiate però di trovare climi ottimali in pianura ma ancora freddo in montagna. Come dicevo, non si può avere tutto.
Viaggio in Asia Centrale: itinerario #1, 15 giorni in Kirghizistan e Uzbekistan
Itinerario circolare tra Kirghizistan e Uzbekistan, con andata e ritorno da Bishkek, Kirghizistan. Questo itinerario aveva come centri focali le zone più accessibili del Kirghizistan e dell’Uzbekistan, una sorta di tour orientativo per vedere i luoghi più famosi e facilmente raggiungibili di entrambi i paesi.
Per motivi logistici siamo dovute passare anche dal Sud del Kazakistan. Questo itinerario non è perfetto, ma è stata una buona introduzione all’Asia Centrale: il Kirghizistan è di gran lunga il paese più pacifico e democratico dell’area, l’Uzbekistan il più iconico per chi ha sempre sognato un viaggio lungo la Via della Seta, sulle orme di Marco Polo. Abbiamo viaggiato tra fine aprile e inizio maggio e faceva ancora parecchio freddo in Kirghizistan, le temperature erano appena sopra lo zero; in Uzbekistan il tempo non è stato dei migliori ma le temperature erano ottimali (+25/28).
1 Mosca – Bishkek, Kirghizistan
2 Bishkek
3 Karakol
4 Karakol (trekking Ak-Suu)
5 Bishkek
6 Osh
7 Andijan, Uzbekistan
8 Samarcanda
9 Samarcanda
10 Samarcanda
11 Bukhara
12 Tashkent
13 Turkistan, Kazakistan
14 Bishkek, Kirghizistan
15 Bishkek – Mosca
Opinioni sparse sulle città: se state organizzando un viaggio in Asia Centrale siete già preparati mentalmente al fatto che queste lande erano Unione Sovietica: le grandi città – Tashkent, Almaty, Bishkek, Dushanbe, ma anche Samarcanda – erano anche grandi centri culturali, amministrativi e industriali. Città moderne e lontane dall’immagine orientalizzata che ci aspetteremmo, ma per questo ancora più interessanti.
Nelle grandi città si vede quell’incredibile contrasto di spinta verso la modernità e tradizioni radicate nei secoli, il soft power russo o cinese misto ai tratti più belli e crudi delle culture centroasiatiche. Visitare questi paesi senza vederne la capitale significa tornare a casa con un’idea molto parziale delle loro realtà. Per di più, i bazaar delle capitali sono decisamente i più vivi, belli e meglio forniti del paese. Visitate Bishkek, visitate Tashkent, visitate Dushanbé, Astanà e soprattutto Almaty (e, se ci riuscite, magari anche Ashgabat). Sono belle città. Polverose, caotiche, sovradimensionate nella loro planimetria disorientante disegnata a tavolino da uomini alti con gli occhi azzurri, arrivati fin là in nome di un impero di cui nessuno sapeva tracciare i confini reali.
Altre opinioni sparse sull’Uzbekistan: l’Uzbekistan è un paese meraviglioso, abitato da persone di un’ospitalità rara. Non è però tutto oro quel che luccica e specialmente non è tutto oro quel che è Instagram: molti degli strabilianti monumenti che colorano di azzurro i vostri desideri sono delle ricostruzioni creative piuttosto recenti, altri sono frutto di restauri agghiaccianti per gli standard italiani.
Città come Samarcanda, Khiva e Bukhara vanno prese per quello che sono, ovvero città dal grande passato ma che si sono anche modernizzate nel frattempo e adattate alla vita del ventunesimo secolo. L’atmosfera da caravanserraglio sulla via della seta è più un pacchetto turistico che una realtà, specialmente a Khiva, un gioiellino per gruppi di anziani olandesi. Città un po’ bomboniera da visitare fuori stagione, per non lasciarsi deludere. Comunque non tutto è perduto: i monumenti non restaurati esistono ancora, così come quelli ancora meta di pellegrinaggio (Turkistan in Kazakistan, per esempio). Uscite dai sentieri battuti, visitate i villaggi, spostatevi in treno e vi si schiuderà davanti la vera magia dell’Uzbekistan.
Viaggio in Asia Centrale: itinerario #2, 18 giorni (ottobre 2018)
Ecco il nostro secondo itinerario in Asia Centrale, concentrato soprattutto sul Tagikistan. Itinerario circolare con inizio e fine ad Astana, ma con un volo Astana – Dushanbe incluso nell’itinerario per ragioni di tempo. Il centro focale era la regione autonoma del Gorno Badakhshan, in russo abbreviata GBAO, più nota come Pamir, ovvero le montagne più famose del Tagikistan percorse dalla Pamir Highway. Il resto è stato un ritorno lento al nostro punto di partenza, Astana, un po’ seguendo il meteo e un po’ tornando in luoghi speciali che volevo visitare di nuovo, come Samarcanda. Questo itinerario era pensato anche per completare zone non visitate nel primo viaggio in Asia Centrale. Viaggio di ottobre 2018.
1 Budapest – Astana, Kazakistan
2 Astana
3 Astana – Dushanbe, Tagikistan
4 Khorog (Pamir)
5 Vnukht (Wakhan, Pamir)
6 Langar (Wakhan, Pamir)
7 Murghab (Pamir)
8 Murghab (Pamir)
9 Osh, Kirghizistan
10 Osh
11 Osh
12 Samarcanda, Uzbekistan
13 Samarcanda
14 Samarcanda + Shakhrisabsz
15 Samarcanda, Tashkent
16 Almaty, Kazakistan
17 Almaty
18 Astana – Budapest
Opinioni sparse: il Kazakistan è un paese sconfinato. che offre tanto da fare e da vedere. La sua steppa è tanto disorientante quanto piena di sorprese inaspettate, come le piccole yurte che spuntano ogni tanto, piccole e bianche, ai piedi delle montagne. Visitarlo per intero in un viaggio solo è una follia, per cui rassegnatevi a tornarci più volte per vederne nuove porzioni.
Le due città principali, Astanà e Almaty, sono città molto moderne e interessantissime, pur con le loro contraddizioni. Astana è una via di mezzo tra un mockup, un’astronave e una Disneyland delle steppe gelide; Almaty è invece una boccata d’Europa, con i suoi grandi viali alberati, la catena del Tien Shan che fa capolino a Sud e gli eleganti palazzi dei primi anni sovietici. È una città russa piena di cose da fare e da vedere, la vera capitale culturale kazaka. Le altre regioni, tra cui quella autonoma del Karakalpakstan, sono estremamente remote e deserte, ma non per questo meno interessanti. Il mausoleo di Turkistan, nel sud, è bellissimo; altre città industriali come Shymkent o Taraz un po’ meno, ma gli abitanti sono di un’accoglienza e cordialità sconcertanti.
Opinioni sparse sul Tagikistan: fazzoletto di terra ritagliato di valle in valle tra massicci colossali e altopiani desertici dai colori accecanti, un piccolo miracolo della geopolitica del “Grande Gioco”, un potpourri etnico tanto incoerente quanto travolgente. Le persone in Tagikistan hanno forse i visi più belli che abbia mai visto in vita mia. Sono le più accoglienti che abbia mai incontrato in vita mia. La capitale ha il caos di una grande città, ma la rilassatezza di un piccolo villaggio di campagna. I villaggi di montagna sono un’esplosione di colori, vita rurale, nella sua bellezza e durezza, ricchezza d’animo e scarsità di risorse. Sono il vero significato della parola remoto. Le montagne sono quanto di più affascinante e pericoloso insieme abbia mai visto. Dirupi color manganese abitati da orsi, lupi, tigri; piane sconfinate dove gli spazi sembrano bidimensionali, le nuvole vicinissime, le distese d’acqua solo un velo leggero e luccicante adagiato sulla sabbia. Insomma, il Tagikistan è da vedere. Ma se i paesaggi sono strabilianti, le persone lo sono ancora di più.
Leggete l’ultimo post sulla vita nella valle Wakhan, una deviazione della Pamir Highway.
Di Tagikistan e di Pamir abbiamo parlato anche nella puntata di Cemento 03.04, dedicata alla figura controversa dell’Aga Khan.
Altri spunti per itinerari di 2 settimane in Asia Centrale
Per conoscere a fondo la regione intera non basta un viaggio di due mesi come non basta una vita intera. Alcuni paesi si possono però visitare abbastanza agevolmente e vedendo anche alcune aree fuori dagli itinerari più battuti (con molte virgolette, eh). Abbozzo qui alcuni spunti sparsi, in attesa di scrivere post più approfonditi per ogni singolo paese. Pensate bene all’itinerario che volete fare sulla base dell’andata e ritorno che avete con i voli aerei. Alcuni aeroporti sono particolarmente più cari di altri perché meno serviti (Tashkent e Dushanbe soprattutto, salvo strane offerte).
Se è la vostra prima volta in Asia Centrale vi conviene concentrarvi su uno o massimo due paesi. In due settimane alcune repubbliche si girano abbastanza bene: questo vale per il Tagikistan soprattutto, la cui geografia è impervia, ma ha tanto da offrire oltre al Pamir, e di uguale valore. Parlo delle montagne Fann, della zona intorno a Khujand, di Dushanbe stessa, delle valli secondarie del Pamir e infine della pianura a sud di Dushanbe, quasi per nulla visitata.
Lo stesso vale per l’Uzbekistan: oltre Samarcanda, Bukhara, Khiva e Tashkent c’è davvero molto di più. Potreste spingervi fino a quel che rimane del lago d’Aral, in Karakalpakstan, oppure esplorare a fondo la varietà etnica della Valle di Fergana, o ancora spingervi fino a vedere l’Afghanistan oltre l’Amu Daryà a Termez, o dare una chance alle montagne uzbeche di Zemin.
Idee per itinerari di viaggio in Kirghizistan
Il Kirghizistan essenziale si visita in una settimana, ma se avrete più tempo, idealmente due settimane, potrete spingervi nelle zone più incontaminate. Noi abbiamo avuto la fortuna di visitare un po’ del Kirghizistan del Sud più autentico, ospitati da una famiglia dall’accoglienza strabiliante, che vive in un minuscolo paesino vicino a Nookat.
Quell’appendice di Kirghizistan affacciata sulla Valle di Fergana vanta paesaggi molto vari, la città di Osh, famosa per la sua montagna sacra (Sulayman-Too), e alcuni caravanserragli non lontani dal confine con la Cina. Nel Sud troverete anche la cultura kirghisa più tradizionale e conservatrice. Il Nord del Paese è invece molto più russificato e decisamente più turistico. Un giro dell’Issyk-kul dovete però farlo, per lasciarvi stregare da quell’immensa distesa di acqua salata circondata da picchi innevati, deserti rossi e distese erbose. I luoghi più belli e remoti richiedono però tempo (come Song-kul): rallentate il ritmo e verrete ripagati.
Non fare neanche un trekking in Kirghizistan è il primo dei reati perseguibili per legge nel codice penale kirghiso. Valutate i voli interni Osh-Bishkek per il ritorno, costano in genere 25-50€ e sono operati quotidianamente; per il resto ci sono le marshrutki e i taxi collettivi, oppure i furgoni merci che viaggiano di notte e che noi abbiamo preso da Bishkek ad Osh – un’opzione davvero scomoda, ma che qualche fuori di testa tra voi magari apprezzerà.
Di questa e altre storie ho parlato nel mio libro: Piccolo alfabeto per viaggiatori selvatici, EDEA, 2020.
Idee per itinerari di viaggio in Kazakistan
Anche il Kazakistan si può pensare di visitarlo in due settimane, ma le distanze sono esorbitanti e dovrete mettere in conto parecchi giorni di treno, specialmente se volete raggiungere le zone del lago d’Aral, il cosmodromo di Baikonur o addirittura il Mar Caspio kazako. La zona di Almaty è ricchissima di cose da fare, mentre nel Sud intorno a Turkistan si trovano i mausolei architettonicamente più interessanti. O magari il vostro interesse è la zona di esperimenti nucleari intorno al vecchio poligono di Semipalatinsk – una storia triste ancora troppo poco raccontata. Se avete più tempo e cercate dei trekking davvero davvero remoti, potete spingervi fino all’Altai, ovvero quel grumo di montagne diviso tra Kazakistan, Cina, Mongolia e Russia. Affascinante, vero?
Ci sono parecchi voli interni kazaki che collegano le principali città del paese, ma spostarsi in treno è molto più bello. Leggete la mia guida su come funzionano i treni postsovietici e poi prenotate dal sito ufficiale (ora finalmente anche in inglese).
Per oggi è tutto, grazie di aver letto fin qui questo post di viaggio in Asia Centrale.
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