Il podcast

Cemento Podcast è un podcast di Angelo Zinna ed Eleonora Sacco. Mentre io viaggiavo in Iran e Angelo era appena tornato dal Kirghizistan, tra Pain de Route ed Exploremore nasceva l’idea di mettere giù, con quattro mani e due teste, un podcast divulgativo, ma ben documentato, sul Nuovo Est.

Ne è nato un podcast solido (da qui Cemento), che rimarrà a disposizione per chiunque avrà sete e curiosità di un Est più approfondito di una storia Instagram, vero e oltre i soliti cliché.

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La seconda stagione

02.01 - Fallimenti

Inizia la seconda stagione di Cemento! La puntata di oggi è dedicata ai grandi cambi di programma, alle cattedrali nel deserto o relitti abbandonati costati miliardi di rubli che hanno causato danni ambientali incalcolabili e in alcuni casi migliaia di vite umane. Li ricordiamo oggi come delle tragedie, ma la propaganda dell’epoca li dipingeva come dei trionfi. Parliamo di fallimenti perché in Unione Sovietica sapevano fallire in grande, ma anche e soprattutto, perché negli ultimi mesi abbiamo dovuto disfare piani su piani, non senza dolore. Speriamo, nella catastrofe, di strapparvi almeno un sorriso pensando ai fallimenti a volte surreali che sono successi nella storia di questi territori.

02.02 - Il lago che era

Fino agli anni ’60, il lago d’Aral era il quarto lago più grande al mondo. Era la massa d’acqua che dava all’Unione Sovietica fino al 15% del suo pescato, ci lavoravano decine di migliaia di persone. Nonostante questo, a Stalin e agli ingegneri idraulici sovietici l’acqua del lago sembrava “sprecata”. Oggi vi raccontiamo l’incredibile vicenda del Lago d’Aral, uno dei più grandi disastri ecologici di tutti i tempi.

Ospite: la cooperante Sara Scardavilli, di stanza a Tashkent, Uzbekistan.

02.03 - Sanatori

Siamo nel 1936 e la nuova costituzione dei Soviet sancisce il diritto al riposo. Sembra scontato, ma non lo è per niente: è un immenso passo avanti. Come dicevano allora in URSS, in Francia l’unico riposo che i lavoratori di quegli anni potevano vedere era quello nella bara. Oggi vi parliamo di benessere sovietico e di come si è sviluppata la cultura dei sanatori nel corso del secolo scorso.

Ospite: Gianluca Pardelli di Soviet Tours

02.04 - La transinistria esiste

Pensate di avere un passaporto col quale non si può viaggiare. Una valuta che non si può cambiare. Di attaccare francobolli a cartoline che non si possono spedire. E di vivere in uno stato che non è riconosciuto da nessuno. O quasi. Per essere più precisi immaginate di vivere in un paese riconosciuto solamente dall’Abkhazia, dalla Repubblica del Nagorno Karabakh e dall’Ossezia del Sud, cioè tre stati a loro volta non riconosciuti quasi da nessuno. Stiamo parlando, ovviamente, della Transinistria.

Ospite: Martina Napolitano, slavista e presidente di Meridiano 13

02.05 - cani spaziali

Baikonur è una cittadina di 36.000 abitanti nel sud del Kazakistan che vanta tre primati non da poco: da qui sono partiti il primo satellite, il primo animale e la prima persona che hanno raggiunto lo spazio nella storia dell’umanità. Raccontiamo la storia di Laika, la cagnetta che ha aperto la strada all’esplorazione spaziale degli umani e di Valentina Tereshkova, prima donna nello spazio.

02.06 - la la lada

Un paio di anni fa è stato un anniversario speciale: è già il cinquantesimo anniversario del rilascio, nella città di Togliatti, delle prime automobili Zhiguli. Il primo modello della macchina che verrà conosciuta in tutta Europa come Lada uscì dalla Fabbrica Automobilistica del Volga in sei versioni: due blu e quattro rosse, ossia i colori della bandiera della Repubblica Socialista Sovietica Russa.

02.07 - vino

Negli ultimi anni il vino georgiano sta venendo riscoperto nel mondo occidentale. I motivi dietro a questo successo sono diversi. La Georgia vanta almeno 500 vitigni autoctoni, ma è il grandissimo mondo delle tradizioni che ruotano intorno al vino georgiano a renderlo così speciale e importante da un punto di vista culturale e identitario.

Ospiti: Giovanni Marabese e Anna Gianashvili

02.08 - Esplorazioni

Con questa puntata siamo arrivati alla fine di questa seconda stagione. Speriamo di essere riusciti a tenervi compagnia durante questa estate diversa dal solito e concludiamo oggi parlando di grandi esplorazioni, esploratrici ed esploratori – un po’ per sognare tutti quei luoghi remoti che non abbiamo avuto la possibilità di visitare in questi mesi incerti, un po’ per dedicare uno spazio alla nostra passione per la montagna, un po’ perché il mondo come lo conosciamo esiste anche grazie ai viaggi delle persone di cui vi parleremo.

La prima stagione

01.01 - un nuovo est?

Che cos’è il Nuovo Est? Puntata introduttiva per circoscrivere un’area geografica e culturale sempre più inafferabile, ma che sta godendo negli ultimi anni di una rapida riqualificazione un po’ hipster, che ha però senza dubbio il merito di rispolverare luoghi e culture che non hanno mai smesso di essere interessanti. Sempre con il rischio di scadere in stereotipi e banalizzazioni, intrisi come siamo del nostro western gaze, proviamo a definire questo Nuovo Est.

01.02 - viaggi brutali

Nel 2019 il Bauhaus ha compiuto cent’anni. La rivoluzione architettonica iniziata da Gropius ha cambiato per sempre il modo di abitare. Anche in Unione Sovietica il costruttivismo prima e il modernismo poi hanno lasciato quelli che erano considerati orrori in cemento e che oggi invece spopolano su Instagram, completamente svuotati del loro senso originale. Che stia iniziando (o sia già iniziata) una nuova fase di rivalutazione dell’architettura in cemento, che per decenni ha simboleggiato la tristesse del vivere oltrecortina?

Ospiti: il fotografo Roberto Conte

01.03 - vacanze a chernobyl

Quanto è etico visitare Chernobyl? La domanda è quantomai attuale, specie dopo l’enorme successo riscosso dalla serie della HBO. Angelo racconta la sua esperienza all’interno della zona di esclusione in un dibattito con Eleonora che, pur avendone avuto la possibilità, per scelta non ci è stata.

01.04 - all you need is plov

Una puntata dedicata alle prodezze alimentari dell’Unione Sovietica, che da noi non godono certo di ottima fama. Dietro la standardizzazione della cucina e l’industrializzazione degli alimenti, c’era essenzialmente un uomo solo: Anastas Mikoyan, bolscevico della prima guardia sopravvissuto a tutte le purghe staliniane e morto felicemente in pensione nel 1978. Ma parlare di URSS senza parlare di alcol è un po’ come parlare di cucina italiana senza parlare di vino. Eccovi servite quindi le incredibili storie dello Champagne Sovietico e, ovviamente, della vodka.

01.05 - transovietica

Un viaggio che taglia l’Eurasia senza prendere aerei: nella quinta puntata di Cemento parliamo di itinerari terrestri, confini contesi e frontiere più o meno penetrabili. Dall’impossibile Valle di Fergana, in Asia Centrale, al Caucaso, attraverso storie di nazioni, guerre e conflitti territoriali esplosi dopo il crollo dell’Unione Sovietica.

01.06 - dittatori

Che ci piaccia o meno, viaggiando si inciampa in figure politiche del presente o del passato che si sono distinte per atrocità, vanità, grandi riforme o scelte spietate pur di mantenere il potere. Molti di questi personaggi sono morti da decenni, ma la loro presenza è così ingombrante che sembrano non siano morti mai.

È per questo che oggi vi parliamo di dittature e dittatori. Raccontare un dittatore senza scadere nel banale è difficilissimo e questa volta abbiamo chiesto aiuto a due specialisti. Nella puntata sentirete una ricchissima intervista registrata da quattro città europee diverse (Milano-Napoli-Amsterdam-Mosca) a Guido Carpi, ordinario di letteratura russa all’Orientale di Napoli, e Virginia Pili, ricercatrice, autori di “Stalin – il Minotauro e la Cipolla”.

01.07 - paese che vai, kok-boru che trovi

Uno dei rischi più grandi nel parlare di Est è quello di accorpare le tante culture che si esprimono su questo vasto territorio sotto l’etichetta di “post-sovietico” o “nuovo est”, come se fossero intercambiabili.

Tradizioni, usanze e costumi legati alle infinite minoranze che occupano l’ex blocco orientale nascondono storie che vale la pena esplorare, sia per avvicinarsi ai popoli che convivono nella regione che per interpretare la crescita di sentimenti nazionalisti visibile in anni recenti. Nella settima puntata parliamo di olimpiadi dei giochi nomadi, mogli rapite, matrimoni assurdi e culti pagani dalle lande più impronunciabili dell’ex blocco sovietico.

01.08 - la montagna delle lingue

C’è una componente dei viaggi di cui ancora non vi abbiamo parlato, ma da cui nessuno può sottrarsi mai: la lingua. Che sia gesticolare come un forsennato con i camionisti tagichi, confondere i bigliettini con su gli ideogrammi con cui ti hanno scritto “bagno”, “stazione”, “senza carne” o ascoltare monologhi di ore in russo di una babushka in cerca di compagnia – in viaggio tutto è lingua, ed è impossibile non comunicare.

Vi raccontiamo di lingue scritte e parlate insieme allo scrittore e traduttore poliglotta Francesco Peri e cerchiamo di capire come muoverci attraverso gli intricati alfabeti caucasici.