Viaggio in Transnistria: come visitare l’ultima repubblica «sovietica» in sicurezza

Pubblicato il 12 Aprile 2018

Scritto da Eleonora

Sulla Transnistria avevo davvero tanto da dire, soprattutto perché molto di quello che avevo letto prima di partire, nell’inverno 2017/2018, era ormai abbastanza impreciso, non aggiornato, o a volte del tutto sbagliato. Le cose cambiano in fretta, a Est di Trieste, e la Transnistria di oggi non è (più) la Transnistria degli anni ’90 o dei primi anni 2000. Questo è un post pratico per chi vuole provare a viaggiare in Transnistria, o meglio, in Repubblica Moldava di Pridnestrov’e o PMR, come vorrebbe essere chiamata – che non significa al di là del Dniestr/Nistru, ma presso il DIestr/Nistru. È una prospettiva diversa.

Sulla Transnistria e sulla sua storia, alla fine, ho pubblicato con Angelo Zinna un intero episodio del podcast Cemento, che ti consiglio di ascoltare.

Quindi pane e gazzella, painderoutiany, tirate fuori un po’ di coraggio e andiamo a vedere come entrare in Transnistria e un po’ di cose utili da sapere prima di partire.

Come entrare in Transnistria e quali documenti servono

Da dove entrare e uscire

Gli ingressi in Transnistria possono avvenire solo via terra (non ci sono aeroporti) dalla Moldova (Bendery-Tiraspol, Dubossary, Rybnitsa sono i tre posti principali) o dall’Ucraina. L’ingresso e l’uscita da/per la Moldova non creano problemi, perché de iure per il paese stesso rimanete all’interno della Moldova. Anche l’uscita dall’Ucraina, se siete entrati dalla Moldova, tendenzialmente non crea problemi, anche se dovete tenere in considerazione che non ricevereste il timbro di uscita dalla Moldova. I moldavi potrebbero in futuro protestare che siete usciti illegalmente dalla Moldova, perché non avete un timbro di uscita. L’ingresso dall’Ucraina alla Transnistria è invece è problematico se pensate di uscire poi dalla Moldova, perché vi trovereste in Moldova senza un timbro d’ingresso – a meno che non usciate di nuovo sempre dalla Transnistria verso l’Ucraina. Il confine sull’Ucraina era lento e trafficato.

C’è anche l’opzione ferroviaria Chișinău – Tiraspol – Odessa.

Aggiornamento: a seguito dell’invasione russa in Ucraina, il confine Transnistria – Ucraina è ancora chiuso, a settembre 2023.

Visto e documenti

Per entrare in Transnistria serve solo il passaporto con almeno 6 mesi di validità residua.

Negli anni, le modalità di ingresso sono state notevolmente semplificate. Già rispetto a marzo 2018, nel 2023 l’ingresso è diventato molto più rapido e indolore. Al posto di blocco transnistriano (quello moldavo non esiste) vi possono chiedere da dove venite, dove volete andare in Transnistria, l’indirizzo dove dormirete e quando e da dove pensate di uscire. Il tutto in russo, quindi preparatevi un minimo di risposte.

A seconda di quando vorrete rientrare, vi verrà rilasciato un foglietto già compilato con la durata del vostro visto. Il visto è della durata della vostra visita, ne rilasciano ora fino a 45 giorni e, si dice, volendo anche di più. I visti di transito 12h, quelli da 24h o di qualche giorno in più vengono rilasciati senza alcun problema o domanda e soprattutto non serve più registrarsi alla polizia se prevedete di dormire in Transnistria. Basta che forniate l’indirizzo di un alloggio alla polizia di confine, che lo stamperà sul “visto”. Meglio averlo già scritto su un foglio o farlo vedere sul cellulare (in russo, magari).

Come raggiungere la Transnistria

Molti transnistriani lavorano in Moldova, così come molti moldavi si recano per lavoro in Transnistria, o a trovare dei parenti: la situazione tra le persone dei due paesi è abbastanza pacifica e i collegamenti diretti non mancano. La Moldova tratta la Transnistria come una qualsiasi altra regione del paese separata da un confine non riconosciuto, mentre la Transnistria tratta la Moldova come un vicino con rapporti pacifici, da cui importa ed esporta molti dei suoi prodotti.

La marshrutka Chișinău -Tiraspol parte ogni ora e ferma anche all’autostazione di Bendery (Tighina) lungo il percorso. Parte dalla stazione centrale degli autobus di Chișinău, che si trova dentro il mercato – meglio chiedere indicazioni e farvi spiegare dov’è il punto esatto.

Il biglietto costa meno di 3€, il viaggio dura un’oretta. A Tiraspol la marshrutka fa diverse fermate e arriva alla stazione degli autobus, ma noi ci siamo fatti lasciare al mercato cittadino che è più vicino al centro. Per il ritorno, se non avete comprato un biglietto a/r, potete comprarlo lì sul posto a Tiraspol.

Per raggiungere altre destinazioni in Transnistria in giornata, come Rybnitsa (nel Nord), vi consiglio di prendere una marshrutka per la città moldava più vicina (come Rezina) e da lì attraversare il confine a piedi come abbiamo fatto noi. Ci sono anche marshrutki per le città transnistriane, ma sono meno frequenti.

In alternativa, potete prendere mezzi pubblici già all’interno della Transnistria, per esempio Tiraspol – Rybnitsa.

Assicurazione di viaggio per la Transnistria

Vi consiglio caldamente di fare un’assicurazione di viaggio prima di partire per Moldova e Transnistria.

Una affidabile e a buon mercato, che ho testato in prima persona e che copre quasi tutto il mondo, incluse zone remote che molte altre assicurazioni non coprono, è la spagnola IATI.

Sono affiliata a questa assicurazione, che significa che ho per voi un codice del 5% di sconto e se doveste decidere di utilizzarla io riceverò una piccola commissione.

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Cosa vedere in Transnistria

Se state organizzando un viaggio in Transnistria penso proprio non sia perché cercate paesaggi mozzafiato o splendidi siti storici. Anche perché, pure impegnandovi, non li troverete. Ma se andate in Transnistria per cercare un qualche tipo di nostalgia sovietica, vi renderete conto che si tratta solo di una patina superficiale: la realtà quotidiana della Transnistria è tutt’altro che sovietica, come i ragazzi di TheSubmarine hanno raccontato bene: la Transnistria non è altro che un posto sostanzialmente normale dove le statue di Lenin non sono ancora state tirate giù. Forse perché alla fine anche demolirle costa, perché nessuno dà loro il peso ideologico che diamo noi, o forse perché le persone ci sono semplicemente affezionate e portano rispetto all’Unione da cui non volevano, poi in fondo staccarsi.

Non fatevi ingannare comunque: è più capitalista la Transnistria di tanti altri paesi del mondo. Di statue di Lenin e falci e martello se ne trovano a profusione anche in Russia, Kirghizistan, Armenia, Bielorussia, ma anche nella stessa Moldova.

Tiraspol, la capitale

Cosa vedere a Tiraspol: il Soviet Supremo con il famoso Lenin Batman

Andare in Transnistria la prima volta mi ha sollevato moltissime domande. Perché andarci? Non solo per voler vedere una realtà surreale con i miei occhi, ma anche per provare a capire e andare oltre i titoli sensazionalistici, come il buco nero d’Europa, dove l’Unione Sovietica non è mai caduta e così via. 

In Transnistria ci si accorge che le cose non sono sempre come sembrano. Le realtà dei paesi non riconosciuti (come l’Abkhazia, dove sono stata nel 2015) sono alla fine normali, sì, ma sempre qualcosa di bizzarro, surreale. Gettano ombre lunghe sulla nostra, di realtà, che ci sembra così limpida e giusta e normale. Ci fanno pensare. Ci fanno capire il non-senso dei confini, del dover per forza essere o di qua o di là. Ci fanno anche un po’ sorridere, quando, passando lungo il boulevard 25 ottobre, vedi la sede dei consolati di Abkhazia, Ossezia del Sud e Artsakh, gli unici tre Paesi (anch’essi non riconosciuti) che riconoscono la Transnistria.

Tiraspol è una cittadina piacevole dalla planimetria sovietica, con qualche palazzo neoclassico qui e lì e, poco fuori dal centro, qualche vecchia casa contadina con il tetto in legno rimasta ormai inglobata nella città. Ci sono le fotografatissime statue di Lenin (che, dico, seriamente non ne avete mai viste da nessun’altra parte? A Mosca hanno persino Lenin in carne e ossa imbalsamato!), un grande mercato ortofrutticolo e una passeggiata lungo il fiume dove i vecchietti lanciano le briciole ai piccioni. Poi sì, c’è anche la sede del Soviet Supremo, la Casa dei Soviet, carri armati parcheggiati in mezzo a una piazza con l’inquietante scritta Za Rodinu!, per la Patria!, un bel teatro, parchi, mosaici.

Tra le cose da vedere a Tiraspol c’è anche lo stadio dello Sheriff, la squadra di calcio più importante della Transnistria e di gran lunga quella più famosa della Moldova, che partecipa anche a campionati internazionali. Tra pochissimo la Roma giocherà a Tiraspol contro lo Sheriff e lo Sheriff verrà a giocare a Roma a dicembre 2023.

A Tiraspol ci sono i monumenti lugubri ai caduti della grande guerra patriottica, come nell’ex URSS si chiama la Seconda Guerra Mondiale – come in centinaia di altre città dell’universo post-sovietico. Musei, teatri, cinema. E bandiere russe e poster con gli slogan «18 marzo – Scegli il tuo presidente!» e il viso pallido, impassibile, inquietante di Vladimir Putin. Che forse rivelano, a tratti, la vera natura indipendente delle repubbliche non riconosciute.

Fuori da Tiraspol, le altre cittadine e la campagna della PMR

I paesi della Transnistria fuori da Tiraspol sono rurali e pieni di piccoli monumenti, fermate dell’autobus, memoriali e statue dell’epoca sovietica: se siete appassionati del genere, potete tranquillamente passare due o tre settimane piene a scandagliare ogni singolo villaggio del paese in cerca di tesori.

Le altre cittadine, come Bendery, Grigoriopol o Dubossary, sono piccoli centri provinciali con qualche attrattiva in più e un’atmosfera meno campagnola, con sempre qualcosa di interessante da andare a cercare. Nella Transnistria rurale emerge il melting pot etno-linguistico di questa regione, tutt’altro che russa, dove le lingue ufficiali sono tre (russo, ucraino e moldavo), i visi sono variegatissimi e la forte concentrazione di fabbriche hanno attirato in epoca sovietica persone provenienti da quasi ogni angolo dell’ex URSS. Polacchi e bulgari di Moldova, ucraini, tatari, armeni, tedeschi del Danubio, ovviamente moldavi e non solo. Dopo il conflitto del 1992, l’emigrazione è stata forte e molte di queste etnie sono però quasi completamente scomparse, sia dalla PMR che dalla Moldova.

Bendery è una città storica, con una grossa fortezza ottomana largamente ricostruita, e un bel centro ordinato e piacevole. Tra le cose da vedere in città per chi viene dall’Italia c’è la ulitsa Kavriago, ovvero via Cavriago: una piccola cittadina della provincia di Reggio Emilia gemellato con la città di Bendery, allora Unione Sovietica, fin dal 1970. La storia di questa cittadina ha dell’incredibile e l’abbiamo raccontata nel nostro ultimo podcast, Kult, che vi consiglio di cuore di ascoltare.

Rybnitsa

Rybnitsa, nel nord, è una città che a primo impatto mi è stata subito simpatica, quando l’ho vista per la prima volta sotto uno strato sottile di neve purissima, il Dniestr parzialmente ghiacciato, coi pescatori a sfidarne la resistenza. È una città che prende il nome da buche dove in passato si conservava il pesce (in russo ryba) fatta praticamente solo grandi grattacieli prefabbricati, alcuni colorati a colori primari.

C’è un mercato molto più casereccio di quello di Tiraspol, una stazioncina degli autobus teneramente sovietica, una casa della cultura con un immenso mosaico e un bellissimo Lenin con il berretto, un memoriale dedicato ai caduti della Seconda Guerra Mondiale, tante Lada colorate (di cui parliamo nella puntata #02.06 di Cemento Podcast) e una posizione veramente scenografica sul fiume, che si apprezza al massimo scendendo le scale da Rezina fino al fiume e poi attraversando il ponte a piedi. Quando siamo andati noi il Nistru/Dniestr era ancora ghiacciato e c’erano tantissimi cigni addormentati sul ghiaccio, che dall’alto del ponte sembravano delle rose bianche…

Cosa vedere in Transnistria: la casa della cultura di Rybnitsa

Attraversare la Transnistria da Nord a Sud in marshrutka, come abbiamo fatto noi per raggiungere Dubassary partendo da Rybnitsa, è invece uno spettacolo naturalistico veramente emozionante. Il Nistro è selvaggio, scava a tratti quasi delle gole; lungo quel tratto la Transnistria è interamente coperta di vigneti e campi a perdita d’occhio, mentre ogni tanto si vede passare qualche capanna sommersa dalla neve, qualche grande statua con scritta in cemento che segnala gli ultimi kolchoz, fermate dell’autobus mosaicate, in via d’estinzione anche nell’ultimo paradiso sovietico.

Sarà stata la coltre spessissima di neve, il tramonto infuocato dopo una giornata di quelle dai contrasti abbaglianti mentre sfioravamo l’Ucraina da un lato (a tratti lontana solo poche centinaia di metri) e la Moldova dall’altro. Ma forse è stato quello l’unico momento, nel mio primo viaggio in Transnistria, in cui ho sentito il brivido e la gioia di essere in un luogo fuori dal mondo, sospeso tra qualcosa e qualcos’altro, intriso di nostalgia per il passato, rurale, spontaneo, e persino bello. Quella che vedevo dal finestrino era la vera Transnistria. O forse solo la Transnistria che speravo di trovare.

La Transnistria è pericolosa?

Se vi chiedete se la Transnistria è pericolosa, la risposta è facile: la Transnistria non è pericolosa. Non è (più) il Bronx dell’ex URSS. Non mi stancherò di ripetere che è un posto assolutamente normale, come mille altri nell’universo postsovietico. Le storie dell’orrore che si leggono in giro sono o parecchio romanzate, o scritte da persone con ego strabordanti, o semplicemente non aggiornate. Un report del 2008 per posti del genere equivale a uno del 1815, perché le cose laggiù cambiano rapidissimamente. La Transnistria non è più pericolosa della Moldova o dell’Italia. Sono posti tranquilli a livello sociale, dove i bambini dipingono all’aperto sotto la supervisione delle maestre, le vecchiette vendono cavoli al mercato e i ragazzi si baciano nei parchi come in qualsiasi sacrosanto parco del mondo. Fine. E i manigoldi al governo non sono endemici solo in queste aree del mondo…

Però c’è un però. La situazione politica della Transnistria è quantomeno definibile bizzarra. Questo implica che, qualsiasi casino farete laggiù, non avrete copertura sanitaria o diplomatica, e su questo Viaggiare Sicuri fa bene a mettervi un po’ di ansia addosso. E anche se gli ospedali sono gratuiti, vi sconsiglio vivamente di visitarli: il mio amico transnistriano è quasi morto per un’appendicite operata in Transnistria e si è salvato solo attraversando il confine e pagando in nero un medico moldavo, just sayin’.

Quindi, difficilmente morirete in un carcere transnistriano (piuttosto in un ospedale!). Ma se perdete il passaporto, per esempio, già sono magagne di quelle brutte. Se vi rompete una gamba scivolando sul ghiaccio ringrazierete solo che Chişinău sia a meno di un’ora di marshrutka. E così via.

Dovete essere pienamente consapevoli che siete, per l’Italia, cioè per voi, in terra di nessuno, dove qualsiasi cosa succeda nessun organo ufficiale può aiutarvi o darvi supporto. Negli scenari peggiori, dovete uscire il prima possibile, tornare in Moldova e chiedere aiuto da lì. La polizia a cui date il vostro passaporto in mano non è polizia internazionalmente riconosciuta. Ci sono 1500 peacekeepers russi sul territorio transnistriano. È un paese profondamente corrotto a livello burocratico e filorusso sotto la luce del sole. Insomma, queste cose vanno perlomeno sapute. Quanto alla sicurezza personale, è probabilmente molto più sicura che Milano: è improbabile che qualcuno verrà a darvi fastidio o cerchi di rubarvi qualcosa, le persone sono in generale estremamente oneste.

Quanto alla corruzione, le cose sono drasticamente migliorate e c’è addirittura un numero anticorruzione da chiamare in caso vi venga chiesto del denaro in ingresso o in uscita (cosa veramente strana). Questi epici episodi risalgono a parecchi anni fa. Nel (improbabile) caso, basta impuntarsi e far capire che non siete turisti stupidi. Con noi la polizia è stata tranquillissima.

Ma quindi la Transnistria è pericolosa? Più no che sì. È un posto normale con un bel po’ di asterischi. Certo non ci porterei una scolaresca in gita, e se non sapete neanche leggere il cirillico forse a ‘sto giro è meglio rimanere a casa. Se invece masticate un minimo di russo, siete viaggiatori responsabili e volete vedere di persona le realtà dei paesi non riconosciuti (assumendovene tutte le responsabilità!), allora potreste provare ad andarci. Ovviamente evitando di farvi notare troppo, perdere documenti, fare foto a obiettivi militari o alla polizia o farvi improvvisamente venire un’appendicite… (ora smetto di tirarvele, giuro!)

Parliamo di Transnistria nella puntata #02.04 di Cemento Podcast, recuperala se te la sei persa!

A presto,
Ele

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11 commenti

  • Ciao Eleonora, ma non è disponibile una tua guida in pdf da acquistare? L’anno scorso, per il mio viaggio in Caucaso, avevo acquistato la tua guida che si è rivelata super utilissima!

  • Ciao,

    Ho il passaporto con validità residua di 5 mesi.
    Sei davvero sicura che la validità residua debba essere di 6?
    Sarebbe un vero peccato!!

    Fammi sapere,

    grazie

    G.

  • alberto marcellini

    Ciao Eleonora io conto di andarci in agosto settembre in moto, dovevo fare la via della seta ma, causa covid mi trovo costretto a rimandare al prossimo anno. quindi mi consigli di entrare dalla Moldavia? Io arriverei dall’Ucraina, a quel punto vado a Chisinau e poi entro in Tranistria. Spero vada tutto bene!!!!! In bocca al lupo per il tuo futuro.

    • ciao signore, leggo la sua risposta ad Eleonora, mi piacerebbe interagire un po con lei per alcune domande. sono un novizio viaggiatore in moto in cerca di nozioni .Le andrebbe di delucidarmi su cos’è la via della seta e quale percorso sia quello piu fedele via terra? quali strade sono? perché cercando in rete ok…rotte commerciali ma…. dove, quali vie? Gentile ancora. la mia mail è ddnfrc@libero.it qualora volesse rispondere perche non so se questa pagina è ancora attiva, in effetti non so se leggerà mai questo mio messaggio.

  • Domenico Trimarchi

    Avevo letto che non accettano altre valute, ma qui leggo che accettano la moneta moldava, buono a sapersi

    • Ciao Eleonora, mi sono imbattuto nel tuo sito mentre cercavo info su come attraversare la Transnistria e devo dire che da quello che ho letto un certo timore mi è venuto! Specialmente nel punto dove dici che in futuro i moldavi potrebbero reclamare il fatto che non ho un timbro di uscita! (mi chiedo come reclamare? in che modo? cosa fanno? mi cercano e mi scuoiano vivo?) io devo fare un viaggio che comprenderà l “est, fino in Ucraina, ma non prevedo un rientro in Moldavia (appunto) ma proseguirò per Polonia ecc. fino ad arrivare a Tallin. In pratica io da Valona dovrò andare a Tallin in moto. cosa devo fare? sono confuso ma più intimorito perché non voglio rogne.Spere tu legga e voglia aiutarmi.Grazieeee!!!

      • Ciao Federico, sono stato in Transnistria ad agosto. La valuta estera nei supermercati non è assolutamente accettata, quindi si è obbligati ad andare a un ufficio di cambio che trattiene il 10%. Magari i negozietti più piccoli lo possono fare (è una forma di evasione).
        Rientrato in Moldavia, probabilmente per un fraintendimento visto che non parlavano inglese gli agenti moldavi mi hanno trattenuto per qualche minuto mentre parlottavano tra loro, ma poi è arrivato un agente più anziano che mi ha restituito i documenti.
        Premetto che sono entrato in Transnistria dalla Moldavia, quindi avevo già il “visto” moldavo. Altra storia qualora si entrasse in Transnistria dall’Ucraina e si volesse entrare in Moldavia. In questo secondo caso non si avrebbe il “visto” moldavo quindi sicuramente è un (frequente) problema burocratico che sarà gestito in qualche modo.

  • Noi e le nostre bimbe di 6 e 8 anni siamo appena andati in Transnistria a Dubasary con la nostra auto dall’Italia. Aggiungo solo che con la propria auto al confine si è obbligati ad acquistare (costo irrisorio) la vignetta della Transnistria, ci vuole un po’ di tempo perchè il funzionario deve compilare un po’ di carte. Dentro al paese bisogna stare attenti a non fare incidenti perchè oltre a non avere assistenza sanitaria non c’è nemmeno quella automobilistica. In ogni caso sono posti tranquilli, si parla a gesti con la gente che abbiamo trovato cordiale. Nei supermercati i prodotti sono per lo piu’ ucraini, si usa il cirillico. Abbiamo comprato un piccolo souvenir con la valuta moldava e ci hanno dato il resto nella valuta locale, che abbiamo tenuto come souvenir 🙂

    • A

      Grandissima Valeria, grazie per le info, spero vi sia piaciuta, è un posto un po’… strano! Chissà cosa hanno pensato le bimbe 🙂

  • Poco alla volta mi leggo tutti i tuoi resoconti su questa parte di mondo che conosco pochissimo e che mi affascina tantissimo. Se pubblichi un libro avvisami che corro a comprarlo!

    • A

      Sono davvero onorata. È nella lista delle cose da fare, ma continuo a rimandare… 😉 nel caso mi dessi una mossa ti avviso, non preoccuparti.
      Grazie grazie di cuore. A presto!

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